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Chiappelli Francesco

Pistoia 1890 mar. 4 - Firenze 1947 dic. 2

pittore
insegnante

Intestazioni:
Chiappelli, Francesco, pittore, insegnante, (Pistoia 1890 - Firenze 1947), SIUSA

Francesco Chiappelli nacque a Pistoia il 4 marzo 1890, da Luigi e da Maria Castellini. Il padre era un erudito studioso di storia pistoiese e toscana del Medioevo, il nonno Francesco era un noto igienista e fisiologo, suo zio Alberto fu un appassionato ricercatore di stoia della medicina e storia locale e un altro zio, Alessandro era cultore di discipline filosofiche e di storia del cristianesimo antico, era professore nell'università di Napoli e senatore del Regno d'Italia. Compiuti gli studi superiori presso il liceo Forteguerri di Pistoia entrò come apprendista nello studio di Raffaello Sorbi, pittore fiorentino allievo del Ciseri all'Accademia fiorentina ed egli stesso maestro presso l'Accademia. Trascorse qui due anni e successivamente si iscrisse all'Istituto delle belle arti di Firenze, e poi all'Accademia, dove si diplomò nel 1913. Di seguito frequentò la Libera scuola di acquaforte diretta da Celestino Celestini e Ludovico Tommasi. Le sue prime opere, lodate dal critico Ugo Ojetti, sono infatti acqueforti, come "La Certosa di Firenze", incisione con cui partecipò alla sezione bianco e nero della Biennale di venezia del 1914 e che fu in seguito acquistata dal British Museum. Nel 1918 partecipò come aviere alla Prima guerra mondiale e nel 1920 sposò sposò Maria Zdekauer, figlia di Ludovico, illustre storico del diritto di origine boema, e si stabilì a Firenze. In questi anni cominciò a ottenere successi anche nel campo della pittura, nel 1921, a Venezia, ottenne il secondo premio nel concorso per l'opera di soccorso alla chiese devastate dalla guerra e nel 1925 vinse ex aequo il premio Pace per la pala d'altare del Tempio della pace a Roma. Nel 1926 cominciò ad incidere le "Sguerguenze", serie di 31 stampe dedicate alle miserie umane una serie completa delle quali si trova presso il Gabinetto delle stampe della Galleria degli Uffizi di Firenze. Costretto a vendere le proprietà familiari a causa della crisi economica degli anni '30, decise di tentare la strada dell'insegnamento ottenendo, nel 1931, la cattedra di Arti grafiche all'Istituto d'arte di Firenze. Nell'estate del 1931 fu ospite del governatore di Rodi, Mario Lago, insieme con Bruno Bramanti, artista xilografo, con lo scopo di riprodurre alcuni paesaggi dell'isola. Ritenuto tra i migliori 100 acquafortisti del mondo dalla Print Marker's Society di Los Angeles, ottenne la medaglia d'oro e quella d'argento all'Esposizione Internazionale di Parigi del 1937. Insieme a Libero Andreotti fu curatore del premio letterario "L'Antico fattore". Oltre alle già citate opere si ricorda una serie di sette acqueforti su rame eseguite per illustrare l'"Aminta" del Tasso nell'edizione di centoventi esemplari numerati stampata da G. Mardersteig per i "Cento Amici del libro" (1939), l'acquaforte "Pistoia", acquistata dal Museo delle stampe di Tokio, "La stella caduta", serie di dodici acqueforti del '36-37 destinata a illustrare un libro dallo stesso titolo, scritto dalla moglie, e pubblicato dall'editore Bemporad nel 1937 e i seguenti dipinti a olio: "Donna in giallo" (Pistoia, Museo civico), "Ritratto del figlio Alberto", "Fanciulla al sole", "Natura morta", "Bambina in abito verde" (Firenze,Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti) e "Natura morta" (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna. Morì a Firenze il 2 dicembre 1947.

Complessi archivistici prodotti:
Chiappelli Francesco (fondo)


Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Gelli Simona, 2012/11, prima redazione
Morotti Laura, 2013/01, rielaborazione


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