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Bacci Baccio Maria

Firenze 1888 gen. 8 - Firenze 1974 ott. 8

Pittore
Scultore

Intestazioni:
Bacci, Baccio Maria, pittore, (Firenze, 1888 - Firenze 1974), SIUSA

Figlio di Adolfo Bacci e Vittoria Riboldi, discende da una famiglia di artisti (padre, nonno e cugini pittori). Trascorre gli anni dell'infanzia a Bellosguardo, sulle colline fiorentine, a contatto con i maggiori Macchiaioli che frequentano la casa paterna. Dopo la morte del padre, nel 1897, trascorre alcuni anni in Germania, venendo così a conoscenza dei pittori Secessionisti ed esercitandosi con acquarelli e decorazioni su porcellana. Tornato a Firenze nel 1905 segue i corsi di Adolfo De Carolis e Giovanni Fattori all'Accademia di belle arti di Firenze ma, insofferente di ogni disciplina e insoddisfatto degli insegnamenti ricevuti, interrompe gli studi per dedicarsi a ricerche personali influenzato da Cézanne. Debutta a Firenze nel 1910 con una mostra allestita a Palazzo Gondi insieme a Giovanni Costetti, guadagnandosi il favore di critici come Emilio Cecchi e Matteo Marangoni. Nel 1913 si accosta alle tematiche del Futurismo e del Cubismo e in seguito trascorre un breve periodo a Parigi. Partito per la guerra torna a Fiesole nel 1919, riprendendo a dipingere. Nel 1922 gli viene concessa una sala personale all'esposizione nazionale "Fiorentina Primaverile", dove propone opere che rivelano lo studio della grande pittura seicentesca.
Seguono anni ricchi di partecipazioni alle principali esposizioni nazionali e internazionali, di contatti con l'ambiente intellettuale vicino alla rivista «Solaria», alla quale Bacci collabora con scritti, disegni e contributi critici. Fra il 1929 e il 1962 realizza diciotto degli affreschi che illustrano la vita di San Francesco d'Assisi nel Corridoio delle Stimmate, al Santuario della Verna, già terminati nel 1940 ma poi restaurati ed arricchiti di nuove scene. Nel 1934 dipinge le Sette opere di misericordia, donate al convento di San Francesco di Fiesole. Durante la Seconda guerra mondiale viene nominato presidente della Commissione per la protezione delle opere d'arte del Comune di Firenze. Tornato alla pittura, tra il 1953 e il 1955 lavora al mosaico per l'abside del duomo di Salerno e agli affreschi per la chiesa di Sant'Andrea a Rovezzano. Nel 1955 si trasferisce a Roma e collabora alle riviste «Fede e Arte» e «Letteratura». Tra il 1957 e il 1965 è impegnato in altre due grandi realizzazioni: gli affreschi della collegiata di Montevarchi, di argomento francescano, e il grande mosaico absidale della Chiesa di San Giuseppe Calasanzio di Milano. Rientrato a Firenze nel 1972 vi morirà due anni più tardi.


Per saperne di più:
Baccio Maria Bacci, nell'Enciclopedia Treccani

Complessi archivistici prodotti:
Bacci Baccio Maria (fondo)


Redazione e revisione:
Gentile Carlotta, 2018/11, prima redazione
Morotti Laura, 2018/11, revisione
Nocentini Monica, 2019/06/19, supervisione della scheda
Pacifico Sveva, 2020/07/29, revisione
Stamuli Maria Francesca, 2019/01/07, supervisione della scheda


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