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Istituto di istruzione magistrale, 1859 -

La piemontese legge Casati del 1859, estesa gradualmente a tutto il Regno d'Italia, affidava la formazione dei maestri alla scuola normale triennale, alla quale si poteva accedere dopo i tre anni di ginnasio inferiore o di scuole tecniche. Dopo i primi due anni di corso era possibile insegnare soltanto nel corso inferiore delle scuole elementari,che, a loro volta, erano articolate in due gradi, inferiore e superiore. Il corso completo di tre anni della scuola normale, invece, abilitava all'insegnamento nel corso superiore delle elementari.
La possibilità di ottenere un'abilitazione dopo due soli anni fu abolita nel 1896, allorché la legge n. 293 del 12 luglio stabilì che l'unica abilitazione all'insegnamento elementare si conseguiva soltanto dopo aver completato i tre anni della scuola normale.
La stessa legge istituì anche una scuola complementare triennale, annessa alle scuole normali femminili, che fungeva da corso inferiore delle normali stesse. Era un corso d'istruzione secondaria di primo grado, cui si accedeva con il conseguimento della licenza di scuola elementare. Precedentemente all'istituzione della complementare, per potersi iscrivere alle scuole normali, le ragazze erano costrette a frequentare le scuole tecniche o il ginnasio inferiore, spesso con qualche imbarazzo, considerata l'epoca, trattandosi di scuole con popolazione a prevalenza maschile.
Nel frattempo, con la l. 15 luglio 1887, n. 3691 erano state istituite le scuole rurali magistrali, che avevano lo scopo di preparare i maestri delle scuole rurali.
Nel 1923 l'istruzione magistrale fu modificata dalla riforma Gentile, che istituì, per la formazione dei maestri,l'istituto magistrale (r.d. 6 maggio 1923, n. 1054).
Il nuovo istituto magistrale era costituito da sette anni di corso, quattro di corso inferiore e tre di corso superiore.
Con la stessa riforma nacque una nuova scuola complementare, che, però, non aveva niente a che vedere con la complementare istituita nel 1896, in quanto sostituiva la vecchia scuola tecnica senza dare la possibilità di accedere a nessun tipo di scuola secondaria.
Fu, inoltre, creato il liceo femminile per le ragazze che volevano acquistare una cultura generale senza dedicarsi all'insegnamento.
La legge del 1° giugno 1940 n. 899, istituendo la scuola media triennale, portò alla soppressione del corso inferiore dell'istituto magistrale.
Con il d.l. 7 settembre 1945 n. 816 il corso superiore dell'istituto magistrale fu portato a quattro anni.
Dall'istituto magistrale si poteva accedere, previo esame fino al 1968, alla facoltà di Magistero. Il dl. 22 dicembre 1968 n. 1241, successivamente convertito nella legge 12 febbraio 1969, consentì per il solo anno 1968 - 1969, l'iscrizione alla facoltà di Magistero senza esame.
Dopo la legge sulla liberalizzazone degli accessi universitari (l. 11 dicembre 1969, n. 910), fu possibile ai diplomati dell'istituto magistrale l'iscrizione a qualunque corso di laurea, dopo un anno di corso integrativo. Il corso del magistrale, infatti, era di soli quattro anni, mentre quelli degli altri istituti secondari di secondo grado erano di cinque.
Con il tempo, il vecchio corso quadriennale dell'istituto magistrale è andato scomparendo e al suo posto sono nati i licei socio-psico-pedagogici, i licei delle scienze sociali, i licei linguistici, tutti di cinque anni.
Allo stato attuale, in tutto il territorio nazionale, alcuni istituti hanno mantenuto il vecchio nome di Istituto magistrale, probabilmente perché legato ad un'antica tradizione, mentre altri l'hanno modificato in liceo (socio-psico-pedagogico, linguistico, ecc.), altri ancora in Istituto d'istruzione superiore, nel caso in cui sia stato accorpato ad altri istituti.


Profili istituzionali collegati:
Istituto di istruzione secondaria superiore, 1998 -, collegato

Soggetti produttori collegati:
Istituto di istruzione superiore Alberico Gentili di San Ginesio
Istituto di istruzione superiore Domenico De Gennaro di Casacalenda
Istituto di istruzione superiore Matteo Ricci di Macerata
Istituto magistrale D. Pace di Guglionesi
Istituto magistrale Beata Angela di Foligno
Istituto magistrale Bernardino Baldi di Urbino
Istituto magistrale comunale Beata Angela di Foligno
Istituto magistrale di Amelia
Istituto magistrale Eleonora D'Arborea di Cagliari
Istituto magistrale Giuseppe Mazzini di La Spezia
Istituto magistrale Gregorio Elladio di Spoleto
Istituto magistrale legalmente riconosciuto Beata Angelina di Foligno
Istituto magistrale legalmente riconosciuto Leonino di Terni
Istituto magistrale S. Pertini di Genova
Istituto magistrale San Lodovico di Orvieto
Istituto magistrale statale ad indirizzo pedagogico-sociale e liceo delle scienze sociali Alessandro Manzoni di Caltanissetta
Istituto Magistrale Statale C. Alvaro di Palmi
Istituto magistrale statale Francesco Angeloni di Terni
Istituto magistrale statale Tommaso Stigliani di Matera
Istituto statale di istruzione secondaria superiore Gregorio Ugdulena di Termini Imerese
Liceo magistrale statale G. Rechichi di Polistena
Liceo scientifico e delle scienze umane Laurana Baldi di Urbino
Liceo socio-psico-pedagogico e liceo scientifico Raffaello Politi di Agrigento
Regia scuola normale femminile Assunta Pieralli di Perugia
Regia scuola normale femminile di Cagliari
Regia scuola normale maschile di Lanusei
Regia scuola normale maschile Ignazio Danti di Perugia
Regia scuola normale promiscua Lodovico Baylle di Cagliari
Regia scuola normale superiore Ruggero Bonghi di Assisi
Scuola magistrale Santa Chiara di Polistena
Scuola normale femminile di Spoleto
Scuola Normale maschile inferiore Tommaso Stigliani di Matera


Bibliografia:
Novissimo digesto italiano, diretto da A. AZARA e E. EULA, XVI, Torino UTET, 1969
G. NATALE, F. P. COLUCCI, A. NATOLI, La scuola in Italia. Dalla legge Casati del 1859 ai decreti delegati, Milano, Gabriele Mazzotta editore, 1975

Redazione e revisione:
Maroni Stefania, 2005/12, prima redazione


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