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Comune di San Ginesio

Sede: San Ginesio (Macerata)
Date di esistenza: sec. XIII -

Intestazioni:
Comune di San Ginesio, San Ginesio (Macerata), sec. XIII -, SIUSA

San Ginesio non ebbe né mura né rocche prima del sec. XIII, pur essendo un antico centro piceno testimoniato dall'età romana. Rettosi in un primo momento come Repubblica, venne in seguito governato da due Consoli e quindi da Podestà e Magistrati.
Sotto l'Imperatore Federico I, intorno al 1170 il marchese Marcualdo donò alla terra di S. Ginesio il castello di Vergigno, quindi, nel 1188, San Ginesio venne infeudato al marchese Guarniero, che dopo la morte di Enrico IV sostenne le parti di Filippo di Svevia contro Ottone IV. Nel 1230, per una sedizione tra la nobiltà e la plebe, fu accresciuto il numero dei membri del Consiglio sino a trecento e furono portati a quattro i Priori. A quest'epoca i Ginesini avevano già distrutto il castello di Vergigno, i cui abitanti si trasferirono in San Ginesio. Nel 1248 il Cardinal legato fece dono del castello di Pieca. Nel 1250, il Cardinal legato Capocci concesse a San Ginesio speciali esenzioni ed indulti e due anni dopo i Ginesini diroccarono i castelli di Celiano e di Riparanieri, spettanti ai Vescovi di Camerino, trasferendone gli abitanti in San Ginesio. Nel 1256, la terra si sollevò contro il Rettore della Marca, che la sconfisse per concederle poi nell'anno seguente l'assoluzione e la conferma dei privilegi.
Nel 1278, aumentata la popolazione, la terra venne divisa in cinque rioni, assegnando cento consiglieri a ciascuno.
Agli inizi del XIV secolo la giurisdizione di S. Ginesio era già ampiamente estesa sopra i vicini luoghi e la città fu ricolmata di privilegi dai Duchi di Spoleto e dai Legati pontifici. Sempre nel XIV secolo Berardo e Gentile Varano vi esercitarono l'ufficio di Podestà e furono ammessi al perpetuo patriziato, ma i loro successori esercitarono la tirannide e furono cacciati dal popolo. Nel 1355 San Ginesio fu concesso in feudo ai Varano dal Cardinale Albornoz per dodici anni, con mero e misto imperio e con l'annuo censo di 200 fiorini d'oro, salve alcune riserve a favore della Santa Sede e l'appellazione al Rettore della Marca. All'atto della cacciata dei Varano, nel 1433, San Ginesio recuperò la sua libertà. Nel 1455 tornò definitivamente alle dipendenze della Chiesa. A partire da questo momento e per tutto il resto del periodo di antico regime San Ginesio fu terra "immediate subiecta" alla Santa Sede. Con l'avvento del Regno napoleonico fu sede di Cantone nel Distretto di Fermo, dipartimento del Tronto. All'atto della Restaurazione fu sede di Governatore, nel Distretto di San Severino, Delegazione di Macerata. Con l'Unità d'Italia entrò a far parte della Provincia di Macerata.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII

Complessi archivistici prodotti:
Comune di San Ginesio (complesso di fondi / superfondo)
Stato civile del Comune di San Ginesio (fondo)


Bibliografia:
A. PORZI, San Ginesio terrazza delle Marche potente castello medievale piceno, Monte San Giusto, Edizioni Candarella e Casarola, 1986
Comune di San Ginesio Assessorato alla Cultura, Inaugurazione dell'archivio storico comunale, 7 Sett. 1993, San Ginesio 1995
E. GAZZERRA, Sancto Ginesio e lo suo antiquo archivio (secc. XII-XVIII), Tolentino, 1915
F. ALLEVI, G. CRISPINI, San Ginesio, Ravenna 1969
G. SALVI, Memorie storiche di San Ginesio, Camerino 1889
G.SALVI, L'Archivio comunale di S. Ginesio nelle Marche, in Le Marche, Anno VI, 1, 2-3, Senigaglia, 1906
L.ZDEKAUER, Di un preteso "Collegium doctorum" a Sanginesio nel dugento, in Atti e memorie D.S.P.M., 10, 1, Ancona, 1931

Redazione e revisione:
Zega Valentina, 2005/12/11, revisione


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