Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Enti » Soggetto produttore - Ente

Comune di Bitritto

Sede: Bitritto (BA)
Date di esistenza: 1806 -

Intestazioni:
Comune di Bitritto, Bitritto (Bari), 1806 -, SIUSA

Nel Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Lorenzo Giustiniani riferisce come Bitritto, alla fine del XVIII secolo, fosse: "…terra nella provincia di terra di Bari, e in diocesi della stessa città. Questa terra si appartiene con titolo di baronia alla mensa vescovile di Bari per concessione del duca Roberto fatta dall'arcivescovo Ursone, quando lo trasferì dalla chiesa di Rapolla a quella di Bari. I figli dell'Imperador Federico avendo alienata questa terra, insieme con Cassano, Laterza, ed il canale di Gioia, colla selva Regia, furono ricuperati dall'arcivescovo Giovanni settimo di tal nome. II Re Ladislao la tolse poi alla chiesa di Bari, ma nel 1464 il Re Ferrante la restituì all'arcivescovo Latino Cardinale Ursino, colla giurisdizione civile, e criminale. Sotto Guglielmo il Buono la possedea un tal Francario".
È importante sottolineare che le prime notizie certe, cioè attestate da documenti, relative al comune di Bitritto risalgono al periodo della dominazione normanna in Puglia: nel 1082, infatti, Roberto il Guiscardo istituisce e concede, libero da ogni tributo, il possesso del casale di Bitritto alla Chiesa di Bari. Nel periodo svevo il feudo fu tolto, presumibilmente, alla Mensa arcivescovile e concesso ad un certo Guglielmo Cinardo, miles et marescalcus regnum Siciliae.
La restituzione del castrum alla Mensa, ad opera di Carlo d'Angiò nel 1266, lasciò comunque irrisolto il problema della proprietà in oggetto; successivamente il re Ladislao tolse Bitritto alla Chiesa di Bari e nel 1404, il re Ferrante restituì Bitritto alla Mensa arcivescovile di Bari con il titolo di baronia insieme alla giurisdizione civile e criminale.
Nel periodo fra XVI e XVII secolo il paese appare dominato dalle figure vescovili e dal clima della Controriforma tridentina: all'erezione della Chiesa Matrice, dedicata alla Madonna di Costantinopoli e legata alla fine dell'epidemia di peste, seguono l'istituzione di confraternite laicali e la costruzione di nuove chiese.
Alla fine del Settecento, la nuova classe sociale borghese si scontrava con il potere feudale vescovile, per cui l'Universitas si pose per la prima volta come soggetto autonomo nei confronti della Mensa Arcivescovile di Bari. I rapporti della cittadinanza con l'arcivescovo di Bari, barone del feudo di Bitritto, iniziarono ad allentarsi. Il 30 novembre 1794, l'Universitas accettò - con la stipula di un pubblico e solenne documento - di assumersi in proprio il carico della giurisdizione della mastrodattia - privilegio consistente nel gestire gli atti pubblici - sottraendola all'Arcivescovo che d'altra parte aveva già chiesto di rinunciarvi. Nell'anno successivo il governatore della locale corte produsse istanza affinché la terra di Bitritto divenisse demaniale e chiese "la grazia di essere quel luogo dichiarato città, con incorporarsi al demanio".
Nel decennio napoleonico (1806-1815) la legge dell'abolizione del feudalesimo del 2 agosto 1806, unitamente all'emanazione di altre disposizioni antifeudali, eliminò i diritti feudali dei baroni, e il comune cominciò a darsi precise regole con l'istituzione degli Statuti municipali. A seguito del riassetto amministrativo delle province napoletane, infatti, determinato dal regio decreto n. 922 del 4 maggio 1811, la Provincia di Terra di Bari fu divisa in tre distretti: Bari, Barletta e Altamura.
Comune della provincia di Terra di Bari, nel distretto di Bari, ai sensi della legge 8 dicembre 1806, n. 272 "che determina i distretti del regno", fa parte del circondario di Modugno, in attuazione del decreto 4 maggio 1811, n. 922 "per la nuova circoscrizionedelle quattordici province del regno di Napoli".
Alla vigilia della proclamazione del Regno d'Italia, nel febbraio 1861, la fine imminente del potere arcivescovile baronale a Bitritto fu segnata da un evento clamoroso: la devastazione di terreni appartenenti alla curia da parte di numerosi cittadini. Nel 1866, infine, in base alle leggi eversive del 21 agosto 1862, 7 luglio 1866 e 15 agosto 1867, anche la Mensa arcivescovile di Bari, cui Bitritto ancora apparteneva in "baronia" di fatto, dovette cedere di fronte all'incalzare di tali normative. Fu solo allora che i vescovi baresi cessarono completamente di essere baroni di Bitritto. Contemporaneamente, venne disconosciuto anche il titolo della proprietà ecclesiastica di beni immobili situati nel territorio di Bitritto, beni che furono confiscati e incamerati nel demanio del nuovo stato italiano. La possessione feudale di Bitritto, dunque, che aveva avuto origine nell'XI secolo con l'arcivescovo di Bari Andrea II, potè dirsi definitivamente conclusa solo nel 1866, con l'arcivescovo Francesco Pedicini, ultimo "barone de facto".
(S. Franchini)


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Bitritto (fondo)
Stato civile del Comune di Bitritto (fondo)


Bibliografia:
V. DE BELLIS - R. COLONNA, "Historia di Bitritto nelle fonti documentarie (1752-1945)", Bari, 1985.
L. GIUSTINIANI, "Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli 1797-1805", vol. VII, Bologna, Forni, 1969., 296-297
V. DE BELLIS - R. COLONNA, "Bitritto nella storia della Terra di Bari: dall'età peuceta all'aerea metropolitana", Bari, 2007.
"Archivio di Stato di Bari", a cura di P. DI BARI e G. DIBENEDETTO, in "Guida generale degli Archivi di Stato italiani", I, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali: Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994.
"Gli Archivi di Stato di Terra di Bari (Bari, Trani, Barletta)", a cura di G. DIBENEDETTO, 2007.
F. ASSANTE, "Città e campagne nella Puglia del secolo XIX", in "Quaderni Internazionali di Storia economica e sociale", Ginevra, Librairie Droz, 1975.
F. MAGISTRALE - F. PORSIA - R. COLELLA - F. RESTA, "Bitritto una storia tra carte false e pietre vere", Bari, 1980.

Redazione e revisione:
Latrofa Pasqua Vita - direzione lavori Rita Silvestri, 2010/06/30, prima redazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/10/16, supervisione della scheda
Saracino Annalisa


icona top