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Baldacci Luigi

Firenze 1930 lug. 27 - Firenze 2002 lug. 26

Insegnante: università
Critico letterario
Giornalista

Intestazioni:
Baldacci, Luigi, insegnante, critico letterario, giornalista, (Firenze 1930 - Firenze 2002), SIUSA

Luigi Baldacci nasce a Firenze, città dove risiederà per tutta la vita, il 17 luglio 1930, figlio di un antiquario da cui eredita il gusto per l'arte, in modo particolare per la pittura del Seicento e per l'arte africana, di cui diventerà un raffinato collezionista. Tanto da trasformare l'abitazione privata di via Pandolfini, dove nella sua raccolta personale le maschere lignee si alternano ai quadri di Cecco Bravo - pittore riscoperto e portato all'attenzione generale proprio da Baldacci -, in una vera e propria casa-museo.
Compie gli studi classici presso il liceo Michelangelo ed ottiene il diploma nell'anno accademico 1948/49; si iscrive quindi all'Università di Lettere il 15 dicembre 1949, laureandosi brillantemente ed in anticipo sui tempi canonici il 26 giugno 1953 con una tesi di critica: "Il petrarchismo del '500 nelle sue forme più colte" discussa con Giuseppe De Robertis, di cui diventa assistente dall'anno successivo. Dalla tesi derivano le due prime pubblicazioni in volume: l'antologia "Lirici del Cinquecento" edita da Salani e gli studi "Il petrarchismo italiano nel Cinquecento" pubblicato da Ricciardi, entrambi nel 1957.
Già nel 1951 inizia la collaborazione a periodici e quotidiani, tra i primi contributi ricordiamo le recensioni apparse su «La Fiera Letteraria» ed «Il Tempo».
Nel 1958 ottiene la libera docenza in Letteratura Italiana e diviene per due anni assistente di Walter Binni, subentrato a De Robertis; lascia poi l'Università (cui approderà nuovamente e definitivamente nel 1969 presso la facoltà di Magistero, poi Lettere) dedicandosi esclusivamente alla critica militante, con interventi definiti antiaccademici, occupandosi sia di grandi autori che di macrofenomeni letterari e mantenendo comunque negli anni la sua indipendenza al di fuori dalle scuole, dai gruppi e dalle riviste dedicate espressamente alla militanza. Dagli anni '60 aumenta la frequenza dei suoi interventi e il nome di Baldacci è sempre più letto e seguito tra critici e lettori che hanno la possibilità di apprezzarne la firma in numerose riviste, come «L'Approdo», «Belfagor» di Luigi Russo, e poi nei quotidiani «Il Giornale del Mattino», «La Nazione», «Il Gazzettino», «Il Giornale» e dal 1992 il«Corriere della Sera», tra i settimanali segnaliamo «Epoca» per la cui testata ha tenuto dal 1962 al 1969 una rubrica fissa. Parte di questi interventi sono stati raccolti in "Novecento passato remoto: pagine di critica militante" (2000), bilancio di un secolo di letteratura italiana con speciale riguardo alle esperienze primonovecentesche, e in "Trasferte: narratori stranieri del Novecento" (2001), entrambi per i tipi di Rizzoli. A questo periodo risalgono anche "Poeti minori dell'Ottocento" (1958-1963), "Letteratura e verità" (1963), "Le idee correnti" (1968), "Secondo Ottocento" (1969) contributi fondamentali alla comprensione dei decisivi snodi della storia letteraria italiana accompagnati da una costante attenzione al contesto sociologico che sostiene la scrittura.
Baldacci, riconosciuto tra i maggiori critici letterari della seconda metà del '900, si dimostra intellettuale competente anche nel campo dell'arte figurativa e della musica, i suoi scritti di analisi infatti spaziano fino al melodramma (ricordiamo "Libretti d'opera" Vallecchi 1974 ed il fondamentale "Tutti i libretti di Verdi" Garzanti 1975), dedica inoltre saggi specifici a Foscolo, Tommaseo, Carducci, De Roberto, Pascoli, Tozzi, Debenedetti, Calvino, Bontempelli, Gadda, Loria, Savinio, Landolfi, Bassani, solo per citare alcuni studi.
Come ricordato, nell'ultimo decennio riordina le sue carte per Rizzoli e pubblica nella collana «Piccola biblioteca - La Scala» i "Libretti d'opera dell'Ottocento" (1997), "Il male nell'ordine. Scritti leopardiani" (1998), "Novecento passato remoto. Pagine di critica militante" (2000), "Trasferte. Narratori stranieri del Novecento" (2001), "Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani" (2003). Esce postumo a cura di Alessio Martini "I quadri da vicino. Scritti sull'arte figurativa" (2005), raccolta di articoli di critica d'arte cui Baldacci stava lavorando al momento della sua improvvisa scomparsa, il 26 luglio 2002.


Complessi archivistici prodotti:
Baldacci Luigi (fondo)


Bibliografia:
Pier Vincenzo Mengaldo, "Profili critici del Novecento", Torino, Bollati Boringhieri, 1998, p. 102-106.
"Il Portolano", n. 31, anno VII, luglio-settembre 2002 (numero monografico dedicato a Baldacci).
Sauro Albisani, Renzo Gherardini, Attlilio Lolini, Mario Luzi, Paolo Maccari, Gianfranco Palmery, Alessandro Parronchi, Giovanni Raboni, Giacomo Trinci "Per Luigi Baldacci", Firenze, Pananti, 2003.
"Letteratura e verità. L'opera critica di Luigi Baldacci", atti del convegno di studi, Firenze 15 e 16 gennaio 2004, a cura di Rita Guerricchio e Vibiana Melani, Roma, Bulzoni, 2008.
Massimo Onofri, "L'unicità di Baldacci", «Il Sole 24 ore», 12 agosto 2012.
"Luigi Baldacci. Un grande critico del Novecento", a cura di Giovanni Falaschi, Perugia, Morlacchi, 2012.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Pacifico Sveva, 2020/07/17, revisione
Pancani Eleonora, 7 dicembre 2014, prima redazione


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