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Garavini Fausta

Bologna 1938 gen. 15 -

Insegnante: università
Scrittrice
Traduttrice

Intestazioni:
Garavini, Fausta, insegnante, scrittrice, traduttrice, (Bologna 1938), SIUSA

Fausta Garavini nasce a Bologna il 15 gennaio del 1938, da una famiglia originaria di Alfonsine, tra Ravenna e Ferrara. Nel 1943 la famiglia si trasferisce a Firenze, dove il padre Costante viene chiamato a lavorare presso la casa editrice Bemporad Marzocco. Fausta compie così i suoi studi a Firenze, allieva del professore e critico letterario Gianfranco Contini alla Facoltà di Lettere di Firenze, con il quale si laurea nel 1963 con una tesi in Filologia romanza dal titolo "L'Empèri dóu Soulèu. La ragione dialettale nella Francia d'oc", pubblicata per l'editore Ricciardi nel 1967. Sotto la guida di Contini prosegue gli studi presso il Seminario di Filologia Romanza; tra i suoi maestri vi sono anche Delio Cantimori e Eugenio Garin. Dal 1971 al 2000 è professore ordinario di Letteratura francese nella stessa università.
Nel corso delle ricerche svolte in Francia per la tesi di laurea, incontra Robert Lafont, linguista, storico francese della letteratura occitana, poeta, romanziere e drammaturgo, che poi diventerà suo compagno di vita.
Filologa e studiosa di letteratura francese e occitanica, traduttrice e scrittrice, è autrice della nota e prestigiosa traduzione integrale degli "Essais" di Montaigne (Milano, Adelphi, 1966) - integralmente riveduta per una nuova edizione con testo a fronte uscita presso Bompiani nel 2012 - e di numerosi saggi e studi critici fra cui, "La letteratura occitanica moderna" (Sansoni-Accademia, 1970), "I sette colori del romanzo. Saggio sulla narrativa di Robert Brasillach" (Roma, Bulzoni, 1973), "Il paese delle finzioni. Saggi sulla narrativa francese fra Sei e Settecento" (Pisa, Pacini, 1978), "La casa dei giochi. Idee e forme nel Seicento francese" (Torino, Einaudi, 1980), "Itinerari a Montaigne" (Firenze, Sansoni, 1983), "Parigi e provincia" (Torino, Bollati Boringhieri, 1990), "Mostri e chimere. Montaigne, il testo, il fantasma" (Bologna, Il Mulino, 1991). In collaborazione con Lucia Lazzerini ha curato l'edizione critrica delle "Macaronee provenzali" (Milano-Napoli, Ricciardi, 1984).
Amica e collaboratrice di Anna Banti (nel 2013 ne ha curato l'edizione dei "Romanzi e Racconti" pubblicati nella collana dei «meridiani»), dal 1964 collabora alla rivista «Paragone-Letteratura» di cui attualmente è redattrice.
Ha collaborato con saggi e racconti a numerose riviste, tra cui «Nuovi Argomenti», «Revue d'histoire littéraire de la France» e «Littérature», concentrandosi sullo studio della narrativa e del romanzo nella letteratura francese, soprattutto in situazione di diglossia come nel caso della letteratura occitanica. Per la sua attività critica è stata insignita della laurea 'honoris causa' dall'Università di Reims Champagne-Ardenne nel 1987 e dall'Università Paul Valéry di Montpellier III, nel 2002.
Nel 1990, con il volume "Parigi e provincia", incentrato sul problema dell'interferenza linguistica nei testi letterari, ha vinto il primo premio per la sezione saggistica al Premio Nazionale Letterario Pisa. Come narratrice ha vinto il Premio Mondello per la migliore opera prima nel 1979 con "Gli occhi dei pavoni". È stata finalista al Premio Viareggio con "Diletta Costanza" (1966) e al Premio Viareggio e al Premio Bagutta con "In nome dell'Imperatore" (2008). Nel 2011 è stata insignita del Premio Vittorini per "Diario delle solitudini" e nel 2012 con "Storie di donne", finalista al Bagutta, ha vinto il Premio Cocito-Montà d'Alba. Con il romanzo "Le vite di Monsù Desiderio", ha vinto il Premio Selezione Campiello 2014 e il Premio Manzoni. Nel 2014 Fausta Garavini ha ottenuto anche il Premio Tarquinia Cardarelli per la storia della letteratura e la filologia.
Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti in francese. Fra i suoi romanzi, "Gli occhi dei pavoni" (Firenze, Vallecchi, 1979), "Diletta Costanza" (Venezia, Marsilio, 1996), "Uffizio delle tenebre" (Padova, Marsilio, 1998), "In nome dell'Imperatore" (Sommacampagna, Cierre, 2008), "Diario delle solitudini" (Milano, Bompiani, 2011), "Storie di donne" (Milano, Bompiani, 2012), "Il tappeto tunisino" (La nave di Teseo, 2018).
Nel 2016 il regista Andrea Fantino le ha dedicato un documentario-intervista dal titolo "Lo sol poder es que de dire - Intervista a Fausta Garavini", in cui la scrittrice raccontala propria esperienza con la lingua e la letteratura d'oc, la propria esperienza di traduttrice e di saggista, l'amore per la lingua d'oc e per la sua letteratura.


Per saperne di più:
Andrea Fantino, "Lo sol poder es que de dire - Intervista a Fausta Garavini"

Complessi archivistici prodotti:
Garavini Fausta (fondo)


Bibliografia:
"Scritture femminili in Toscana. Voci per un autodizionario", introduzione e cura di Ernestina Pellegrini, postfazione di Pietro Clemente, Firenze, Le Lettere, 2006, p. 166.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Fabrizzi Marta, 26 novembre 2019, rielaborazione
Olivarelli Giulia, 15 gennaio 2015, prima redazione


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