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Ginori Conti Piero

Firenze 1856 giu. 3 - Firenze 1939 dic. 3

Imprenditore
Industriale

Intestazioni:
Ginori Conti, Piero, imprenditore, industriale, (Firenze 1856 - Firenze 1939), SIUSA

Piero Ginori Conti, di antica famiglia patrizia fiorentina, era nato a Firenze il 3 giugno 1865 da Gino, principe di Trevignano, e dalla contessa Paolina Fabbri di Livorno. Si laureò in Scienze sociali presso l'Istituto "Cesare Alfieri" di Firenze, ma il matrimonio nel 1894 con Adriana dei conti di Larderel, proprietari degli omonimi stabilimenti per l'estrazione dell'acido borico in Valdicecina, lo spinse ad impegnarsi prevalentemente in questo settore. Gli Stabilimenti de Larderel versavano allora, dopo un periodo di grande floridezza, in una profonda crisi, da cui il Ginori Conti si propose di risollevarli migliorando il processo di fabbricazione dell'acido borico e introducendo quella del carbonato ammonico; nel 1904 egli ne assunse la direzione, subentrando al suocero Florestano de Larderel; negli anni immediatamente successivi si dedicò soprattutto allo studio ed alla sperimentazione allo scopo di riuscire a produrre energia elettrica dai soffioni boraciferi. I suoi sforzi furono coronati da successo, tanto che nel 1906 pubblicava l'opuscolo "La forza motrice dei soffioni boraciferi della Toscana: sua utilizzazione ed applicazione." Nel 1912 trasformò l'azienda in società per azioni, denominata Società Boracifera di Larderello, di cui fu presidente e principale azionista. Nel 1913 fu realizzata a Larderello la prima centrale per la produzione di energia geo-termoelettrica, poi potenziata ulteriormente nel 1916. Il Ginori Conti fu l'artefice dell'enorme sviluppo subito dalla società negli anni successivi, mediante i continui ammodernamenti tecnici e la collaborazione di chimici, fisici, geodeti italiani e stranieri. I suoi progressi venivano seguiti con interesse da tutto il mondo della ricerca applicata all'industria, tanto che il Ginori Conti veniva spesso invitato a convegni, teneva conferenze, scriveva opuscoli, per illustrare nei dettagli i procedimenti seguiti nei suoi stabilimenti. La sua notorietà valicò i confini nazionali, tanto che gli fu concessa la laurea "ad Honorem" in Scienze dall'Università della Pensilvania e fu eletto membro onorario della Royal Institution di Londra e della "Societè de Chimie Industrielle di Parigi".
Un'altra iniziativa industriale del Ginori Conti fu la produzione del vetro per l'ottica, fino ad allora mai prodotto in Italia, dando vita nel 1928 all'Istituto sperimentale per lo studio e l'applicazione dei prodotti del bromo e del Silicio, poi trasformatosi in Società anonima italiana del vetro d'ottica. Contemporaneamente rivestì varie cariche nel campo dell'associazionismo industriale.
Precocemente il Ginori Conti aveva fatto anche il suo ingresso nella vita politica: nel 1896 divenne consigliere provinciale di Pisa per il mandamento di Rosignano; dalla XXI alla XXIV legislatura fu eletto deputato per il mandamento di Volterra; dal 1919 fu senatore del Regno. Nella sua lunga attività di parlamentare si distinse come promotore di lavori pubblici (soprattutto collegamenti stradali e ferroviari) nel circondario di Volterra, opere di bonifica del padule di Rimigliano e della zona di Campiglia, escavazioni minerarie e lavori portuali nella zona di Piombino. L'instaurarsi del regime fascista lo trovò tra i primi e più entusiasti sostenitori, tanto che nel 1924 fu iscritto ad Honorem al fascio di Firenze; fondatore del fascio di Larderello, finanziò spedizioni 'contro il bolscevismo'nelle campagne volterrane e più tardi entrò nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale con il grado di console. Fu anche ministro di Stato.
Fu molto attivo nel campo dell'Istruzione, ove meritò la medaglia d'oro dei benemeriti dell'istruzione popolare e quella della Pubblica istruzione, in quanto fondatore e sostenitore di varie scuole, tra cui la Scuola professionale femminile di Firenze (ora Istituto tecnico femminile principe Piero Ginori Conti), l'asilo infantile di Trevignano, la scuola d'arte applicata di Volterra; fu per vari anni commissario del conservatorio di San Lino a Volterra e rappresentante governativo nel consiglio di amministrazione dell'Istituto di scienze sociali Cesare Alfieri di Firenze.
Nonostante il continuo e quasi frenetico impegno nella vita pubblica, il Ginori Conti riuscì a coltivare degli interesse storici ed eruditi; frutto di questi interessi fu una notevole collezione di libri e documenti antichi, monete, medaglie ed altri cimeli da lui messa insieme nel corso della sua vita. Poco prima della morte dispose la costituzione in fondazione delle sue raccolte, assicurandone il funzionamento con una adeguata dotazione economica; purtroppo i notevoli danni economici inferti al patrimonio familiare dalla seconda guerra mondiale costrinsero gli eredi del Ginori Conti a smantellare tali raccolte: la maggior parte dei manoscritti, libri e documenti fu donata alla Biblioteca nazionale, le monete e medaglie andarono al Museo nazionale del Bargello; l'archivio familiare, con i fondi aggregati Pitti, Rinuccini, Biliotti e Pecori fu negli anni successivi depositato presso il Vieusseux. Una parte di tali collezioni, tra cui un gruppo di cimeli e documenti mazziniani, ritenuta di minor interesse dall'apposita commissione insediata nel 1963 (?) dal Ministero della pubblica istruzione, fu venduta dalla famiglia a vari acquirenti privati.
Il Ginori Conti fu socio di varie accademie: la Società Colombaria, l'Accademia dei Georgofili, l'Accademia dei Lincei, l'Istituto d'incoraggiamento di Napoli, ecc.
Tra le opere a carattere scientifico, si segnala: "La forza motrice dei soffioni boraciferi della Toscana" (1906) e "I fenomeni vulcanici considerati come sorgente di forza motrice" (1929), nonchè la redazione della voce "Acido Borico" per "l'Enciclopedia Italiana" (vol. VIII, Roma, 1930). Tra le opere di erudizione storica: "L'apparato per le nozze di Francesco de'Medici e Giovanna d'Austria", Firenze, Olscki, 1936; "Il Libro segreto della ragione di Piero Benini e compagni", Firenze, Olschki, 1937; "Un libro di ricordi e di spese di Lorenzo e Vittorio Ghiberti", in «Rivista d'arte», n. 3,.1938, pp. 290-303; "La Magona della vena del ferro di Pisa e Pietrasanta sotto la gestione di Piero de' Medici", Firenze, Olschki, 1939; "Constitutum artis monetariorum civitatis Florentie", Firenze, Olschki, 1939; "Carte Cambi da Querceto", Firenze, Fondazione Ginori Conti, 1939; "Vita e opere di Piero di Dante Alighieri", Firenze, Fondazione Ginori Conti, 1939; "Bibliografia delle opere del Savonarola", Firenze, Fondazioni Ginori Conti, 1939; "La basilica di San Lorenzo e la famiglia Ginori "Firenze, Fondazione Ginori Conti, 1940; "Rime antiche secondo la lezione di un testo a penna del secolo XIV della raccolta del principe Ginori Conti", Firenze, Fondazione Ginori Conti, 1940.


Complessi archivistici prodotti:
Ginori Conti Piero (fondo)
Ginori Conti Piero (fondo)


Bibliografia:
F. Millosevic, "Commemorazione...", in «Annuario della regia Accademia d’Italia», X-XII (1937-1940), pp. 338 e sgg.
Guida agli Archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, a cura di E. CAPANNELLI - E. INSABATO, Firenze, Olschki, 1996, pp. 284-287

Redazione e revisione:
Arrighi Vanna, 1996, prima redazione
Capannelli Emilio, revisione
Morotti Laura, rielaborazione


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