Giornalista, letterato, patriota
Intestazioni:
Mauro, Domenico, patriota, (San Demetrio Corone 1812 - Firenze 1873), SIUSA
Domenico Mauro nacque a S. Demetrio il 17 dicembre 1812. Nel 1820-21 entrò nel glorioso e prestigioso collegio italo-greco di Sant'Adriano e vi rimase fino al 1831. "Anche attraverso la vita comunitaria nel Collegio, oltre che nell'ambiente sociale e per diretta e tragica esperienza, Domenico Mauro, ancora giovinetto, aveva appreso le prime notizie degli aspri conflitti sociali, dell'esperienza del brigantaggio ed aveva imparato a non sopportare le ingiustizie ed a reagire alle prepotenze"(Cassiano D., "S.Adriano. Educazione e politica. Volume II" (1807 - 1923). Lungro, 1999, p.78).
Nel 1832 il Mauro si trasferisce a Napoli per compiervi i suoi studi di giurisprudenza. Spinto dalla passione politica e letteraria, apre una scuola privata gratuita, servendosi come unico libro di testo della Divina Commedia (Cassiano D. "Domenico Mauro", in "Il serratore", I (1988), n.1, p.35). Nel 1840 pubblicò le "Allegrie e bellezze della Divina Commedia" e fondò "Il Viaggiatore" col fine di riunire attorno a sè quanti calabresi forniti di buon volere e di patriottismo" (Padula V., "Prose giornaliste", Napoli, 1878, II Ed., p. VII). "Nel frattempo, il Mauro veniva imponendosi come capo-scuola del romanticismo calabrese...Contestualmente all'attività letteraria il Mauro svolgeva un'intensa attività cospirativa" (Cassiano D., "Domenico Mauro", cit.). Il Mauro si accostò ai gruppi settari. Nel 1842 organizzò " una rivolta che, dalla Calabria avrebbe dovuto investire tutto il Mezzogiorno; scoperto, venne arrestato, ma il moto scoppiò ugualmente il 15 marzo del 1844, quando il Mauro si trovava detenuto nel carcere cosentino del Castello, da dove venne poi trasferito in Napoli...venne di nuovo arrestato e liberato nel 1848" (Cassiano D., "Domenico Mauro", cit.). Nel 1848 fu eletto deputato alla Prima Assemblea Costituente di Napoli. Dopo il "fatidico" 15 maggio si recò a Cosenza; fece parte del Comitato di Salute Pubblica e partecipò attivamente al moto rivoluzionario battendosi strenuamente in Campotenese. In quella breve insurrezione il fratello Vincenzo cadde. Dopo l'ennesima, triste, parentesi Domenico Mauro si rifugiò in Grecia. Venuto a conoscenza della nascita della Repubblica Romana, raccolti altri esuli, si recò nella futura Capitale d'Italia. Fallita anche questa esperienza, fu esule prima a Genova e poi a Torino vivendo in dignitosa povertà. Nel 1860 fu, insieme con il fratello Raffaele, uno dei Mille valorosi di Garibaldi e combattè sempre con coraggio distinguendosi in particolar modo nella battaglia di Agrifoglio. Trascorse l'ultimo periodo del suo luminoso cammino terreno in quel di Firenze, ove morì il 17 gennaio del 1873. Fu sepolto nel Cimitero monumentale di S. Miniato al Monte.
Per saperne di più:
Mauro Domenico
Complessi archivistici prodotti:
Mauro Domenico (fondo)
Bibliografia:
Cassiano D. "Domenico Mauro", in "Il serratore", I (1988), n.1, p.35
Andreotti, "Storia dei Cosentini", Cosenza, 1874, III, p. 296
Cassiano D., "S.Adriano. Educazione e politica. Volume II" (1807 - 1923). Lungro, 1999, p.78
Padula V., "Prose giornaliste", Napoli, 1878, II Ed., p. VII
Redazione e revisione:
Fallanca Antonino, 2004/11/30, prima redazione