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Parenti Marino

Asola (Mantova) 1900 mag. 31 - Firenze 1963 lug. 24

Bibliofilo
Saggista
Pittore

Intestazioni:
Parenti, Marino, bibliofilo, saggista, pittore, (Asola 1900 - Firenze 1963), SIUSA

La morte prematura del padre probabilmente impedì che ne seguisse le orme di avvocato, ma dall'esempio e dalla biblioteca ricevuti in eredità, da un uomo di larghe vedute e di colti interessi, Marino Parenti trasse l'insegnamento per un percorso eclettico e originale, durante il quale ha alternato puntigliosità bibliografica a curiosità fuori dai canoni, ricerche specialistiche e gusto per un dilettantismo raffinatissimo, non disdegnando di applicare l'erudizione di cui era maestro a materie stravaganti come la gastronomia o di cimentarsi in mezzi tecnologici come la radio, per non parlare delle riprese di un film sulle fontane di Roma. Un uomo che sapeva apprezzare prima di ogni qualità quella dell'amicizia, insieme a quelle del benessere e della serenità derivati dalla convivialità. Capace di asprezze, fonti di conflitti personali, solo in campo professionale. Un lombardo che si è trovato a suo agio sia a Roma che a Firenze.
Da subito la sua passione si concentra sull'Ottocento, l'età che aveva mancato per un soffio essendo nato all'alba del nuovo secolo, alimentato da un furore e da un fiuto bibliografico senza pari. All'avvento del fascismo si trova già inserito negli apparati culturali del partito godendo della protezione e della stima di Giovanni Gentile di cui diviene un fedele funzionario oltre che amico e confidente. A Milano, alla fine degli anni Venti, si lega al cenacolo formato intorno alla trattoria Toscana di via Bagutta, di cui Parenti fu il gran cerimoniere. In questi anni partecipa in prima linea a iniziative di promozione culturale come la Fiera nazionale del libro, l'Alleanza nazionale del libro, la Libreria d'Italia. Nel 1928 inizia anche la collaborazione (che si prolungherà per 30 anni, nel dopoguerra lo ritroviamo infatti dare consigli nella rubrica "L'Approdo dei bibliofili" dai microfoni di una trasmissione culturale fiorentina) alla radio, un mezzo che era considerato fondamentale per la politica culturale dell'Italia fascista.
Nel 1930 Parenti si trasferì a Roma, chiamato da Gentile per il lavoro redazionale all'Enciclopedia italiana. Nella capitale apre, in comune con Giovanni Puccinelli, una libreria antiquaria: le scoperte e gli incrementi della sua biblioteca personale si avvalgono in questi anni di una rabdomantica ricerca sul campo (si legga il serbatoio di bancarelle e librerie) divenuta leggendaria. Nel 1934 crea, sempre a Roma, un centro di cultura ed erudizione chiamato "Amor di Libro". Ne beneficia soprattutto l'argomento che più gli sta a cuore, e cioè Alessandro Manzoni, di cui diventa un autentico specialista. Gli interessi manzoniani gli aprirono la strada della pubblicazione, presso la casa editrice Sansoni, e con prefazione di Giovanni Gentile, della "Bibliografia manzoniana", nel 1936. Un'altra opera bibliografica non indifferente vede la luce di lì a poco, quella dedicata a Benito Mussolini.
Nel 1937 Parenti si trasferisce a Milano con l'incarico di organizzare, in stretto contatto con Giovanni Gentile, il Centro nazionale di studi manzoniani, di cui Parenti viene nominato conservatore. Durante il periodo di cura del centro manzoniano non pochi furono i contrasti con i filologi della materia, soprattutto con Michele Barbi. Dopo la guerra, perso questo incarico, Parenti lavorò con Hoepli e poi con Garzanti.
Nel 1947 approda a Firenze chiamato da Federico Gentile per collaborare alla Sansoni. A sua misura fu creata la Sansoni antiquariato, costola della casa editrice in cui Parenti ha potuto trasferire tutto il suo talento bibliografico. Riprende vita anche la sigla di "Amor di Libro", divenuta una sorta di logo, fino a tradursi in una nuova rivista con lo stesso titolo, specializzata in argomenti bibliografici. Negli anni fiorentini, dopo aver collaborato alla omonima trasmissione radiofonica, partecipa anche alla redazione della rivista letteraria «L'Approdo». Negli anni '50 riprende anche a dipingere (con un po' di civetteria si definiva fondamentalmente un pittore), pratica che aveva iniziato da giovanissimo. Tra le varie attività del Parenti fiorentino vi fu anche la fondazione di un nuovo circolo letterario i "Dodici apostoli", che aveva sede nel ristorante Sabatini. Buongustaio ed esperto di cucina, ispirato dalle frequentazioni culinarie, fondò anche una "Biblioteca gastronomica sabatiniana". Licenziatosi dalla Sansoni nel 1962, si dedicò totalmente alle sue "Rarità bibliografiche dell'Ottocento".


Complessi archivistici prodotti:
Parenti Marino e Parenti Emma (collezione / raccolta)


Bibliografia:
Giuseppe Sergio Martini, "Bibliografia essenziale di Marino Parenti, scrittore e bibliografo estroso e cordiale", prefazione di Marino Parenti, Firenze, Sansoni, 1952.
"Scritti vari dedicati a Marino Parenti per il suo sessantesimo anniversario", presentazione di Giovanni Semerano, Firenze, Sansoni antiquariato, 1960.
"Omaggio a Marino Parenti", a cura di Giovanni Semerano, Firenze, Sansoni, 1960.
"Marino Parenti nel ricordo degli amici", Firenze, Civelli, 1965.
Ombretta Mellonari, "Una fonte per la storia dell'editoria del Novecento. Il fondo Marino Parenti", «Bibliofilia subalpina», (quaderno 2000), p. 138-143.
"Un uomo di lettere. Marino Parenti e il suo epistolario", a cura di Angelo D'Orsi, Provincia di Torino, 2001.
"Marino Parenti e i suoi amici. Mostra bibliografica", Asola, 29 maggio-20 giugno 2004, a cura di Ester Cauzzi, Carpenedolo, Nova Lito, 2004.
"Disegni. Grafica e pittura del Novecento nell'opera di Marino Parenti", catalogo della mostra a cura di Rodolfo Bona, Asola, 2006, Mantova, Sometti, 2006.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 2 agosto 2010, prima redazione


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