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Olivetti Adriano

Ivrea 1901 apr. 11 - Aigle 1960 feb. 27

Imprenditore

Intestazioni:
Olivetti, Adriano, (Ivrea 1901 - Aigle 1960), SIUSA

Adriano Olivetti nasce a Ivrea l'11 aprile del 1901. Negli anni della formazione è molto attento al dibattito sociale e politico; frequenta ambienti liberali e riformisti, collabora alle riviste L'azione riformista e Tempi nuovi ed entra in contatto con Piero Gobetti e Carlo Rosselli.
Dopo la laurea in Chimica industriale al Politecnico di Torino, nel 1924 inizia l'apprendistato nell'azienda paterna come operaio. L'anno seguente, accompagnato da Domenico Burzio, compie un viaggio di studi negli Stati Uniti dove visita un centinaio di fabbriche. Al ritorno, propone un vasto programma di progetti e innovazioni per modernizzare l'attività della Olivetti: tra gli altri, organizzazione decentrata del personale, direzione per funzioni, razionalizzazione dei tempi e metodi di montaggio, sviluppo della rete commerciale in Italia e all'estero. In seguito avvia anche il progetto della prima macchina per scrivere portatile, che uscirà nel 1932 con il nome di MP1.
La nuova organizzazione fa aumentare in maniera significativa la produttività della fabbrica e le vendite dei prodotti. Nel 1931 compie un viaggio in URSS con una delegazione di industriali italiani. Lo stesso anno introduce in Olivetti il Servizio Pubblicità, che fin dagli inizi si avvale del contributo di importanti artisti e designer; l'anno seguente istituisce l'Ufficio Organizzazione. Alla fine del 1932 è nominato Direttore Generale dell'azienda, di cui diventerà Presidente nel 1938 subentrando al padre Camillo.
Porta avanti riflessioni e sperimentazioni nel campo dei metodi di lavoro e pubblica, nella rivista da lui fondata, Tecnica e Organizzazione, vari saggi di tecnologia, economia, sociologia industriale. La sua poliedrica personalità lo porta a impegnarsi non solo nel campo strettamente industriale e imprenditoriale, ma ad occuparsi anche di problemi di urbanistica, di architettura, di cultura, oltre che di riforme sociali e politiche.
A Ivrea avvia la costruzione di nuovi edifici industriali, uffici, case per dipendenti, mense, asili, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali. In particolare, nel 1937 incomincia la costruzione di un quartiere residenziale per i dipendenti, su progetto degli architetti Figini e Pollini. Nel 1938 aderisce all'Istituto Nazionale di Urbanistica e, nel 1948, diventa membro del suo Consiglio Direttivo. Nel 1949 finanzia personalmente una nuova serie della rivista Urbanistica. Salito al vertice dell'INU con l'appoggio di un gruppo di giovani architetti (tra cui Ludovico Quaroni), dal 1950 Adriano propone con decisione il primato politico dell'Urbanistica e della Pianificazione. A testimonianza della grande attenzione per il rapporto fra impresa e territorio, già nel 1937 aveva partecipato agli studi per un piano regolatore della Valle d'Aosta e, del 1951, è la collaborazione con il Comune di Ivrea per l’avvio di un nuovo piano regolatore.
Nel 1956 diviene membro onorario dell'American Institute of Planners e Vicepresidente dell'International Federation for Housing and Town Planning; nel 1959 è nominato Presidente dell'Istituto UNRRA-Casas per la ricostruzione post-bellica in Italia.
Tra i numerosi riconoscimenti che gli sono attribuiti vi sono, nel 1955, il Compasso d'Oro per meriti conseguiti nel campo dell'estetica industriale e, nel 1956, il Gran Premio di architettura per "i pregi architettonici, l'originalità del disegno industriale, le finalità sociali e umane, presenti in ogni realizzazione Olivetti".
Alla fine della seconda guerra mondiale l'attività di Adriano Olivetti come editore, scrittore e uomo di cultura si intensifica. Già prima della guerra, assieme a un gruppo di giovani intellettuali, aveva fondato la casa editrice NEI (Nuove Edizioni Ivrea), di fatto trasformata nel 1946 nelle Edizioni di Comunità. Con un intenso programma editoriale, sono pubblicate importanti opere, dal pensiero politico alla sociologia, dalla filosofia all'organizzazione del lavoro, introducendo nel dibattito italiano discipline e autori d'avanguardia e ancora sconosciuti in Italia.
Durante l'esilio in Svizzera (1944-1945) completa la stesura del libro L'ordine politico delle comunità, pubblicato alla fine del 1945 dalle NEI. Nel trattato vengono espresse le idee che costituiscono la base programmatica del Movimento Comunità, che Adriano fonda nel 1947. Al suo interno un’articolata proposta intesa a istituire nuovi equilibri politici, sociali, economici tra i poteri centrali e le autonomie locali.
La rivista "Comunità", che inizia le pubblicazioni nel 1946, diventa il punto di riferimento culturale del Movimento. Alla fine del 1959 le Edizioni di Comunità pubblicano in raccolta i saggi e gli interventi più significativi di Adriano Olivetti con il titolo di "Città dell'Uomo".
Nel 1955 Adriano Olivetti fonda l'IRUR - Istituto per il Rinnovamento Urbano e Rurale del Canavese - per la promozione di nuove attività industriali e agricole con, da una parte, l'obiettivo di combattere la disoccupazione nell'area canavesana e, dall’altra, di scongiurare l’inurbamento di quelle popolazioni a Ivrea.
L'anno seguente il Movimento Comunità si presenta alle elezioni amministrative e Adriano Olivetti viene eletto sindaco di Ivrea. Il successo induce il Movimento a presentarsi anche alle elezioni politiche del 1958, ma risulta eletto il solo Adriano Olivetti.
Sul piano aziendale, Adriano guida la Olivetti verso gli obiettivi dell'eccellenza tecnologica, dell'innovazione e dell'apertura verso i mercati internazionali, dedicando particolare cura anche al design industriale e al miglioramento delle condizioni di vita dei dipendenti. Nel 1948 negli stabilimenti di Ivrea viene costituito il Consiglio di Gestione, per molti anni unico esempio in Italia di organismo paritetico con poteri consultivi di ordine generale sulla destinazione dei finanziamenti per i servizi sociali e l'assistenza. Nel 1956 l'Olivetti riduce l'orario di lavoro da 48 a 45 ore settimanali a parità di salario, in anticipo sui contratti nazionali di lavoro.
Si costruiscono quartieri per i dipendenti, nuove sedi per i servizi sociali, la biblioteca, la mensa. A realizzare queste opere sono chiamati grandi architetti: tra gli altri, Figini, Pollini, Zanuso, Vittoria, Gardella, Fiocchi, Cosenza. Nella grafica e nel design industriale Adriano Olivetti sceglie collaboratori di grandissimo valore, come Marcello Nizzoli, Giovanni Pintori, più tardi Ettore Sottsass. Tra la fine degli anni Quaranta e la fine dei Cinquanta la Olivetti introduce nel mercato alcuni prodotti destinati a diventare veri oggetti di culto, per la bellezza del design e per la qualità tecnologica e l'eccellenza funzionale: tra questi la macchina per scrivere Lexikon 80 (1948), la macchina per scrivere portatile Lettera 22 (1950), la calcolatrice Divisumma 24 (1956). La Lettera 22 nel 1959 viene indicata da una giuria di designer a livello internazionale come il primo tra i cento migliori prodotti degli ultimi cento anni.
La gamma dei prodotti viene continuamente ampliata e la capacità produttiva si espande per far fronte a sempre nuove esigenze del mercato nazionale e internazionale. In Italia entrano in funzione gli stabilimenti di Pozzuoli e di Agliè (1955), di S. Bernardo di Ivrea (1956), della nuova ICO a Ivrea e di Caluso (1957). In Brasile, nel 1959 si inaugura il nuovo stabilimento di San Paolo.
Gli ottimi risultati conseguiti sui mercati internazionali con i prodotti per ufficio non distolgono l'attenzione di Adriano Olivetti dall'emergente tecnologia elettronica. Già nel 1952 la Olivetti apre a New Canaan, negli USA, un laboratorio di ricerche sui calcolatori elettronici. Nel 1955 viene costituito il Laboratorio di ricerche elettroniche a Pisa; nel 1957 Olivetti fonda con Telettra la Società Generale Semiconduttori (SGS) e nel 1959 introduce sul mercato l'Elea 9003, il primo calcolatore elettronico italiano sviluppato e prodotto nel laboratorio di Borgolombardo.
Il successo imprenditoriale di Adriano Olivetti ottiene il riconoscimento della National Management Association di New York che nel 1957 gli assegna un premio per "l'azione di avanguardia nel campo della direzione aziendale internazionale". Nel 1959 Adriano Olivetti conclude un accordo per l'acquisizione della Underwood, azienda americana leader nei prodotti per ufficio con quasi 11.000 dipendenti, a cui il padre Camillo si era ispirato quando, nel 1908, aveva avviato la sua iniziativa imprenditoriale.
Adriano Olivetti muore improvvisamente il 27 febbraio 1960 durante un viaggio in treno da Milano a Losanna, oltre i quattro figli (Roberto, Lidia, Anna, Lalla) lascia un'azienda presente su tutti i maggiori mercati internazionali, con circa 36.000 dipendenti, di cui oltre la metà all'estero.


Soggetti produttori:
Olivetti, collegato
Olivetti Camillo, collegato
Olivetti Dino, collegato
Olivetti Marxer Silvia, collegato
Olivetti Massimo, collegato
Olivetti Roberto, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Olivetti Adriano (fondo)


Redazione e revisione:
Anselmo Sara, 2011/02/21, prima redazione


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