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Casa editrice Leo S. Olschki

Sede: Firenze

Intestazioni:
Casa editrice Leo Olschki, Firenze, 1932 -, SIUSA

Leo Samuele Olschki nasce a Johannisburg il 2 gennaio 1861 in una famiglia di tipografi dedicata a testi di lingua e tradizioni ebraiche. A Berlino inizia il tirocinio presso la libreria di S. Calvari. Dal 1883 dirige la libreria Münster di Verona e nel 1886 fonda la propria attività. Si stabilisce in Italia in Veneto dove continua pubblicazione di cataloghi e di 'bollettini'. Per la storia dell'attività le tappe essenziali sono le seguenti: la fondazione a Verona nel 1886; il trasferimento a Venezia nel 1890; la definitiva collocazione a Firenze nel 1897; la fondazione della Tipografia Giuntina nel 1909 e l'apertura della filiale romana nel 1915 in via Condotti 7 successivamente trasferita in via Fontanella Borghese 20-22 (intorno al 1920) e poi in via del Babuino 153: è l'ultima sede romana che verrà definitivamente chiusa agli inizi degli anni Cinquanta. Quando durante la prima guerra mondiale viene costretto all'esilio in Svizzera, continua l'attività a Ginevra (dove nasce l'«Archivum Romanicum» e i suoi contatti con Giulio Bertoni) dando vita alla "Salso" (Société Anonime Leo S. Olschki) sotto l'insegna del "Cabinet du bibliophile genevois". In esilio una seconda volta per le leggi razziali nel 1938, si trasferisce in Svizzera dove muore il 17 giugno 1940. A Verona e Venezia l'attività è prevalentemente antiquaria. Negli ultimi anni dell'800 pubblica Dante e il periodico "L'Alighieri - Rivista di cose dantesche"; poi l'edizione monumentale della Divina Commedia nel cinquantenario dell'unità d'Italia. Nel 1946, Cesare e Aldo decidono di dividere in due distinte imprese la Libreria Antiquaria e la Casa Editrice. La cessione della Tipografia Giuntina e la sostituzione del nome sulle copertine dei libri e dei cataloghi di antiquariato con "Bibliopolis" è dovuta alle leggi razziali. Durante al guerra furono distrutte la libreria di Lungarno Corsini 2 (sull'angolo del Ponte a Santa Trinita) e la sede di via XX Settembre. Dopo un precario riassetto della grande biblioteca di Leo al piano terreno della villa di via Vanini ricomincia il lavoro. Nel 1950, abbandonati i locali di via Vanini, l'attività viene trasferita in via delle Caldaie al n.14, inserendo nel catalogo la musicologia e l'archeologia. Le difficoltà dell'azienda persistono, soprattutto per la lenta riapertura dei mercati esteri. Aldo muore il 9 ottobre del 1963, l'alluvione del 4 novembre 1966 che travolge la metà del magazzino, piano terra del palazzo Vivarelli Colonna in via Ghibellina. Il magazzino delle Caldine nonostante la distruzione di molte diecine di tonnellate di libri in seguito all'alluvione, diviene presto insufficiente per il continuo divenire dell'attività editoriale. Nella zona industriale dell'Incisa (ma nel territorio comunale di Reggello) nel 1983 viene costruito un capannone di 1.950 mq. Individuata nel 1968 l'attuale sede è al numero 8 di Viuzzo del Pozzetto.

Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Complessi archivistici prodotti:
Casa editrice Leo S. Olschki (fondo)


Bibliografia:
Olschki Alessandro, Centotredici anni. Catalogo storico della mostra, Firenze, Biblioteca nazionale centrale, 22 aprile-23 maggio 1999, Firenze, Olschki, 1999
C. Tagliaferri-S. De Rosa, Olschki, un secolo di editoria 1886-1986, Firenze, Olschki 1986, 2 voll.

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2007/04/27, prima redazione


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