Bologna 1900 lug. 9 - Monzuno (Bologna) 1956 giu. 23
artista
critico d'arte
Intestazioni:Bertocchi, Giuseppe detto Nino, artista, (Bologna 1900 - Monzuno 1956), SIUSA
Nino Bertocchi, pittore e critico d'arte, nasce a Bologna il 9 luglio 1900 e muore a Monzuno (Bologna), nella villa detta l'Ospitale, il 23 giugno 1956. Uomo di ampi interessi culturali, si dedica alla scrittura e alla critica d'arte oltre che alla pittura. Da artista autodidatta ama particolarmente i macchiaioli toscani, Luigi Bertelli, Courbet e soprattutto Cézanne. Partecipa alle più importanti rassegne nazionali d'arte e interviene, con particolare attenzione all'ambiente bolognese, nel dibattito storico-artistico dell'epoca. Dopo aver prestato il servizio militare, nel 1923 si laurea in ingegneria civile.
Nel 1920, con l'amico pittore Ferruccio Giacomelli, aveva pubblicato il numero unico della rivista "Pittura", interamente dedicato al pittore bolognese Luigi Bertelli (1832-1916) e negli stessi anni era iniziata anche la sua attività espositiva. La sua prima mostra personale si tiene nel 1924 al "Cenacolo Francesco Francia" di Bologna. Seguono varie esposizioni collettive locali, cui partecipano anche i suoi amici pittori: Colliva, Corazza, Corsi, Fioresi, Giacomelli, Pizziarani, Protti, Romagnoli, Saetti. Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia con il dipinto "La sera". Seguiranno poi le partecipazioni alle Biennali del 1932 (XVIII), 1936 (XX), 1948 (XXIV) e 1950 (XXV). Nel 1931 è invitato alla I Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma con due dipinti, "Acqua bleu" e "Natura morta". In quell'occasione si occupa, per conto della rivista "L'Italia letteraria", delle recensioni critiche sull'esposizione, compito che svolge con tanta vivacità da fargli ottenere la vincita, nello stesso anno, del I premio del concorso nazionale per la rassegna critica della I Quadriennale d'Arte.
[espandi/riduci]Successivamente partecipa alle Quadriennali romane del 1935 (II), 1943 (IV) e 1948 (V). E' da ricordare anche la presenza di Bertocchi alle mostre regionali del Sindacato artisti emiliano-romagnoli (1929), del Littoriale di Bologna (1931) e del Sindacato fascista belle arti dell'Emilia Romagna (1934). Nel 1934 sposa Renata Colliva, sorella della pittrice Lea Colliva. Il rapporto con la cognata sarà sempre intenso e i loro interessi procederanno di pari passo con il progredire delle rispettive attività artistiche. Il 24 maggio 1940 ottiene l'insegnamento al corso di scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, ruolo che gli verrà riconfermato nel 1948, dopo l'epurazione subita del 1946. Parallelamente all'attività artistica Bertocchi lavora intensamente anche sul fronte della scrittura e della critica d'arte. Nel 1924 inizia la sua collaborazione con il quotidiano bolognese "Il Resto del Carlino" e dal 1930 scrive anche per il "Giornale di Genova". Nel 1931, oltre oltre ai tredici articoli composti in quattro mesi per "L'Italia Letteraria" sulla I Quariennale, pubblica testi, disegni e incisioni nella rivista "L'Orto", diretta da Nino Corrado Corazza e Giorgio Vecchietti. Tra il 1934 e il 1935 scrive per le riviste fiorentine "Arte Mediterranea" e "Frontespizio", diretta, quest'ultima, dallo scrittore Pietro Bargellini.
Collaborerà anche ad "Architrave", "Casabella", "Cronache", "Domus", "La Fiera Letteraria", "Incontro", "I Mediterranei", "Meridiano di Roma" e "Primato". Si dedica inoltre a studi monografici su alcuni artisti dell'epoca. Nel 1935 esce il volume "Sessanta disegni di Alessandro Cervellati" in cui Bertocchi, amico dell'autore, scrive la prefazione. Pubblica poi le monografie su Giacomo Manzù (Edizioni Domus, Torino, 1942), su Gianni Vagnetti (1943) e su Luigi Bartolini (1945, all'interno della collana torinese "Artisti Italiani Contemporanei"), in cui Bertocchi si occupa della pittura, mentre Carlo Alberto Petrucci delle incisioni. Nel 1946 cura la mostra e la monografia su Luigi Bertelli, uno dei suoi primi interessi. L'anno successivo la mostra di Bologna viene trasferita alla Galleria dell'Esame di Milano, a riprova dell'interesse sorto intorno al personaggio di Bertelli. Scrive Argan, ringraziando Bertocchi per il volume: "l'ho letto con la gioia di scoprire [...] un pittore di primo piano che non sta indietro a nessuno dei macchiaioli [...]. L'umanità di Bertelli è forse la più forte di tutto l'800 italiano". Nel 1955 Bertocchi cura la rassegna e il catalogo della mostra "Pittori emiliani dell'800", contributo di primo piano per la conoscenza e per la rivalutazione dell'Ottocento pittorico locale. Dopo la scomparsa dell'artista, nel 1956, lo scrittore Pietro Bargellini commemora l'amico in una cerimonia organizzata all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1957 viene organizzata la prima esposizione postuma sull'arte di Bertocchi alla Permanente di Milano, con la presentazione di Giulio Carlo Argan. Nel 1958 la Biennale di Venezia dedica all'artista una mostra retrospettiva presentata da Ferruccio Giacomelli. Nel 1992 alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna si tiena una grande retrospettiva su Nino Bertocchi, curata da Beatrice Buscaroli Fabbri.
Complessi archivistici prodotti:Bertocchi Nino (fondo)
Bibliografia:Nino Bertocchi (1900-1956). L'opera dipinta, disegnata, incisa e scritta, a cura di B. BUSCAROLI FABBRI, catalogo della mostra, Bologna, novembre-dicembre 2006, Bononia University Press, Bologna 2006.
Nino Bertocchi: 1900-1956, a cura di B. BUSCAROLI FABBRI, catalogo della mostra, Bologna, Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna, 21 marzo-26 aprile, 1992, Grafis Edizioni, Bologna 1992.
Prima mostra postuma di Nino Bertocchi, a cura di G. C. ARGAN, F. GIACOMELLI, catalogo della mostra, Milano, Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, maggio-giugno 1957, Bologna 1957.
Redazione e revisione:Di Lucia Valeria, 2015/12/09, prima redazione
Reale Elisabetta, 2017/05/01, revisione