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Laparelli Pitti

Luogo: Cortona e Firenze
sec. XIV - sec. XX

Il 20 marzo 1758, tutti i rami Laparelli afferenti a Candido di Francesco, cavaliere Settimio, Giovanni Battista del cavaliere Marc'Antonio, cavaliere Lapo del cavaliere Filippo, Francesco Onofrio ottengono l'ascrizione al patriziato di Cortona.
Il 29 marzo 1751, il cavaliere Luigi Pitti ottiene l'ascrizione al patriziato fiorentino del suo ramo della famiglia.

Intestazioni:
Laparelli Pitti, Cortona (Arezzo) e Firenze, sec. XIV - sec. XX, SIUSA

La linea dei Laparelli che più tardi arriverà a unire il proprio nome con quello dei Pitti trae origine da Marcantonio, che aveva compiuto studi giuridici e si era insediato nel palazzo di via S. Francesco a Cortona. Egli era stato eletto fra i riformatori per due volte (nel 1487 e nel 1499) e aveva fatto parte dei collegi per ben sei volte (fra il 1490 e il 1508), aveva inoltre partecipato alla gestione di alcuni luoghi pii cortonesi: lo Spedale Maggiore della Misericordia, il Monte di Pietà e l'Unione dei Luoghi Pii. La moglie, Angelica della Tarla, di una ricca famiglia di speziali, aveva inoltre contribuito a consolidare la ricchezza della famiglia. Dal figlio Niccolò (+ 1544), nominato più volte in documenti che trattano di lavori pubblici di Cortona, era nato Francesco (1521-1570), l'architetto, che nel 1555 aveva ottenuto la cittadinanza fiorentina. Egli era stato eletto fra i priori nel 1556 e nel 1559 e rivestiva il ruolo di operaio della Pieve di S. Maria di Cortona. Fu Cosimo I, nel 1566, a inviare Francesco Laparelli a Roma, da Pio IV, dove dopo la morte di Michelangelo era necessario un architetto che si occupasse delle fortificazioni. Egli dette buona prova di sé negli interventi a Castel S. Angelo e per questo motivo gli fu commissionata la progettazione della città della Valletta a Malta, allora in costruzione.
Il figlio di Francesco, Marcantonio, fu letterato e rimatore di una certa fama e dalla sua discendenza nacque Pier Antonio, marito nel 1819 di Maria Maddelena di Ottaviano Pitti, ultima della sua famiglia. Il ramo dei Pitti che si unì ai Laparelli derivava da Luigi di Bonaccorso, gonfaloniere di giustizia nel 1462, fu potente durante la Repubblica, ma mantenne la sua importanza anche nel Principato.
L'ultima della famiglia, Costanza di Niccolò, ha sposato Irio Magi Diligenti e da lui ha avuto due figlie: Bianca Maria nei Muzzarelli e Nicoletta negli Addario.
Arma: "Semipartito troncato; nel primo d'azzurro, nel secondo d'oro al fiordaliso dall'uno all'altro; al terzo palato di oro e di azzurro di quattro pezzi" poi inquartato con gli stemmi Baldacchini e Pitti.

Albero genealogico:
Sin dal XIII secolo la famiglia dei Laparelli, di origini mercantili, ottenne le principali cariche pubbliche di Cortona. Nel 1261, Bernardino di Cristofano è annoverato tra i membri del consiglio del Comune; nel 1325, Pietro Laparelli fratello di Goro fu fra i membri del consiglio che nominarono Ranieri Casali signore di Cortona. Suo nipote Lapo di Goro compare nella delegazione cortonese inviata a Siena per trattare un'alleanza e suo figlio Bernardino risulta ormai essere al quarto posto in città, per ricchezza del patrimonio. Il cugino Niccolò occupava la carica di riformatore nel 1411, al momento della compilazione del primo statuto della città ormai sottomessa ai fiorentini. Nel XVIII secolo la famiglia risultava divisa in cinque rami, tutti cortonesi. Grazie ad accorte alleanze con i Baldacchini, i Baldelli, i Passerini, i Tommasi, i Pitti, i Pio di Savoia ottenne ruoli di prestigio e grandi ricchezze. Fu inoltre accolta negli Ordini di S. Stefano e di Malta.

Per saperne di più:
Blasoni delle famiglie toscane descritte nella Raccolta Ceramelli Papiani

Complessi archivistici prodotti:
Laparelli Pitti, famiglia (fondo)


Fonti:
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza, n. III, 16 (Pitti)

Bibliografia:
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 217-218, vol. 2 (appendice)
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 242, 319-320
Rocchini Patrizia, I Laparelli, in Francesco Laparelli architetto cortonese a Malta, catalogo della mostra a cura di E. Mirri, Cortona, 2009, pp. 21-35
Francesco Laparelli, architetto cortonese a Malta, catalogo della mostra a cura di E. Mirri, Cortona, 2009

Redazione e revisione:
Romanelli Rita, 2005/09/16, prima redazione
Romanelli Rita, 2011/12/11, rielaborazione


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