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Campolmi Carlo

Firenze 1901 set. 25 - Firenze 1975 mag. 5

ferroviere
partigiano
antifascista
Dirigente del Servizio informazioni della Sezione di Firenze del Partito d'azione

Intestazioni:
Campolmi, Carlo, antifascista, partigiano, ferroviere, (Firenze 1901 - Firenze 1975), SIUSA

Carlo Campolmi nacque a Firenze il 25 settembre 1901. Svolse la professione di impiegato tecnico presso le Ferrovie dello Stato. A 16 anni si iscrisse alla Federazione giovanile repubblicana e poi al Partito repubblicano, della cui federazione provinciale fu più volte membro, fino allo scioglimento dei partiti da parte del fascismo. Da allora fu attivo nell'organizzazione clandestina che faceva capo al giornale «Non mollare». Tra le varie iniziative, partecipò a quella che Ernesto Rossi definirà l'«ultima clamorosa manifestazione dell'"Italia Libera"», realizzata per celebrare l'anniversario dell'assassinio di Giacomo Matteotti: dipinto un ritratto del deputato su un ampio lenzuolo, con la collaborazione di altri antifascisti riuscì ad esporlo a Firenze sul ponte Santa Trinita, rendendo necessario l'intervento di polizia e pompieri per la difficile rimozione dello striscione. Nel 1930, dopo la scoperta di alcuni dirigenti del movimento, Campolmi venne interrogato dalla polizia ma riuscì a superare i sospetti che gravano su di lui. Continuò così l'attività clandestina fino alla costituzione del Partito d'azione - PDA, nella cui Sezione fiorentina ricoprì l'incarico di membro del Comitato esecutivo. Durante la Resistenza fu membro del Comitato militare del partito e diresse l'ufficio del Servizio informazioni, in collegamento con i comandi alleati. Per i suoi contatti fu invitato a partecipare all'attività dell'emittente clandestina Radio Co.Ra.; il 7 giugno 1944, durante una riunione nell'appartamento di piazza D'Azeglio da cui avvenivano le trasmissioni, fu arrestato e condotto con gli altri membri del Servizio radio a "Villa Triste", dove venne torturato (durante e in seguito alla retata, trovarono la morte lo studente Luigi Morandi, il capitano Italo Piccagli, l'avvocato Enrico Bocci). Campolmi, internato in attesa di sentenza nel campo di concentramento di Fossoli, riuscì a fuggire durante il tragitto verso la Germania mentre transitava da Verona. Trascorsi alcuni mesi a Cotignola, in Romagna, dove trovò rifugio presso una famiglia di contadini (i Cornacchia) e strinse rapporto con Ernesto De Martino ivi sfollato, passò le linee nemiche il 18 novembre 1944 e giunse a Firenze dove riprese la sua attività politica. Dopo la Liberazione Campolmi fu membro dell'esecutivo del PDA e rappresentante del partito nel Comitato toscano di liberazione nazionale - CTLN. Impegnato nella custodia e nello studio della memoria della Resistenza, fu tra i soci promotori dell'Istituto storico della Resistenza in Toscana - ISRT, del cui atto costitutivo fu firmatario nel 1953 insieme a molti ex membri del CTLN. Inoltre conservò con cura il patrimonio archivistico del Comitato, che insieme alle carte prodotte dal Comando toscano del Corpo volontari della libertà - CVL e dai Comitati di liberazione nazionale comunali della provincia di Firenze costituì il primo nucleo dell'archivio dell'ISRT. Carlo Campolmi morì a Firenze il 5 maggio 1975.

Per saperne di più:
I partigiani d'Italia - Carlo Campolmi - Scheda personale redatta dalla Commissione regionale Toscana. Data base consultabile previa registrazione gratuita

Complessi archivistici prodotti:
Campolmi Carlo (fondo)


Bibliografia:
C. FRANCOVICH, La Resistenza a Firenze, Firenze, La Nuova Italia, 1962, passim

Redazione e revisione:
Bonsanti Marta, 2011/05/30, prima redazione
Bonsanti Marta, 2018/05, rielaborazione
Capannelli Emilio, 2018/6, revisione
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/11/15, supervisione della scheda
Mascagni Francesco, 2023/11/15, rielaborazione
Morotti Laura, 2018/06, revisione


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