Stilista
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Albini, Walter, stilista, (Busto Arsizio 1941 - 1983), SIUSA
Walter Albini (1941 - 1983). Nato a Busto Arsizio il 3 marzo 1941, abbandona gli studi classici per frequentare l’Istituto d’Arte, Disegno, e Moda di Torino. A 17 anni collabora già con giornali e riviste per le quali realizza schizzi dalle sfilate d’alta moda, prima da Roma, poi da Parigi, dove vive per 4 anni. Siginificativo è l’incontro con Chanel, che lo colpisce come persona e lo influenza nella sua opera.
Disegna per Krizia, Billy Ballo, Cadette e Trell. Ormai affermato, alla fine degli anni Sessanta, collabora con le principali case di moda italiane e con Gimmo Etro per i tessuti stampati. La ricerca parallela sul taglio e sul tessuto è una costante nel suo lavoro.
Nel 1970 propone per la prima volta per Montedoro la formula “umi - max”, uniformita di taglio e colore per uomo e donna. È anche l’anno della celebre collezione Anagrafe, otto spose rosa in lungo, otto vedove in nero corto.
È lo stilista più famoso e conteso, anticipa molte tendenze e apre la strada al successo internazionale del prêt - à - porter italiano. Il gruppo Ftm distribuisce le sue collezioni, disegnate secondo un progetto unitario per cinque case di moda specializzate in settori specifici: Basile, Escargots, Callaghan, Misetrfox, Diamant’s. Ottiene così una linea completa che decide di presentare a Milano. Lo seguono Caumont, Ken Scott, Krizia, Missoni, Trell. È la nascita del prêt - à - porter italiano.
La stampa internazionale lo definisce il nuovo astro italiano, quella italiana è più miope e provinciale.
Albini comincia a produrre una nuova linea uomo - donna con Misterfox a suo nome e la presenta a Londra per la primavera / estate del 1973. È la prima volta che viene inventata la formula di una prima linea di immagine forte e trainante, di vendita ristretta, economicamente sostenuta da una seconda collezione più facile, per il grande numero.
Crea la giacca destrutturata, la giacca - camicia, che avrà grande importanza per il futuro della moda italiana.
Nel 1973 apre lo show room di Milano in via Pietro Cossa e ambienta a Firenze al caffè Florian una sfilata memorabile.
Nel 1974 presenta la prima collezione uomo autonoma, anticipando anche in questo caso i tempi.
Nel 1975 a gennaio presenta la prima sfilata di alta moda, con Giuseppe della Schiava, che produce le sete stampate su suo disegno.
I motivi ricorrenti nella sua moda sono gli anni Trenta, le giacche con la martingala, i colli piatti, i pantaloni larghi, la giacca - camicia, i sandali, le scarpe bicolore, i bermuda, poi i giubbotti, i berretti calati sulla fronte, i primi anfibi.
Collabora con Helyette, Lanerossi, poi Peprose. Affida ad una nuova società, la Marzo, le collezioni a suo nome, ma i produttori non rispettano gli impegni e la stampa insegue i nomi nuovi. Al suo fianco è sempre Paolo Rinaldi, compagno di lavoro e addetto stampa.
Si spegne nel 1983, lasciando un’indimenticabile lezione di stile. Ha dato un impulso decisivo alla nascita del prêt - à - porter come espressione del design applicato alla moda, ha inventato l’immagine della donna in giacca, ha proposto il revival come intelligente forma di ricerca e reinvenzione, ha usato criticamente la contestazione e l’ironia, ha affermato il look totale, la cura dei particolari e degli accessori.
Albini comincia a produrre una nuova linea uomo - donna con Misterfox a suo nome e la presenta a Londra per la primavera / estate del 1973. È la prima volta che viene inventata la formula di una prima linea di immagine forte e trainante, di vendita ristretta, economicamente sostenuta da una seconda collezione più facile, per il grande numero.
Crea la giacca destrutturata, la giacca - camicia, che avrà grande importanza per il futuro della moda italiana.
Nel 1973 apre lo show room di Milano in via Pietro Cossa e ambienta a Firenze al caffè Florian una sfilata memorabile.
Nel 1974 presenta la prima collezione uomo autonoma, anticipando anche in questo caso i tempi.
Nel 1975 a gennaio presenta la prima sfilata di alta moda, con Giuseppe della Schiava, che produce le sete stampate su suo disegno.
I motivi ricorrenti nella sua moda sono gli anni Trenta, le giacche con la martingala, i colli piatti, i pantaloni larghi, la giacca - camicia, i sandali, le scarpe bicolore, i bermuda, poi i giubbotti, i berretti calati sulla fronte, i primi anfibi.
Collabora con Helyette, Lanerossi, poi Peprose. Affida ad una nuova società, la Marzo, le collezioni a suo nome, ma i produttori non rispettano gli impegni e la stampa insegue i nomi nuovi. Al suo fianco è sempre Paolo Rinaldi, compagno di lavoro e addetto stampa.
Si spegne nel 1983, lasciando un’indimenticabile lezione di stile. Ha dato un impulso decisivo alla nascita del prêt - à - porter come espressione del design applicato alla moda, ha inventato l’immagine della donna in giacca, ha proposto il revival come intelligente forma di ricerca e reinvenzione, ha usato criticamente la contestazione e l’ironia, ha affermato il look totale, la cura dei particolari e degli accessori.
Generated archives:
Albini Walter (fondo)
Bibliography:
G. Bianchino, Walter Albini, CSAC dell'Università Parma, 1988
W. Albini, Walter Albini: lo stile nella moda, Modena, Zanfi, 1988
M. L. Frisa, Walter Albini e il suo tempo: l'immaginazione al potere, Firenze, Fondazione Pitty discovery, 2010
C. Sozzani - A. Masucci, Walter Albini, Milano, Sozzani, 1990
Dizionario della moda, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010
Editing and review:
Canella Maria, 2011/06/21, raccolta delle informazioni
Puccinelli Elena, 2011/06/21, raccolta delle informazioni
Vichi Andrea Carlo, 2011/11/04, prima redazione