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Sforza Carlo

Montignoso (Massa-Carrara) 1872 gen. 24 - Roma 1952 set. 4

Diplomatico
Politico

Intestazioni:
Sforza, Carlo, diplomatico, politico, (Montignoso 1872 - Roma 1952), SIUSA

Carlo Sforza nacque a Montignoso, in Lunigiana, da una famiglia benestante e colta nel 1872.
Si laureò in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Pisa nel 1895. L’anno successivo partecipò con esito positivo a un concorso per la carriera diplomatica. Fu inviato al Cairo fino al 1897, destinato a Parigi come addetto di legazione tra il 1897 e il 1901, in seguito a Costantinopoli (ove si fermò anche tra il 1907 e il 1909) e nel 1903 fu trasferito a Pechino. Nel 1905 fu inviato a Bucarest e nel 1906 partecipò alla conferenza di Algeciras. Nel 1909 fu destinato a Londra, fu poi capo di gabinetto del ministro degli Esteri e inviato a Budapest. Dal 1911 al 1915 fu in Cina come ministro plenipotenziario.
Tra il 1916 e il 1918 fu rappresentante d’Italia presso il governo serbo in esilio a Corfù.
Ricoprì la carica di alto commissario in Turchia. Fu sottosegretario di Stato agli Affari esteri nei governi Nitti (1919-1920 e 1920), ministro degli Affari esteri nel governo Giolitti (1920-1921) e ambasciatore a Parigi (1922).
Avvicinatosi subito dopo il 1922 agli esponenti dell’opposizione fascista, con il rafforzamento del regime, alla fine del 1926, Sforza decise di abbandonare l’Italia. Nel 1927 partì per una missione in Estremo Oriente; successivamente si stabilì in Belgio, soggiornando al contempo per lunghi periodi in Francia. Visse anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, mantenendo contatti con personalità dell’antifascismo democratico e impegnandosi nell’attività intellettuale.
Rientrò in Italia il 18 ottobre 1943 e si schierò a favore dell’abdicazione del Re.
Fu ministro senza portafoglio nei governi Badoglio (1944) e Bonomi (1944), alto commissario per le sanzioni contro il fascismo e presidente della Consulta nazionale (1945-1946).
Fu membro dell’Assemblea Costituente, ove fu eletto deputato per il Partito repubblicano italiano.
Fu ministro degli Affari esteri nei governi De Gasperi, tra il 1947 e il 1950, animato da una forte spinta europeista. Fece approvare alla Costituente il trattato di pace con le potenze alleate, sostenne l’adesione al Piano Marshall e concluse un accordo per l’unione doganale italo-francese. Fu artefice con De Gasperi dell’adesione nel 1949 al Patto atlantico.
Nel luglio del 1951 fu nominato ministro senza portafoglio per gli Affari europei. Morì l’anno seguente a Roma


Per saperne di più:
Sforza, Carlo - Voce nel Dizionario storico dell’integrazione europea

Complessi archivistici prodotti:
Sforza Carlo (fondo)


Redazione e revisione:
Malfatti Stefano, 2022/02/10, prima redazione
Perotto Vera, 2022/02/10, raccolta delle informazioni
Santolamazza Rossella, SIUSA nazionale, 2022/02/10, supervisione della scheda


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