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De Poli Paolo

Altichiero 1905 0 - Padova 1996 0

artista

Intestazioni:
De Poli, Paolo, artista, (Altichiero 1905 - Padova 1996), SIUSA

Paolo De Poli nasce ad Altichiero, in provincia di Padova, nel 1905 da Giuseppe ed Evelina Colpi.
Nella città patavina, dove vive e lavora per tutta la vita, frequenta a partire dal 1919 la scuola d’arte “Pietro Selvatico”. Appreso il disegno e la tecnica dello sbalzo a cesello su metalli l’artista rivolge il suo interesse alla pittura, studiandola, a partire dal 1925, per tre anni a Verona dal maestro Guido Trentini.
Nello stesso anno espone alcuni disegni alla Mostra d’arte Triveneta che si tiene a Padova nel Palazzo della Ragione; l’anno successivo prende parte, con l’opera ad olio “Natura morta”, alla XV Esposizione internazionale di Venezia.
A cavallo tra gli anni Venti e Trenta numerose furono le manifestazioni d’arte locali e nazionali, alle quali De Poli partecipa, esponendo in alcuni casi dipinti, in altri sbalzi.
Dal 1933 sperimenta l’arte dello smalto a fuoco su metallo: un’arte antica, dimenticata in Italia, che è riscoperta e riportata in auge da De Poli, che ne diventa il più grande maestro italiano. Le prime opere realizzate con questa difficile tecnica, le espone l’anno seguente a Venezia nella sezione arti decorative (smalti) della XIX Biennale. Da questo momento in poi De Poli si dedica totalmente alla creazione di opere in smalto su rame ricercando sempre nuove applicazioni, perfezione di esecuzione e nuovi effetti cromatici.
Inizialmente la sua produzione si limita alla realizzazione di oggetti per l’arredamento, vaschette, ciotole, scatole, vasi; successivamente, divenuto profondo conoscitore della tecnica, e abile esecutore, si cimenta nell’applicazione dello smalto su bassorilievi sbalzati e su grandi pannelli decorativi.
Molte opere della sua produzione sono il risultato di collaborazioni professionali con noti artisti del Novecento italiano. De Poli infatti realizza, su disegno di architetti - designers, come Guglielmo Ulrich, Melchiorre Bega, Gio Ponti, un gran numero di oggetti e di pannelli per mobili. Ė soprattutto con Ponti che instaura uno stretto sodalizio professionale che si avvia con la realizzazione di due pannelli destinati alla sala dei professori al Bò di Padova: “Il Podestà Rusca” e “Il vescovo Giordano” (1941).
Per l’architetto, De Poli realizza opere uniche, pannelli di grande formato destinati ad arredare interni di nave e ambienti pubblici, ma anche pezzi dalla produzione in serie.
Inizia, infatti, dalla seconda metà degli anni Cinquanta la realizzazione di un gran numero di oggetti decorativi raffiguranti animali - gatto, cavallo, cigno, uccellini, pesce - ma anche diavoli, stelle, frutta, ecc. Delle realizzazioni per le navi si ricordano: l’Arlecchino per il “Conte Biancamano” (1949), Le stagioni per il “Conte Grande” 81949), il fregio araldico per il “Giulio Cesare” (1951).
Lo stretto rapporto tra i due artisti si conclude nel 1966 con la produzione, sempre su idea di Ponti, dell’opera Il toro.
L’artista non si limita al campo del design e dell’architettura d’interni; egli infatti ricava pannelli in smalto da cartoni disegnati da insigni pittori come Filippo De Pisis, Bruno Saetti, Gino Severini, Roberto Aloi, Pino Casarini. Sono frutto di queste collaborazioni numerose opere come “La musica” (1954), “Chiaro di luna” (1956), “Primavera-Estate” (1957), “San Pietro e San Paolo” (1957).
Sperimenta l’arte dello smalto a gran fuoco anche sulla grande scultura - realizzando su modello di Marcello Mascherini, l’opera “Il grande Gallo” (1957) - e nel campo dell’oreficeria. Le sue creazioni trovano spazio nelle principali manifestazioni internazionali: dalle esposizioni Universali di New York, Parigi, Bruxelles, alle varie mostre decorative tenutesi a Firenze, Il Cairo, Helsinki, Monaco, Londra, Oslo, Stoccolma, Beirut ecc.
In modo particolare si ricordano le quattordici presenze alla Biennale di Venezia, le dieci partecipazioni alla triennale di Milano, la mostra personale allestita al Museum of Contemporary craft di New York e quella antologica tenutasi a Padova nel 1984.
L’arte di De Poli ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il Gran Premio e tre medaglie d’oro alla Triennale di Milano; ente quest’ultimo per il quale, dal 1960 al 1973, ricopre il ruolo di membro del consiglio di amministrazione.
Nel 1996, all’età di novantuno anni, dopo più di mezzo secolo di attività, si spegne a Padova.


Complessi archivistici prodotti:
De Poli Paolo (fondo)


Redazione e revisione:
D'Aulerio Antonella, 2011/07/05, prima redazione


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