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Sipari Erminio

Alvito (FR) 1879 dic. 1 - Roma 1968 gen. 28

ingegnere
deputato alla Camera, 1913 - 1929

Intestazioni:
Sipari, Erminio, ingegnere, deputato, (Alvito 1879 - Roma 1968), SIUSA

Erminio Sipari nacque nel 1879 ad Alvito da Carmelo e dalla marchesa Cristina Cappelli; il contesto familiare è quello del notabilato e piccola nobiltà, con una presenza costante nelle cariche pubbliche e, dopo l'Unità d'Italia, negli organi di rappresentanza politica. Dopo un'infanzia trascorsa a Pescasseroli (AQ),
si trasferì a Torino, dove compì gli studi presso la Scuola di applicazione per gli ingegneri; tornato nella terra d'origine vi svolse la propria attività professionale, all'interno della quale risalta la progettazione, costruzione e gestione degli impianti idroelettrici di Pescasseroli e di San Demetrio ne' Vestini. Nel contempo, Erminio si impegnava nella vita politica e culturale, anche a livello nazionale: nel 1906 entrò a far parte della Commissione conservatrice per i monumenti e gli scavi d'antichità della provincia dell'Aquila; nel 1907 venne nominato console del Touring club italiano nella neo-costituita sezione di Pescasseroli; fu eletto deputato alla Camera nel 1913 nel collegio marsicano di Pescina e nel 1919 in quello dell'Aquila. Nel 1921 Sipari, che nel frattempo aveva sposato la genovese Zelmira Galleano ("donna Zel"), entrò nel governo Bonomi in qualità di sottosegretario per la Marina. Sia nell'attività professionale che nella vita politica le sue competenze tecniche e i suoi interessi culturali ispirano e sono messi al servizio di due direttrici principali solo apparentemente antitetiche: la modernizzazione delle zone interne dell'Abruzzo, perseguita attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e delle reti di comunicazioni - stradali e ferroviarie quanto telefoniche e fonotelegrafiche - e la protezione del paesaggio, anche in funzione di promozione dello sviluppo turistico della sua terra d'origine. In questo contesto si inscrive l'impegno per la creazione del secondo parco nazionale d'Italia, il parco nazionale d'Abruzzo, promosso in collaborazione con rilevanti personalità ed enti, quali il Touring club, l'Ente nazionale per le industrie turistiche (ENIT), il Club alpino, realizzato in forma di iniziativa privata nel 1921 e riconosciuto come ente pubblico con d.l. 257 dell'11 gennaio 1923.
Dopo un'iniziale coabitazione con il nuovo regime fascista, fra il 1929 ed il 1933 Erminio venne allontanato dapprima dalla scena politica e successivamente dalla direzione del parco, inglobato nelle competenze dell'Azienda di Stato per le foreste demaniali. Con la fine della guerra e del regime, Sipari tornò a impegnarsi in favore del parco nazionale d'Abruzzo, ottenendone il ripristino dell'autonomia con l. 991 del 21 ottobre 1950.
Morì a Roma il 28 gennaio 1968.

Soggetti produttori:
Sipari, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Sipari, famiglia (fondo)


Bibliografia:
L. PICCIONI, Erminio Sipari. Origini sociali e opere dell’artefice del Parco nazionale d’Abruzzo, Camerino, Università degli studi, 1997 (Collana L’uomo e l’ambiente, 26)

Redazione e revisione:
Di Zio Tiziana, 2010.10.20, supervisione della scheda
Toraldo Franca, 2010.10.20, prima redazione


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