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Museo storico Giuseppe Garibaldi

fondo

Altre denominazioni:
Archivio Giuseppe Mori, Denominazione utilizzata a seguito della pubblicazione del volume contenente la descrizione del Fondo (1943).

Estremi cronologici: 1788 - 1972

Consistenza: Unità 280: bb. 30

Storia archivistica: Con la denominazione di “Archivio del Museo del Risorgimento G. Garibaldi in Como”, si intende la raccolta documentale realizzata all’interno del Museo storico Giuseppe Garibaldi del Comune di Como, nel corso di quasi un secolo di attività dello stesso.
Il fondo è infatti costituito da documentazione di varia provenienza ma in buona parte riconducibile al periodo storico del Risorgimento italiano, con atti però a partire dalla fine del secolo XVIII e sino agli anni ’70 del secolo scorso.
La costituzione dell’archivio trova le sue origini direttamente nell’atto fondativo del Museo stesso. Il testamento olografo sottoscritto da Carlotta Olginati il 3 gennaio 1828, che prevede espressamente l’istituzione di un museo dedicato a Giuseppe Garibaldi, dispone anche che “tutte le librerie con annesse opere d’arte romanzi, storia, ecc., ecc., documenti storici, devono far parte del Museo Giuseppe Garibaldi” (1).
Con la morte di Carlotta Olginati, il Comune di Como accetta formalmente il lascito e costituisce il 16 febbraio 1932, un’apposita Commissione di vigilanza sull’istituendo “Museo Giuseppe Garibaldi” (2).
Nell’ambito della prima seduta della Commissione, viene deciso di inaugurare ufficialmente la nuova istituzione culturale cittadina il 12 giugno dello stesso anno, nelle giornate dedicate alla cinquantesima ricorrenza della morte di Garibaldi, nonostante venga rilevata la scarsità del “materiale Olginati” al fine di attrezzare opportunamente tutte le sale previste del museo. La Commissione si conclude “… fissando come argomento urgente la sistemazione del Museo Garibaldino vero e proprio, servendosi del materiale Olginati, di quello esistente nel … Museo Civico e di altro che potrà essere procurato mediante azione da svolgersi anche a mezzo di inviti alla cittadinanza ed a privati della zona circonvicina, che si sanno possessori di cimeli e ricordi garibaldini” (3).
La richiesta di donazione interessa anche la documentazione d’archivio che viene successivamente consegnata al Museo e aggiunta a quella già presente (come si evince anche dalle annotazione riportate in calce alle descrizione dei singoli pezzi donati nel presente inventario).
La suddivisione in due serie della documentazione che compone l’archivio è determinata dalla pubblicazione del volume di Giuseppe Mori, avvenuta nel 1943 a cura del Regio Istituto per la storia del Risorgimento di Roma. A seguito di tale pubblicazione, infatti, la parte più antica del Museo, descritta dettagliatamente nel volume (4), assume la denominazione di uso corrente di “Archivio Mori” e diventa la prima serie del fondo.
Priva di strumenti di corredo sistematici, è invece la seconda serie denominata correntemente “Archivio risorgimentale nuova serie”, che raccoglie la documentazione conferita successivamente alla pubblicazione del Mori.
Questa serie era costituita, prima dell’inventariazione, da 10 cartelle regolarmente numerate e intestate, alle quali è andata ad aggiungersi una cartella “miscellanea”, anch’essa però contenente atti riconducibili all’archivio risorgimentale.
La rilevazione in corso d’opera di etichette a stampa presenti su alcune cartellette, evidenzia un recente intervento di riorganizzazione e di sommaria descrizione di alcune unità archivistiche per le quali però non è stata reperita alcuna traccia di inventariazione sistematica.
Il Comune di Como, Settore Cultura, Musei, Biblioteca, Turismo e sport, con provvedimento n. 1584/17 del 4 agosto 2017, ha affidato l’incarico di inventariazione del fondo alla ditta Scripta srl di Como. Il progetto di intervento è stato approvato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia con nota n. 4320/37.31.16.01/1 del 15 settembre 2017 ed è stato parzialmente finanziato dalla Regione Lombardia, Direzione generale Culture, Identità e Autonomie, con decreto n. 9887 dell’8 agosto 2017, con l’erogazione di contributo previsto dalla legge regionale 7 ottobre 2016, n. 25, “Politiche regionali in materia culturale - Riordino normativo”.

Note:
1) Cfr. G. Mori, “L’Archivio del Museo …”, cit., pag. 9.
2) Cfr. G. Mori, “L’Archivio del Museo …”, cit., pag. 9.
3) Cfr. G. Mori, “L’Archivio del Museo …”, cit., pag. 10.
4) Dal volume del Mori risulta che il fondo è stato “ordinato e raccolto dal conservatore del locale museo architetto Perrone e dal suo aiuto sig. Casartelli”. Gli indici sono stati riveduti e corretti, per la parte epistolare, dal maestro Aldo Colli; cfr. G. Mori, “L’Archivio del Museo …”, cit., pag. 15.


Ordinamento: L’intervento di inventariazione del fondo ha riguardato entrambe le serie, seguendo le medesime modalità di schedatura e descrizione della documentazione e basandosi sull’organizzazione in cartelle e fascicoli già utilizzata per la redazione dell’inventario Mori.
In particolare si è provveduto a creare una scheda unità archivistica per ogni cartella e tante sotto unità archivistiche quanti sono i fascicoli o le unità documentarie contenute nelle singole cartelle.
Queste modalità sono state applicate in modo integrale nella prima sezione del fondo, secondo quanto contenuto nel libro del Mori, integrando le informazioni già presenti con i nuovi dati rilevati direttamente dai documenti e provvedendo, quando necessario, a effettuare le opportune correzioni a imprecisioni o errori riscontrati. Quando si sono verificate vere e proprie incongruenze tra l'inventario Mori e i documenti, queste sono state segnalate in nota con le dovute precisazioni.
La singola unità archivistica è stata identificata da un titolo corrispondente, per la quasi totalità dei casi, al titolo attribuito nell’inventario Mori o presente direttamente sulle cartelline.
Per l’Archivio Mori non è stata effettuata alcuna modifica all’organizzazione della documentazione ed è stata mantenuta anche la segnatura originaria pubblicata nel volume, fatta salva la sostituzione della lettera indicata nella segnatura della cartella con un numero romano, come peraltro riscontrabile sulle cartelle originarie (vedi tabella di raffronto a pag. 404 - es.: Cartella XIII - A diventa Cartella XIII, n. 1).
Per quanto concerne la seconda serie, sono state applicate le medesime modalità di descrizione per unità e sotto unità. Data l’assenza di precedenti strumenti di corredo, è stato però possibile procedere anche al riordino cronologico, per estremo iniziale, delle unità archivistiche, senza peraltro modificare l’organizzazione interna alle unità a suo tempo determinata.
Anche per questa sezione è stata predisposta la tabella di raffronto tra le vecchie e le nuove segnature attribuite.
Tutta la documentazione è stata cartulata con numerazione che riprende da 1 al cambio della serie.

Strumenti di ricerca:
Museo del Risorgimento “G. Garibaldi” in Como. Inventario

La documentazione è stata prodotta da:
Comune di Como, Museo storico Giuseppe Garibaldi

La documentazione è conservata da:
Comune di Como. Museo storico Giuseppe Garibaldi


Bibliografia:
Giuseppe Mori, L’archivio del Museo del Risorgimento “G. Garibaldi” in Como, Regio Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Biblioteca scientifica, Serie II: Fondi, Vol. XXXIII, Roma, Vittoriano, 1943

Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2005/09/28, prima redazione
Menichetti Loredana, 2019/12/02, integrazione successiva

Modalità di consultazione:
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