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Parrocchia di San Vittore martire di Albavilla

Sede: Albavilla (Como)
Date di esistenza: sec. XIII - 1989

Intestazioni:
Parrocchia di San Vittore martire, Albavilla (Como), sec. XIII -, SIUSA

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Vittore risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Incino fin dal XIII secolo. La 'capella' di San Vittore di Albavilla (in latino 'Villa') è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Incino. Già compresa nella pieve di Incino, passò nel 1584 a Villincino (Erba), con il trasferimento della pieve in questa località. Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Albavilla (o Vill'Albese), a cui era preposto il vicario foraneo di Erba, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Erba, inserita nella regione V della diocesi. Nel 1752, durante la visita dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Incino, nella chiesa parrocchiale di San Vittore, si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall'arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi, presso l'altare maggiore della parrocchia, nel maggio del 1713. Entro i confini della parrocchia di Albavilla esisteva l'oratorio che un tempo era chiesa parrocchiale, dal quale l'arcivescovo Odescalchi traferì la Santissima Eucarestia il 31 agosto 1727 e, con decreto 11 maggio 1730, la affidò alla confraternita del Santissimo Sacramento; gli oratori della Beata Vergine Lauretana in Molena; San Vincenzo martire in Saruggia. Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Vittore possedeva fondi per 90.7 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1056. Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Vittore assommava a lire 535.10; la nomina del titolare del beneficio spettava all'ordinario. Nel 1898, all'epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Incino, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 841, con l'esclusione di una cappellania. Entro i confini della parrocchia di San Vittore martire esistevano gli oratori della Beata Vergine della Rosa, antica parrocchiale; Beata Vergine di Loreto in Molena, aperta al culto saltuariamente; San Lorenzo martire in Saruggia, di patronato Carlo Bassi; un oratorio non ancora terminato di proprietà di don Giuseppe Villanova; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 2300. Tra XIX e XX secolo la parrocchia di San Vittore martire di Albavilla è sempre stata compresa nella pieve di Erba e nel vicariato foraneo di Incino (Villincino, Erba), nella regione V, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972, quando è stata attribuita al decanato di Erba nella zona pastorale III di Lecco.

Notizie tratte da: "Civita, Le istituzione storiche del territorio lombardo, le istituzioni ecclesiastiche - XIII - XX secolo, Diocesi di Milano", Regione Lombardia, Culture, Identità ed Autonomie della Lombardia, Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di scienze storiche e geografiche "Carlo M. Cipolla", Arcidiocesi di Milano, Archivio storico diocesano, Milano, marzo 2002.

Condizione giuridica:
enti di culto

Profili istituzionali collegati:
Parrocchia, sec. XII -

Complessi archivistici prodotti:
Parrocchia di San Vittore martire in Albavilla (fondo)


Bibliografia:
M.P. Canegrati, Albavilla, Albese con Cassano, Orsenigo, Tavernerio. Profili socio - storici, Vedano al Lambro, Editrice Universale, 1984

Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2005/03/09, prima redazione


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