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Partito nazionale fascista - PNF, 1921 - 1943

Il 9 novembre 1921 Mussolini fondava il Partito nazionale fascista (PNF), sul successo organizzativo dei Fasci di combattimento fondati dal 1919. Con la marcia su Roma del 28 ottobre 1922, Mussolini venne nominato capo del governo. Dal 1928 al 1943 il PNF fu l'unico partito riconosciuto in Italia. Subì diverse trasformazioni, determinate dapprima dalla necessità di Mussolini di limitare l'autonomia politica delle disparate correnti che avevano fatto originariamente capo al movimento fascista, quindi alla volontà di realizzare una completa compenetrazione fra Stato, amministrazione pubblica e partito, garantendo al duce il completo controllo sulle attività istituzionali e politiche. Al primo statuto del partito (dicembre 1921) che aveva formato un organismo gerarchico, ma comunque costituito da cariche elettive e controllato da un comitato centrale espresso dal congresso nazionale, si andò gradatamente sostituendo, attraverso i cinque statuti successivi (1926, 1928, 1932, 1938 e 1941), un organismo burocratico, strettamente sottoposto alla volontà del duce e articolato in tutti i gangli della società civile e della pubblica amministrazione.
In base al primo statuto, erano organi dirigenti del partito il Consiglio nazionale, il Comitato centrale, la Direzione e la Segreteria generale. Presso la Segreteria generale esisteva un Ispettorato generale delle squadre di combattimento le quali dipendevano politicamente dal Direttorio di ogni fascio e disciplinarmente dal proprio comandante.
Localmente, in ogni comune esisteva un Fascio di combattimento, a capo del quale era un segretario, coadiuvato da un direttorio del Fascio; tutti i Fasci di una provincia formavano la Federazione provinciale, a capo della quale era il segretario federale, coadiuvato da un Direttorio federale. Anche le federazioni provinciali avevano propria personalità giuridica in quanto vigilate dal PNF. Tutti i segretari federali costituivano il Consiglio nazionale, a capo del quale era il segretario del partito, coadiuvato dal Direttorio nazionale. Al di sopra del segretario del partito non vi era che il duce.
Nel 1923 le squadre fasciste che avevano favorito, con le loro azioni violente verso gli oppositori del regime, il successo del fascismo, vennero trasformate nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.
Lo statuto del 1923 manteneva l'organizzazione dei Fasci in federazioni provinciali e fissava quali organi dirigenti el partito il Gran consiglio del fascismo (la cui prima riunione ufficiale era stata tenuta il 12 gen. 1923), il Direttorio nazionale e il Consiglio nazionale. Il Gran consiglio, organo supremo presieduto dal duce, doveva fissare le direttive dell'azione del partito. Con la legge 9 dic. 1928, n. 2693, integrata dalla legge 14 dic. 1929, n. 2099, il Gran consiglio fu trasformato in organo dello Stato.
Fino al 1933 si poteva entrare nel partito facendone domanda e col parere favorevole di organi determinati; da quella data in poi vi accedevano soltanto i giovani di 21 anni, dopo essere passati attraverso le organizzazioni giovanili fasciste.
Il rdl 14 dic. 1929, n. 2100 portava modifiche alla legge n. 2693 del 1928 e stabiliva norme per l'ordinamento del PNF. Seguì pertanto un nuovo statuto, approvato con r.d. 20 dic. 1929, n. 2137, in base al quale gli organi del partito erano il Direttorio nazionale, il Consiglio nazionale, i Direttori federali, i Direttori dei fasci di combattimento. Il segretario del partito presiedeva all'attività del Direttorio nazionale e della Segreteria politica, fissava le norme per il funzionamento degli uffici così ripartiti: segreteria politica, segreteria amministrativa, stampa e propaganda, ufficio sindacale, ispezioni e controllo, associazioni dipendenti dal partito, ufficio storico, archivio.
Con un nuovo statuto, approvato con rd 17 nov. 1932, n. 1456, il partito ampliava la sua struttura: aumentavano numericamente i gerarchi e gli organi collegiali (vi entrava a far parte il direttorio del GUF.
Il segretario sceglieva i membri dirigenti del partito (nominati poi con decreto del duce), e da lui dipendevano, oltre alle organizzazioni giovanili, femminili e studentesche del fascismo (Gruppi universitari fascisti - GUF), numerosissimi enti parastatali e associazioni assistenziali, culturali, ricreative come il CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) che ebbe riconoscimento giuridico con d.m. 26 nov. 1934, e l'Opera nazionale dopolavoro - OND, che era stata istituita con r.d.l. 10 mag. 1925, n. 582, la Gioventù italiana del littorio - GIL, istituita con r.d.l. 27 ott. 1937, n. 1839 che sopprimeva l'Opera nazionale balilla - ONB, non controllata dal segretario del partito, ma dal Ministero dell'educazione nazionale.
Nel 1932 dipendevano dal partito: i Fasci giovanili di combattimento, le associazioni fasciste (scuola, pubblico impiego, ferrovie dello Stato, postelegrafonici, addetti alle aziende industriali dello Stato). Negli anni successivi l'elenco delle organizzazioni dipendenti dal PNF risultava ulteriormente accresciuto: Unione nazionale ufficiali in congedo, Lega navale italiana, le associazioni degli ex combattenti, dei mutilati e invalidi, dei decorati; il Comitato nazionale forestale, Istituto nazionale di cultura fascista, Associazione nazionale volontari di guerra, Federazione nazionale arditi d'Italia, Associazioni d'arma, Comitato nazionale forestale, Ente radio.
Il segretario del partito con r.d.l. 11 gen. 1937, n. 4, assunse il titolo e le funzioni di ministro segretario di Stato; egli era anche segretario del Gran consiglio del fascismo, faceva parte della Commissione suprema di difesa, del Consiglio nazionale delle corporazioni, del Comitato corporativo centrale, del Comitato permanente del grano, del Consiglio superiore dell'educazione nazionale; era infine segretario del GUF e comandante generale della GIL.
Ulteriori modifiche e ampliamenti furono apportati con r.d. 17 feb. 1941, n. 69, sia in relazione agli enti considerati organizzazioni del partito, sia in relazione a quelli dipendenti dal partito.
Segretari del PNF furono: Michele Bianchi (1921-1922); Nicola Sansanelli (1922-1923); Francesco Giunta (1923-1924); quadrumvirato Roberto Forges Davanzati, Cesare Rossi, Alessandro Merchiori, Giovanni Marinelli (1924-1925); Roberto Farinacci (1925-1926); Augusto Turati (1926-1930); Giovanni Battista Giurati (1931); Achille Starace (1932-1939); Ettore Muti (fino al 30 ottobre 1940, ma reggente dal 6 luglio fu Pietro Capoferri); Adelchi Serena (1941); Aldo Vidussoni (1941-1943); Carlo Scorza (dall'aprile al 25 luglio 1943).
Il 25 luglio 1943 il Gran consiglio dichiarò decaduto Mussolini dalla carica di capo del governo; il 27 luglio il nuovo governo del generale Pietro Badoglio sciolse il PNF e le sue organizzazioni.
Il Partito nazionale fascista fu soppresso con r.d.l. 2 ago. 1943, n. 704. La Costituzione italiana del 1948 ne vietò la ricostituzione.


Profili istituzionali collegati:
Gioventù italiana del littorio - GIL, 1937 - 1943, collegato
Opera nazionale balilla - ONB, 1926 - 1937, collegato

Soggetti produttori collegati:
Associazione nazionalista italiana. Sezioni di Donada e Contarina
Ente opere assistenziali - EOA. Comitato di Spello
Partito nazionale fascista - PNF. Comitato intersindacale provinciale di Perugia
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Alessandria del Carretto
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Ancona
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Arlena di Castro
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Benestare
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Borgo a Buggiano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Borgorose
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Bosa
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Capistrano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Casaprota
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Castel Sant'Elia
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Castellavazzo
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Castorano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Cerreto di Spoleto
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Cinquefrondi
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Colle Santa Lucia
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Colli del Tronto
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Corigliano Calabro
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Cormons (Gorizia)
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Crema
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Elice
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Erchie
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Falconara Marittima
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Gonnesa
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Gonnosfanadiga
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Gualdo Tadino
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Guasila
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Isca sullo Ionio
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Labro
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Leonessa
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Lunamatrona
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Marradi
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Martano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Martone
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Massa Marittima
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Melpignano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Mompeo
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Montecosaro
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Monteprandone
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Montottone
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Mores
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Moresco
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Nocera Umbra
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Ortacesus
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Osidda
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Osimo
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Pietraforte in Pozzaglia Sabina
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Pizzoni
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Poggio Bustone
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Poggio Imperiale
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Poggio Nativo
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Pomarance
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Porcia
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Prelà. Sezione femminile
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Ragogna
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Resia
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Riace
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Russi
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Samassi
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di San Cosmo Albanese
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di San Felice Circeo
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di San Gavino Monreale
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di San Giustino
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di San Quirino
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di San Sperate
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Sanarica
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Sanluri
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Sardara
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Sellano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Senna Comasco
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Serrenti
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Servigliano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Sestu
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Soleminis
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Sovicille
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Stio
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Talmassons
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Tessennano
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Valdidentro
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Vallelonga
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Vallermosa
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Vibo Valentia
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Villa Santina
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Villanovafranca
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Villasimius
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Vitorchiano
Partito nazionale fascista - PNF. Federazione dei fasci di combattimento di Pesaro
Partito nazionale fascista - PNF. Federazione dei fasci di combattimento femminili Pescara - Cugnoli


Bibliografia:
A. AQUARONE, L'organizzazione dello stato totalitario, Torino, Einaudi, 1965
Guida generale degli Archivi di Stato, Archivio Centrale dello Stato, Archivi fascisti, vol.I, Roma,1981, 229 ss
R. LAZZERO, Il Partito nazionale fascista, Rizzoli, Milano 1985
E. GENTILE, Storia del partito fascista. 1919-1922. Movimento e milizia, Laterza, Roma-Bari 1989

Redazione e revisione:
Kolega Alexandra, 2005/11, prima redazione


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