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Cipriani Lidio

Bagno a Ripoli (FI) 1892 mar. 17 - Firenze 1962 ott. 8

Docente di Antropologia
Membro del Consiglio direttivo (1933), poi direttore (1939) del Museo nazionale di antropologia ed etnologia di Firenze, 1933 - 1939
Croce al merito di guerra
Cavaliere dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia, 1935
Grande medaglia d'onore Hrdička (Cecoslovacchia)

Intestazioni:
Cipriani, Lidio, antropologo, (Bagno a Ripoli 1892 - Firenze 1962), SIUSA

Lidio Cipriani nasce a Bagno a Ripoli (Firenze) da Cesare e Pia Nannelli. Si diploma nel 1907 alla Scuola tecnica pareggiata “San Carlo” di Firenze e, dopo gli studi alla Scuola normale maschile “Gino Capponi” di Firenze, ottiene, nel 1910, l’abilitazione all’insegnamento elementare, prestando successivamente servizio nei comuni di Fucecchio, Galluzzo e Firenze. Dal 24 novembre 1915 al 10 settembre 1919 presta servizio come volontario durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1920 consegue il diploma del corso di perfezionamento annesso alla facoltà di lettere e filosofia del Reale Istituto di studi superiori di Firenze. Nel 1923 viene nominato assistente volontario presso il Museo nazionale di antropologia e etnologia di Firenze e, dopo essersi perfezionato negli studi a Parigi (École des hautes études, 1924) e Londra (College of Surgeons, 1925), ottiene, nel 1926, la libera docenza in antropologia. Dal 3 marzo 1925 è iscritto al Pnf. Nel 1927 intraprende il suo primo viaggio in Africa (Zululand, Transvaal e Bechuanaland) e presiede la sezione di antropologia fisica al XXIII° Congresso internazionale degli americanisti a New York (1928). Tra il 1928 ed il 1933 compie altre missioni nel continente nero a Gedda, Gibuti, Aden, penisola di Hafun, Mogadiscio, Chisimaio, Mombasa, Dar-es-Salam, Beira. Nel 1930 compie uno studio di antropologia fisica sui Baila in Rhodesia settentrionale e, nel 1931, su invito della British association for the advancement of science e per conto della Società geografica italiana prepara a Londra una mostra antropologica tratta dalle sue raccolte africane. Nel 1932 presenta al III° Congresso internazionale di eugenica di New York una mostra dei suoi modelli facciali indigeni africani. Nel 1933 conduce ricerche sui Boscimani, Tuareg, Tebu, Dauada e diventa membro della prima missione scientifica nel Fezzan (Fasania). Tra il 1934 ed il 1935 affronta il primo viaggio in Asia sud-occidentale (India meridionale e Ceylon). Sempre in quell’anno viene nominato Cavaliere dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia per meriti scientifici. Nel maggio 1936 viene destinato in Somalia come volontario per la guerra d’Africa e collocato, dopo appena un mese, in congedo. Nel gennaio 1937 partecipa alla prima missione dell’Accademia d’Italia in A.O.I. sotto la guida di Giotto Dainelli, studiando le popolazioni del bacino del lago Tana (Amhara, Falascia), nonché dei Baria, dei Cunama e dei Beni-Amer. Figura tra i firmatari del Manifesto degli scienziati razzisti o Manifesto della razza (1938) come prescelto da Guido Landra e partecipa alla seconda missione dell’Accademia d’Italia in A.O.I. studiando le popolazioni dei Galla e dei Sidarna (1938-1939). Nel maggio 1940 partecipa con le sue collezioni africane all’inaugurazione a Napoli della Mostra triennale delle terre italiane d’Oltremare. Nel giugno 1940 viene allontanato dal Museo nazionale di antropologia ed etnologia di Firenze di cui è dapprima membro del Consiglio direttivo (1933) poi direttore (1939) per un caso di malversazione che comporta la sua radiazione “per indegnità” da tutte le società scientifiche e culturali cui fino ad allora partecipava. Nell’ottobre dello stesso anno sposa la contessa Ada Maria Marenzi. Nel maggio 1942 viene richiamato in servizio (dal gennaio 1940 ha il grado di Maggiore) e spedito a Creta presso il comando della Divisione “Siena”. L’8 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi e fatto prigioniero a Creta dove rimane fino all’ottobre 1944. Nel giugno 1945 viene arrestato e tradotto nel carcere di San Vittore a Milano in quanto firmatario del Manifesto della Razza ma, nel gennaio 1946, viene deciso per lui il “non luogo a procedere”. Tra il 1946 ed il 1948 vive a Viareggio. L’8 novembre 1948 muore la moglie e di conseguenza si trasferisce a Firenze con la sorella Amina. Nel 1949 il governo indiano lo invita ad una missione di studio sulle Isole Andamane dove conduce approfonditi studi fino al 1954, interrotti da alcuni viaggi di ritorno in Europa per partecipare all’attività scientifica. Tra il 1956 ed il 1958 si stabilisce a New York, ospite dell’amico psicologo Nicola Brunori, per poi ristabilirsi a Firenze dove rimane per il resto della sua vita pur affrontando numerose trasferte scientifiche in Svizzera, Polonia, Inghilterra, Francia e Cecoslovacchia, dove viene decorato per meriti scientifici con la grande medaglia d’onore Hrdička. Muore a Firenze per un male incurabile l’8 ottobre 1962.

Per saperne di più:
Archivio fotografico Cipriani - Kigelia
La collezione dei calchi facciali

Complessi archivistici prodotti:
Cipriani Lidio (Archivio Fotografico Toscano-Prato) (fondo)
Cipriani Lidio (privato) (fondo)


Fonti:
Archivio Fotografico Toscano, Prato, Fondo Cipriani
Indian Museum, Calcutta (fotografie)
Istituto italiano di antropologia, Roma (schede antropometriche)
Museo di antropologia, Firenze (collezioni)
Museo di antropologia, Padova (calchi facciali)

Bibliografia:
SURDICH Francesco, "Dizionario Biografico degli Italiani", Vol. 25 (1981)
CIPRIANI Lidio, "Titoli e pubblicazioni 1923-1940", Firenze, St. F.lli Parenti, 1940
MOGGI CECCHI Jacopo, La vita e l'opera scientifica di Lidio Cipriani, "Archivio Fotografico Toscano", a. 6, n. 11 (giugno 1990), pp. 11-18

Redazione e revisione:
Baglioni Roberto, 2020/05, revisione
Borgia Claudia, 2020/10/12, supervisione della scheda
Capannelli Emilio, 2007/06/22, revisione
Morotti Laura, 2020/10, revisione
Porciatti Gianna, prima redazione
Romanelli Rita, rielaborazione


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