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De Filippi Filippo

Torino 1869 apr. 6 - Settignano (Firenze) 1938 set. 23

Medico
Esploratore

Intestazioni:
De Filippi, Filippo, medico, esploratore, (Torino, 1869 - Settignano, 1938), SIUSA

Filippo De Filippi nacque a Torino da Giuseppe De Filippi, avvocato, e da Olimpia Sella, esponente della celebre famiglia biellese; tra i suoi avi anche uno zio paterno naturalista Filippo De Filippi, che aveva affiancato Giacomo Doria e Michele Lessona in Persia nel 1862. Nel 1891 si laureò in Medicina e chirurgia e si dedicò ai problemi di chirurgia sperimentale e di chimica biologica e si specializzò in istituti scientifici tedeschi ed austriaci. Autore di pubblicazioni di argomento chirurgico e di chimica fisiologica apparse tra il 1895 ed il 1903, ebbe incarichi di docenza alle università di Bologna (dal 1896) e di Genova (dal 1900). Contemporaneamente maturò una genuina passione per l'alpinismo; socio della sezione torinese del Club Alpino Italiano, delle sue salite compiute nelle Alpi italiane, nel Delfinato e nell'Oberland bernese, restano dei brevi resoconti apparsi tra il 1887 ed il 1891 nella rubrica "Cronaca alpina" della «Rivista mensile del Club alpino italiano». L'importanza di questi interessi crebbe tanto da portarlo a partecipare al gruppo che si sarebbe diretto al Sant'Elia (5514 m), in Alaska, chiamato da Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi. La cronaca di questo viaggio venne descritta da De Filippi e fu pubblicata nel 1900 da Hoepli con il titolo "La spedizione di S.A.R. il Principe Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi al Monte Sant'Elia (Alaska)". Successivamente redasse anche i resoconti di altri importanti viaggi intrapresi dal Duca degli Abruzzi pur non partecipandovi come il viaggio al Circolo polare artico del 1899-1900, al Ruwenzori del 1906 e all'Uebi-Scebeli del 1928-29. Dopo il matrimonio con la scrittrice Caroline Fitzgerald (3 settembre 1901), sorella di Edward Fitzgerald, effettuò anche un viaggio solitario nell'Asia centrale russa nel corso del quale percorse in compagnia della consorte diverse province della Russia europea, visitò il Turkestan russo facendo poi ritorno in Europa per la via del Mar Nero e della Crimea. Nel 1909 sempre sotto la guida del Duca degli Abruzzi visitò la regione del K2 tanto che ancora oggi il toponimo "Ghiacciaio De Filippi" ricorda la partecipazione ed il ruolo svolto da De Filippi in quella impresa. Successivamente si dedicò alla organizzazione della grandiosa spedizione in India ed Asia centrale del 1913-14 all'Himalaya e al Karakorum, con i tanti scienziati che vi parteciparono (Dainelli, Marinelli, Abetti, Venturi, Ginori e altri). Gli eccezionali risultati scientifici raggiunti da questa iniziativa (anticipati già nel corso del 1914-15) vennero elaborati organicamente dai vari membri e da alcuni collaboratori dopo la Prima guerra mondiale, e raccolti in una poderosa opera "Relazioni scientifiche della spedizione italiana De Filippi nell'Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn cinese, 1913-14" composta complessivamente da 16 volumi divisi in due serie, usciti tra il 1922 ed il 1935. Alla stesura di questa importante opera si era dedicato una volta trasferitosi a Settignano nella quiete della Villa La Capponcina già appartenuta a Gabriele D'Annunzio dove si dedicò con tranquillità ai suoi studi geografici e alle pubblicazioni dei risultati geologici, geografici, antropologici, cartografici e fotografici di spedizioni come quella del 1913-1914 e di altre alle quali non aveva partecipato personalmente. Pubblicò la relazione del viaggio in Tibet (1712-28) del gesuita Ippolito Desideri e il progetto di riedizione della monumentale raccolta rinascimentale delle relazioni e viaggi compilata da Giovan Battista Ramusio e mai più riedita dall'inizio del Seicento. Per i rilevanti meriti scientifici fu insignito di alte onoreficenze dal Governo britannico e da varie società geografiche nazionali e fu socio d'onore di tante società geografiche e accademie scientifiche italiane e straniere, come la Società geografica italiana e la Società di studi geografici, le Società geografiche di Berlino, di Francia, di Romania e degli Stati Uniti, le Accademie delle scienze di Parigi e Torino, l'Accademia d'Italia e l'Accademia dei Lincei. Nel 1938 De Filippi nonostante le sue condizioni di salute fossero peggiorate non volle rinunciare alla possibilità di offrire il proprio contributo alla mostra Alpinismo Italiano nel Mondo organizzata dalla sezione di Milano del CAI e tenutasi dal 14 al 30 maggio presso il Palazzo Sforzesco. Pochi mesi dopo, il 23 settembre 1938, un ulteriore attacco di angina pectoris colse il grande studioso torinese nel suo studio a La Capponcina, ricco di libri che gli ricordavano la passione per i viaggi e le esplorazioni .

Complessi archivistici prodotti:
De Filippi Filippo (fondo)


Bibliografia:
"La Dimora delle nevi e le carte ritrovate. Filippo De Filippi e le spedizioni scientifiche italiane in Asia centrale (1909 e 1913-14). Atti del convegno, Firenze 13-14 marzo 2008", a cura di Laura Cassi, Società di studi geografici, 2009., pag. 235-252

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Morotti Laura, 2012/05, prima redazione


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