Delia (Caltanissetta) 1892 nov. 29 - Marina di Pietrasanta (Lucca) 1961 ago. 14
Filologo
Insegnante: università
Rettore
Intestazioni:
Russo, Luigi, filologo, insegnante, critico letterario, (Delia 1892 - Marina di Pietrasanta 1961), SIUSA
Luigi Russo nacque a Delia (Caltanissetta) il 29 novembre 1892. Alunno del Liceo-Ginnasio "Ruggero Settimo" di Caltanissetta, nel novembre del 1910 partì per Pisa, dove si iscrisse alla facoltà di Lettere, dopo aver vinto il concorso alla Scuola normale superiore. Si dedicò in particolar modo agli studi di filologia moderna (ebbe come insegnante di letteratura italiana Francesco Flamini; cfr. «Belfagor», 1961, pp. 219-224), e presentò come dissertazione di laurea una monografia su Pietro Metastasio che fu dichiarata degna di stampa e inserita negli "Annali della Scuola normale superiore". Il 12 ottobre 1914 veniva chiamato alle armi come allievo ufficiale di complemento. Pochi giorni dopo l'intervento in guerra dell'Italia, giungeva col reparto, il 29 maggio 1915, in territorio dichiarato in "stato di guerra", nel monfalconese, dove veniva decorato di medaglia di bronzo. Nell'estate del 1916 fu inviato, come istruttore, dapprima ai reparti reggimentali, poi presso la Scuola militare di Caserta, dove professò l'insegnamento di "educazione militare": frutto delle sue lezioni fu il volumetto "Vita e morale militare" (diventato poi "Vita e disciplina militare", ora edito da Il Saggiatore). Rimase a insegnare fuori ruolo presso il Collegio militare della Nunziatella a Napoli. Nel 1922 discusse la libera docenza presso l'Università di Napoli. In seguito fu chiamato, come incaricato, presso la Facoltà di magistero di Firenze. Il 5 novembre 1923 fu comandato, da Ernesto Codignola, alla cattedra di Letteratura italiana, per affiancare Michele Barbi. Opponendosi il Ministero al suo "comando" dai Licei, il Consiglio di facoltà del Magistero di Firenze rinnovò al Ministero la richiesta, ma la Direzione generale dell'Istruzione superiore non concesse il nulla-osta. Dovette intervenire di persona il ministro Pietro Fedele perché il Russo potesse ottenere il rinnovo del "comando". Il concorso alla cattedra di Lingua e letteratura italiana, bandito presso l'Istituto superiore di Magistero pareggiato "Maria Immacolata" di Milano, vide il Russo, con Calcaterra e Steiner, primo della terna. Ma il Codignola, per evitare che il Russo si trasferisse a Milano (con molta riluttanza, da parte del diretto interessato, ad occupare una cattedra presso l'Università Cattolica di padre Agostino Gemelli; cfr. "Elogio della polemica", Bari, Laterza, 1933, ora edito da Le Lettere, 1990, pp. 279-293), provvide allo sdoppiamento della cattedra di letteratura italiana di Michele Barbi. La direzione delle riviste «Il Leonardo» e «La Nuova Italia», condotta "crocianamente", causò al Russo non pochi attriti con la federazione fascista fiorentina, che presto avrebbe assunto atteggiamenti più persecutori. Chiamato Momigliano a Firenze nel 1934, fu possibile al Russo lasciare il Magistero fiorentino per essere a sua volta chiamato con voto unanime alla cattedra di letteratura italiana nella Facoltà di lettere di Pisa. All'Università di Pisa e alla Normale, il Russo rimase legato fino all'agosto del 1961, anno che avrebbe preceduto il suo collocamento "fuori ruolo". Il 1° settembre 1943 il Russo assunse il Rettorato dell'Università di Pisa, riconfermatogli per il quadriennio 1944-1948 dalle autorità alleate (cfr. "De vera religione", Torino, Einaudi, 1949, p. 55). Contemporaneamente assunse la direzione della Normale fino al 1948, anno nel quale fu destituito dall'allora ministro della Pubblica istruzione, il democristiano Guido Gonnella (cfr. "Il dialogo dei popoli", Firenze, Parenti, 1955, pp. 181-185). Nel 1946 fondò, con Adolfo Omodeo, la rivista «Belfagor», che diresse fino al 1961 e che tuttora si pubblica presso Olschki, con il figlio Carlo Ferdinando. Aveva diretto «Il Leonardo», rassegna bibliografica, dal 1925 al 1929; «La Nuova Italia» dal 1930 al 1931; gli «Annali della Scuola normale superiore di Pisa» dal 1944 al 1950. Diresse la collana laterziana "Scrittori d'Italia" dal 1937 al 1958. Fu socio dell'Accademia dei Lincei dal 1946. Morì a Marina di Pietrasanta (Lucca) il 14 agosto 1961. Fra le opere (oltre le quattro menzionate nei cenni biografici): "Giovanni Verga" (1919; ora Bari, Laterza, 1995); "I Narratori" (1923; ora Palermo, Sellerio, 1987); "De Sanctis e la cultura napoletana" (1928; ora Roma, Editori Riuniti, 1982); "La critica letteraria contemporanea dal Carducci agli Ermetici" (1942; Firenze, Sansoni, 1977) fra le ultime opere: "Carducci senza retorica" (1957; Bari, Laterza, 1999 con bibliografia delle opere e dei commenti). Inoltre "Il tramonto del letterato. Scorci etico-politico-letterari sull'Otto e Novecento", Bari, Laterza, 1960. Fra i commenti: "Promessi sposi" (1935; ora Firenze, La Nuova Italia, 1998) oltre a Dante, Boccaccio, Macchiavelli, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Verga fino a De Roberto e Gramsci.
Complessi archivistici prodotti:
Russo Luigi (fondo)
Bibliografia:
"Scritti su Luigi Russo", in «Belfagor», nov. 1961
"Luigi Russo e la sua metodologia critica", Edizioni dell’Orso, 1999, con cenni biografici accurati
Russo L., Le città metaforiche. Con uno studio di D. De Martino, Firenze, Olschki, 1995, pp. 389-396, estratto da "Belfagor", 50 (1995)
Gabriele Turi, "Luigi Russo, la fortuna di Gentile e il fascismo", «Belfagor», gennaio 1992,
Giovanni Da Pozzo, "La prosa di Luigi Russo", Firenze, Olschki, 1975
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Morotti Laura, rielaborazione
Pieri Rossella, prima redazione