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Calandra Roberto

Messina (Messina) 1915 nov. 2 - Palermo 2015 mag. 23

architetto, docente universitario

Intestazioni:
Calandra, Roberto, architetto, (Messina 1915 - Palermo 2015), SIUSA

Roberto Calandra nasce a Messina il 2 novembre 1915, figlio di Enrico, architetto, storico dell'architettura e docente di grande spessore. Roberto consegue la laurea in architettura nel 1937 e durante i suoi studi si lega ad un altro grande maestro d'architettura Bruno Zevi, che nel 1938 aiuterà a fuggire negli Stati Uniti a causa delle persecuzioni razziali. Nello stesso anno anche Calandra si reca negli Stati Uniti per proseguire i suoi studi e non solo, consegue il master presso la Columbia University ma subentra, nella progettazione esecutiva del padiglione italiano per l'Expo mondiale del 1939 di New York, a Bruno Funaro, licenziato perché ebreo. Una volta rientrato in Italia nel 1939 prepara il concorso per lo "studio dei monumenti romani" e allestisce una mostra al Circo Massimo insieme a Claudio Longo. Nel 1940, vince con Egle Trincanato il concorso per assistente ordinario della cattedra di Disegno della Facoltà di Architettura di Roma, poi attribuito alla collega mentre Calandra viene assegnato a quella della Facoltà di Ingegneria di Messina tenuta da Francesco Basile. Poco dopo però Roberto è richiamato sotto le armi e dopo l'armistizio, mentre era a Patrasso, viene prima consegnato dal proprio comandante ai tedeschi come traditore, poi deportato a Varsavia e quindi in Germania. Quando viene liberato dalle truppe del generale Montgomery nel 1945 pesa soli 46 chili. Rientrato in Italia, profondamente segnato dalla sofferenza, ricomincia la sua vita nello studio di Giuseppe Samonà. Torna ad insegnare a Messina come assistente di Basile, ma rientra a Roma nel marzo del 1946 per la morte del padre Enrico. In quegli anni Calandra promuove la costituzione della sezione siciliana dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, aderisce alla Federazione delle Associazioni Italiane degli Architetti Moderni e all'Associazione per l'Architettura Organica fondata da Zevi nel 1945. Nel 1950 vince con Igea Giordano, che in quello stesso anno diventerà sua moglie, il concorso per l'edificio dell'Ina di Catania, di cui gli verrà affidata la progettazione esecutiva. Alla morte di Caracciolo nel 1962 è chiamato a sostituirlo nell'insegnamento di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura di Palermo, incarico che manterrà fino al 1967, quando gli viene conferito quello di Restauro. Nel 1972 l'Università di Palermo lo incarica del restauro e della rifunzionalizzazione come Rettorato di palazzo Chiaramonte (lo Steri), per il quale chiama al suo fianco Carlo Scarpa, con la collaborazione di Camillo Filangeri e Nino Vicari, che fa loro conseguire i primi premi "IN Arch" del 1996 e "Ancsa" del 1997. Nel 1982, su incarico della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, svolge, a capo di un'équipe, studi storico-critici e analisi filologiche sulla Basilica Cattedrale di Cefalù, pubblicati in otto volumi nel 1988, ai quali purtroppo non segue l'incarico professionale. Nel 1985 fonda l'associazione "Salvare Palermo" e subentra a Rosario La Duca nel progetto di restauro della sala Montalto del Palazzo dei Normanni di Palermo e negli anni '90 segue i restauri della chiesa di San Giacomo a Collesano e della chiesa di San Francesco a Sant'Agata di Militello.


Bibliografia:
G. CAMPO, Roberto Calandra architetto e maestro, in <<Per salvare Palermo>>, 2006, 14, pp. 8-10.

Redazione e revisione:
Bellomo Caterina - direzione lavori Romano, 2009/03/23, prima redazione


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