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Maraini Antonio

Roma 1886 apr. 5 - Firenze 1963 mag. 23

artista
critico d'arte
politico

Intestazioni:
Maraini, Antonio, artista, critico d'arte, politico, (Roma 1886 - Firenze 1963, SIUSA

Scultore, giornalista, critico d'arte, nasce a Roma da Enrico, imprenditore originario di Lugano, e da Luisa Arnaldi, ligure. Durante gli anni del liceo frequenta i corsi serali dell'Accademia di Belle Arti, ma si laurea in giurisprudenza spinto dalla famiglia. Inizialmente si dedica alla pittura, ma nel 1910 comincia la sua attività di scultore con l'opera Perseo, premiata all'Esposizione Universale di Bruxelles. Tra il 1910 e il 1911 è allievo di Angelo Zanelli e con lui partecipa alla decorazione dell'Altare della Patria.
Nel 1915 diventa redattore capo della sezione artistica della "Tribuna" di Roma, ma lo scoppio della prima guerra mondiale e il suo impegno di Ufficiale dell'Aeronautica Militare rallenterà le sue attività.
Del 1921 è la prima mostra personale, organizzata a Roma nella sede dell'A. M. I. (Associazione d'arte moderna italiana), alla cui fondazione partecipa anche Maraini con artisti come A. De Carolis. Nel 1924 gli viene dedicata una sala personale alla XIV Biennale di Venezia, presentata da Lionello Venturi. Tra il 1924 e il 1928 Maraini si avvicina al gruppo "Novecento" di Margherita Sarfatti, partecipa alla I Mostra del Novecento italiano (1926) con tre stazioni della Via Crucis destinate al duomo di Rodi. Molto sentita e determinante fu l'amicizia con Giò Ponti, direttore della rivista "Domus", con cui il Maraini ha spesso collaborato. Dalla metà degli anni Venti si trasferisce con la moglie, la scrittrice inglese di origine polacca Yoi Pawlowska Crosse, sposata a Londra nel 1917, e con i due figli Fosco e Grato, in una casa con ampio giardino nella periferia di Firenze. L'abitazione, detta Torre di sopra, viene ristrutturata, arredata e il parco ornato con opere di Maraini. Dal 1927 al 1942 è Segretario generale della Biennale, che durante la sua nomina diventa ente autonomo. A lui si deve la creazione dell'Archivio storico della Biennale, l'ampliamento del numero dei padiglioni per gli artisti stranieri, le grandi mostre dedicate alla "Scuola di Parigi" e al Futurismo. Maraini ha una visione internazionale della cultura e delle arti; durante il suo mandato, il cinema entra come forma d'arte alla Biennale.
Nel 1927 fu segretario del Sindacato regionale degli artisti toscani e dal 1932 commissario del Sindacato nazionale degli artisti.Tra le opere di grande rilevanza di questi anni spicca la porta bronzea per la basilica romana di S. Paolo fuori le Mura, per la quale vinse un concorso nel 1929 e i cui battenti vennero fusi nel 1931 dalla fonderia di Mario Nelli a Firenze, come indica l'iscrizione sulla porta stessa.
Durante gli anni Trenta e Quaranta la scultura di Maraini si pone al servizio di un'integrazione delle arti, collaborando a grandi opere pubbliche commissionate dal governo, con artisti che elaborano l'iconografia del regime. In questi anni si fa più stretta la collaborazione con Piacentini. Per l'edificio milanese della Cassa delle Assicurazioni Sociali nel 1930 orna il portale con bassorilievi allegorici. Sempre con Piacentini collabora nell'ampio intervento urbanistico per piazza della Vittoria a Brescia (1932), in cui inserisce il suo severo Arengario. Nel 1938 riceve ancora un incarico per un edificio pubblico: il bassorilievo con figure allegoriche per il palazzo di Giustizia di Milano. In questi anni Maraini si occupa anche della sua attività di organizzatore: in qualità di segretario della Biennale di Venezia e di commissario del Sindacato Nazionale Fascista Belle Arti organizza diverse esposizioni d'arte all'estero con lo scopo di esaltare l'arte italiana. Collabora anche in qualità di critico d'arte, oltre che con "La Tribuna", con numerose riviste tra le quali "Domus", "Dedalo", "L'Illustrazione italiana", "The Studio". Dal 1934 è deputato e dal 1939 consigliere nazionale. Tra le numerose sue sculture di carattere funerario vi sono il cippo marmoreo di Agnes Flint, nel cimitero di Firenze eseguito entro il 1928, e La Pietà della tomba De Sanctis (1935) per il cimitero Monumentale di Milano. A partire dagli anni Cinquanta gli impegni lavorativi diminuiscono e Maraini si ritira nella villa fiorentina di Torre di Sopra.


Complessi archivistici prodotti:
Maraini Antonio (fondo)


Bibliografia:
P. SPADINI, Antonio Maraini artista e critico del ventennio, in "Officina della critica: libri, cataloghi e carte d'archivio", a cura di E. DI MAJO, Electa, Milano 1991, pp. 69-76
Antonio Maraini 1900-1940, sculture e disegni, a cura di L. LAUREATI, G. PRATESI, Trilogy, Milano 1987
P. SPADINI, Antonio Maraini: la gestione della Biennale di Venezia e del Sindacato nazionale fascista di belle arti. Primi risultati di una ricerca d'archivio, in "E 42: utopia e scenario del regime. Urbanistica, architettura, arte e decorazione", a cura di M. CALVESI, Marsilio, Venezia 1987, pp. 261-265
F. BARDAZZI, Antonio Maraini scultore, S.P.E.S., Firenze 1984

Redazione e revisione:
Di Lucia Valeria, 2016/04/08, prima redazione
Reale Elisabetta, 2017/05/01, revisione


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