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Roma 1851 mag. 2 - Roma 1927 giu. 13

conte
erudito, collezionista, fotografo

Intestazioni:
Primoli, Giuseppe Napoleone, erudito, collezionista, fotografo, (Roma 1851 - Roma 1927), SIUSA

Giuseppe Primoli, figlio del conte Pietro Primoli e della principessa Carlotta Bonaparte, discendente di Luciano e Giuseppe, fratelli di Napoleone I, compì i suoi studi a Parigi, ove la famiglia si era trasferita e dove entrò in contatto con gli ambienti culturali e mondani e con la corte di Napoleone III.
In seguito trascorse lunghi periodi tra Parigi e Roma, dove stabilì la propria residenza presso il Palazzo Primoli in via Zanardelli, di proprietà della sua famiglia sin dagli anni 1820 - 1828. Qui ebbe modo di incontrare i più noti scrittori e poeti del tempo
In seguito alla sistemazione degli argini del Tevere e alla costruzione dei Muraglioni, Palazzo Primoli andò incontro a lavori di ingrandimento e ammodernamento (1904-1911) curati dall'architetto Raffaele Ojetti, che gli conferirono l'aspetto attuale.
Condusse un'intensa vita mondana, incontrando letterati e artisti italiani, con cui fu legato (Verga, Serao, D'Annunzio, Eleonora Duse, fra gli altri), e francesi, che spesso ospitava nel suo Palazzo (Guy de Maupassant, Paul Bourget, Alexandre Dumas fils, Sarah Bernhardt). Esperto bibliofilo e collezionista raccolse pregiate raccolte di libri e la collezione di oggetti legati alla storia pubblica e privata della famiglia Bonaparte, negli ambienti che oggi ospitano il Museo napoleonico di Roma, poi donato alla municipalità di Roma.
Negli ultimi decenni dell'Ottocento, Giuseppe si dedicò con passione alla fotografia, insieme con il fratello Luigi Primoli (1858 - 1925) e con il cugino Placido Gabrielli, producendo più di 15.000 esemplari di scatti, divenendo uno tra i più noti fotografi della sua generazione.
Per testamento istituì la Fondazione Primoli.

Complessi archivistici prodotti:
Primoli Giuseppe (archivio fotografico) (fondo)
Primoli, famiglia (fondo)


Redazione e revisione:
Cisternino Marinella, 2016/01/19, prima redazione
Reale Elisabetta, 2016/04/11, revisione