Artista: pittrice
Intestazioni:
Arlotta, Flavia, pittrice, (Sorrento 1913 - Firenze 2010), SIUSA
Figlia di una scultrice russa e di Ugo Arlotta, colto libero pensatore e traduttore dal russo, Flavia nasce il 9 maggio 1913 a Sorrento e vi trascorre un'infanzia serena allietata dalla presenza del fratello Valodja, quasi coetaneo, e di due istitutrici russe che, in seguito al secondo matrimonio della madre, si occupano dei fratelli e li crescono in un'atmosfera dalla stessa artista definita "mistico-ortodossa". Ha la possibilità di trascorrere soggiorni ad Amalfi, Capri, Positano, assorbendo quei colori e quella luce che diventeranno una caratteristica fondamentale della sua opera pittorica. Flavia frequenta a Napoli il ginnasio ma l'incontro con la pittura le fa cambiare strada: dopo un anno di liceo classico si iscrive all'artistico ed inizia a dipingere con il maestro Guardascione. Nel 1930, a 17 anni, segue il padre a Firenze, città scelta poiché considerata "la più spirituale d'Italia". Conosce Giovanni Colacicchi nel febbraio dell'anno successivo grazie ad alcune lezioni private impartitele per la preparazione dell'esame di ingresso alla Scuola di pittura di Felice Carena; Flavia si diplomerà nel 1935. Inizia quindi il rapporto privato ed artistico con il pittore che sposerà nel 1952 e da cui avrà due figli: Piero, nato nel 1937, e Francesco nel 1942. Flavia frequenta con Giovanni l'ambiente culturale fiorentino riunito al caffè delle "Giubbe Rosse", partecipandovi, in stretto contatto con intellettuali ed artisti.
Flavia entra a far parte del sodalizio nato tra Onofrio Martinelli e Colacicchi, coppia artisticamente e fraternamente già solida, subentrando a quest'ultimo nello studio condiviso dai due pittori in via dei Della Robbia, quando Giovanni parte per il Sudafrica nella primavera del 1935. Come ricorda la pittrice in una lettera a Giulia Sinibaldi, poi pubblicata quale introduzione alla sua prima personale del dicembre 1979 presso la Galleria fiorentina "Il Punto", inizia ad esporre per desiderio di Carena, partecipa poi a mostre regionali ed interregionali, una volta alla Quadriennale di Roma, alla mostra "Mezzo Secolo d'arte Toscana 1901-1950" in Palazzo Strozzi (1952), poi alla mostra d'Oltremare a Napoli ed al Palazzo Reale di Milano. Il 1938 è un anno importante, trascorso dalla famiglia a Roma per seguire la personale di Giovanni presso "La Cometa" diretta da de Libero, in quest'occasione i due artisti vengono a contatto con l'ambiente culturale romano: Guttuso, Morante, Moravia, Trombadori, Vigolo tra le frequentazioni più assidue. Durante la guerra, fino alla primavera 1944, sono ospiti a casa Berenson a Vallombrosa; dopo la liberazione Flavia si dedica totalmente al recupero e alla riedificazione della loro casa in via dell'Osservatorio. Continua comunque a dedicarsi alla pittura, soprattutto nei periodi di vacanza, con maggiore assiduità dagli anni Cinquanta, sia ad Anagni, città natale del marito, che ad Amalfi, Gaeta, Ischia, luoghi della sua infanzia. Partecipa, nel 1976, alla collettiva presso la galleria "Il Cenacolo" di Firenze, espone dal 13 al 27 novembre 1984 presso la Galleria fiorentina "Il Punto", con presentazione di Luigi Baldacci, e, dal 24 gennaio al 5 febbraio 1998, al Lyceum di Firenze (nel catalogo troviamo una nota di Carlo Sisi). Si spegne a Firenze il 13 dicembre 2010, dopo aver costantemente partecipato alla vita culturale cittadina, con una particolare attenzione ai temi ambientali, per mezzo dell'Associazione "Firenze Viva", che vede la coppia attiva fino dalla fondazione, nel 1974.
Soggetti produttori:
Colacicchi Giovanni, collegato
Per saperne di più:
Giovanni Colacicchi. Sito Ufficiale
Complessi archivistici prodotti:
Colacicchi Giovanni e Arlotta Flavia (fondo)
Bibliografia:
"Dipinti di Flavia Arlotta", catalogo della mostra Firenze, Associazione culturale "Il Punto", 8-30 dicembre 1979.
Cristina Frulli, Susanna Ragionieri "Flavia Arlotta pittrice. Mostra di dipinti", Firenze, Lyceum 24 gennaio-5 febbraio 1998, con una nota conclusiva di Carlo Sisi, Foligno, Edizioni dell'Arquata, 1998.
Flavia Arlotta, "Ricordi, 1942-1945: scritti del 1988", Viareggio, Idea books, 2012.
Sandra Bonsanti, Nicolas Pasternak Slater, "Per Flavia Arlotta", «Antologia Vieusseux», a. 19 n.s. (magg.-ag. 2013) n° 56, p. 115-121.
"Flavia Arlotta: Donna e pittrice del '900", a cura di Mario Ruffini e Max Seidel, Firenze, Polistampa, 2014.
Lisa Corsi, "Flavia Arlotta Colacicchi ed Emanuele Cavalli, un'amicizia nell'arte", «Antologia Vieusseux», a. 22 n.s. (genn.-apr. 2016) n° 64, p. 59-77.
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Morotti Laura, 2011/12, revisione
Pancani Eleonora, 2011/12, prima redazione
Spaccasassi Ambra, 22 dicembre 2019, integrazione successiva