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Respighi Ottorino

Bologna 1879 lug. 9 - Roma 1936 apr. 18

-professione: compositore

Intestazioni:
Respighi, Ottorino, compositore, (Bologna 1879 - Roma 1936), SIUSA

Ottorino Respighi nasce a Bologna il 9 Luglio del 1879 da una famiglia di musicisti. Studia pianoforte, violino e composizione al Liceo musicale di Bologna dove è allievo di Luigi Torchi e di Giuseppe Martucci, che gli trasmettono l’interesse per le forme sinfoniche e cameristiche sviluppate dai romantici tedeschi fino ad allora poco trattate in Italia. Conseguito il diploma di violino, Respighi lavora prima in Russia e poi in Germania. A Pietroburgo studia con Rimskij-Korsakov.
Nel 1913 vince la cattedra di alta composizione al Conservatorio Santa Cecilia di Roma che tiene prima come professore e poi come direttore. Nel 1919 sposa Elsa Olivieri Sangiacomo, sua allieva nella classe di composizione del Liceo Musicale di Santa Cecilia.
Nel 1926 Respighi lascia l'insegnamento per dedicarsi unicamente alla composizione musicale ed alle tournèe in Europa e in America come direttore ed esecutore delle proprie composizioni. Abbandonato il melodramma, con il quale aveva iniziato la sua carriera, Respighi si dedica alla composizione di poemi sinfonici con i quali raggiunge la notorietà. "Le fontane di Roma "(1916), "I pini di Roma" (1924), "Vetrate di chiesa" (1926), "Trittico botticelliano" (1927), "Feste romane" (1928) sono tutte partiture che, per brillante fantasia, eccezionali qualità tecniche, affascinante orchestrazione, si collocano tra i migliori lavori del moderno sinfonismo italiano. In "Concerto gregoriano per violino e orchestra" (1921), "Concerto in modo misolidio per pianoforte e orchestra" (1924), la suite "Gli uccelli per piccola orchestra" (1927), "Antiche arie e danze per liuto "tre suites per orchestra d’archi (1917-1931) Respighi rivela la sua esperienza di profondo conoscitore del canto gregoriano, di trascrittore e studioso di musiche antiche (Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi, Benedetto Marcello).
Nel frattempo Respighi si dedica nuovamente al teatro musicale con "Belfagor" (1922), "La Campana sommersa" (1927), "Maria Egiziaca" (1932), "La fiamma" (1934) e l' incompiuta Lucrezia, opere in cui un vivace colorito orchestrale si unisce, a volte, a strutture e forme tradizionali.
Tra le sue composizioni, compaiono anche sette balletti: "La boutique fantasque" su musiche di Rossini (1919), "Belkis regina di Saba" (1932), "Gli uccelli" dall’omonima suite (1933), "Le jeune homme et la mort", su musica di Bach (1946).
Nel 1932, per i suoi meriti artistici, viene nominato Accademico d'Italia.

Complessi archivistici prodotti:
Respighi Ottorino (fondo)


Redazione e revisione:
Cioffi Valentina, 2011/10/15, prima redazione
Volpato Maria, 2011/11/29, revisione


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