Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Persone » Soggetto produttore - Persona

Ranocchia Antonio

Marsciano (Perugia) 1915 mar. 5 - Perugia 1989 lug. 16

scultore

Intestazioni:
Ranocchia, Antonio, scultore, (Marsciano 1915 - Perugia 1989), SIUSA

Antonio Ranocchia nasce a Marsciano (PG) il 5 marzo del 1915. Sin da ragazzo dimostra una spiccata propensione all'arte, in particolare quella plastica, della quale impara le tecniche dallo scultore Pietro Guaitini.
Nel 1930 inizia a frequentare l'Istituto d'arte Bernardino di Betto di Perugia, sotto la direzione dello scultore Benedetto D'Amore, coltivando nel frattempo una proficua amicizia con l'artista Leoncillo Leonardi. Nel 1935 ottiene la licenza superiore nella sezione del marmo e della pietra con ottima votazione.
Pur in possesso del diploma di maestro d'arte, che lo abilita all'insegnamento, si perfeziona nella scultura e studia a Firenze gli artisti del passato, soprattutto trecenteschi e rinascimentali.
Dopo essersi prodotto in pubblico con alcune prove minori, nel 1941 partecipa, presentando opere di notevole pregio, alla VII Mostra sindacale dell'Umbria, allestita a Terni nelle sale di Palazzo Carrara ed ottiene in tale mostra il terzo premio per la sezione scultura.
A partire da questa data, la presenza di Ranocchia a mostre e concorsi si fa costante, inaugurando una serie di partecipazioni fisse, come ad esempio quelle alle mostre del Sindacato degli artisti umbri.
Con il passare degli anni, Ranocchia va via via elaborando una particolare predilezione per i soggetti dell'arte sacra, che costituirà una parte dominante della sua produzione.
Nel 1947 realizza nella chiesa parrocchiale di Marsciano l'altare dedicato alla Madonna, davanti al quale, il 26 agosto 1948, sposa Irma Rengo che rimarrà al suo fianco per tutta la vita, preservandone, dopo la scomparsa, la memoria storico-artistica.
Vi sono soprattutto degli appuntamenti ai quali Ranocchia non mancherà di essere regolarmente presente, poiché punti di riferimento di un genere figurativo al quale egli sarà fedele sino agli ultimi anni della sua fervida e fertile attività: le edizioni della Mostra d'arte sacra promosse dall'Associazione UCAI, alla quale è iscritto, e le numerose biennali d'arte sacra a Napoli nel 1950, all'Antoniano di Bologna nel 1954-1956-1960-1962-1964, a Salisburgo nel 1958, a Novara nel 1959, a Perugia nel 1965-1967 e a Salerno nel 1966.
Nel 1962 riceve la nomina a accademico di merito dell'Accademia de I 500 di Roma, Accademia per le arti, lettere, scienze, cultura.
Nello stesso anno espone a Firenze, presso la galleria Lo Sprone, in una collettiva di artisti umbri e nel 1965 è con Giorgio Maddoli alla Galleria La Fontanella di Roma.
Da ricordare i tre gruppi monumentali della "Via Crucis" al Santuario di Collevalenza, scolpite tra il 1968 e il 1969, ed alcuni pezzi esposti alla Pinacoteca della Pro Civitate Christiana di Assisi.
Dal 1968 al 1975 viene invitato a tenere corsi di scultura presso l'Università per stranieri di Perugia.
La produzione di Ranocchia è tale da raccogliere entusiastici consensi anche al di fuori dei confini nazionali e si evince dalla calorosa accoglienza tributata alle sue personali in terra di Francia: la prima realizzata nell'aprile del 1972 alla galleria Mouffe di Parigi, l'altra nel luglio del medesimo anno, alla galleria Vallombreuse di Biarritz.
Di particolare importanza è la presenza di Ranocchia all'annuale appuntamento del Salon des artistes indipéndants al Grand Palais di Parigi a partire dal 1973, alla I Esposizione europea d'arte a Strasburgo nel giugno 1982 e, sempre nello stesso anno, alla VII Biennale europea in Lussemburgo, dove consegue il premio internazionale per la scultura.
Nel 1983 partecipa alla rassegna "Primavera d'arte contemporanea" a Bonn e alla edizione successiva del 1984 a Berlino, dove ottiene rispettivamente il premio Stadt e il premio per la scultura.
L'attività espositiva di Ranocchia non si risolve unicamente nella partecipazione a rassegne e concorsi, ma vi affianca anche l'allestimento di personali e di mostre collettive di notevole interesse.
Ranocchia realizza la sua prima personale, nell'aprile 1957, alla saletta Brufani di Perugia, presentando una ventina di opere databili dal 1943 al 1957.
Segue, nel luglio del 1963, una personale allestita durante il VI Festival dei Due Mondi a Spoleto, presso la galleria "Il Triangolo", dove Ranocchia torna ad esporre nel giugno del 1966, in occasione della IX edizione dello stesso Festival.
Nella galleria Cecchini di Perugia, espone quattro personali, negli anni 1967-1971-1981-1985 ed una mostra collettiva nel dicembre 1968.
Nella nativa Marsciano, espone nel 1973 una personale alla galleria L'Approdo, che lo vede presente anche in due successive mostre collettive, nel 1974 e nel 1976.
Con le sue personali spazia per l'Umbria: nel 1971 è al Salone delle esposizioni dell'Ente provinciale per il turismo di Terni e l'anno dopo a Todi, presso la Sala delle Pietre nel palazzo del Popolo.
Nel 1978 fa dono al neoeletto papa Giovanni Paolo II di due sculture, un volto di Cristo e una Pietà, in terracotta patinata che verranno collocate nella galleria d'arte moderna dei Musei Vaticani a Roma.
Nel 1979 è nominato accademico di merito dall'Accademia delle belle arti Pietro Vannucci di Perugia.
La sua intensa attività espositiva, che in alcuni anni diventa quasi febbrile, vedendolo impegnato sul fronte di più mostre quasi simultanee, ci restituisce una singolare figura di artista, profondamente innamorato del proprio lavoro, ispirato da un entusiasmo e da una passione per l'arte che non l'abbanderanno mai sino alla morte, avvenuta a Perugia il 16 luglio 1989.

(Note biografiche raccolte da Gianluca Pistelli e tratte dal sito www.antonioranocchia.it).


Soggetti produttori:
Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia, collegato

Per saperne di più:
Antonio Ranocchia - Sito dedicato allo scultore, nel quale sono presenti anche informazioni biografiche.

Complessi archivistici prodotti:
Ranocchia Antonio (Fondazione Cassa di risparmio di Perugia) (fondo)
Ranocchia Antonio (privato) (fondo)


Bibliografia:
L'arte non può avere vie obbligate. Antonio Ranocchia (1915-1989), a cura di F. F. MANCINI, Perugia, Aguaplano, 2015
Antonio Ranocchia Opere 1943-1988, a cura di M. DURANTI, A. C. PONTI, Perugia, Fabrizio Fabbri Editore, 2009
Antonio Ranocchia, prefazione di C. V. BIANCHI, Marsciano (PG), Grafiche Spaccini, 1986

Redazione e revisione:
Pistelli Gianluca, 2017, raccolta delle informazioni
Santolamazza Rossella, 2017/03/20, supervisione della scheda


icona top