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Comune di Sacile

Sede: Sacile (Pordenone)
Date di esistenza: sec. XIII inizio -

Intestazioni:
Comune di Sacile, Sacile (Pordenone), sec. XIII -, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità di Sacile

Fu baluardo fortificato del patriarcato di Aquileia; dei suoi quattro castelli, tre furono concessi in feudo rispettivamente alle famiglie dei Topaligo, dei Ragazzoni, dei da Camino, mentre il quarto, quello di Sacile, dipendeva direttamente dal patriarca.
All'inizio del sec. XIII Sacile si costituì in Comune dandosi propri statuti: fu governato da un podestà, mentre il castello continuava ad essere retto da un capitano di nomina patriarcale. Nel 1327 il patriarca Pagano Della Torre concesse alla città, tra gli altri, il privilegio di poter esercitare un mercato settimanale.
Nel corso dell'intero XIV secolo Sacile fu teatro delle lotte tra il patriarca, i conti di Gorizia, il re d'Ungheria e di alcuni feudatari.
Fu poi governata da due Consigli e da un Sindacato: il Maggior Consiglio era formato dalle famiglie patrizie e rappresentava l'autorità principale; un podestà e cinque consoli costituivano invece il Minor Consiglio, denominato "la Credenza". Il Sindacato era costituito da cento capifamiglia di estrazione 'popolare', con il compito di tutelare gli interessi delle famiglie non nobili. Tali organi si riunivano con cadenza annuale nell'assemblea del Consiglio Generale, detta "aringo", con lo scopo di eleggere le cariche pubbliche più importanti.
Quando Sacile cadde sotto il dominio veneto, le sue istitutzioni politiche subirono modifiche e restrizioni: il capitano assunse anche il titolo di podestà, il Consiglio Maggiore venne ristretto a venticinque famiglie nobili e il podestà e il Minor Consiglio furono soppiantati da due sindaci, che, dal 1510, presero il nome di provveditori. Al Comune fu riservata la giurisdizione civile e criminale sulla città e sul territorio che comprendeva circa venti ville, tranne che su quello di San Giovanni del Tempio.
In epoca napoleonica Sacile divenne Capoluogo dell'omonimo Cantone, compreso nel Distretto di Spilimbergo (il quinto), Dipartimento del Tagliamento. Quando nel 1815 fu annesso al dominio asburgico, divenne Capoluogo del settimo Distretto della Provincia del Friuli, come Comune di seconda classe; comprendeva le frazioni di Cavolano, San Giovanni del Tempio e Sant'Odorico. Il Consiglio comunale, costituito da 30 membri, si riuniva sotto il controllo del Cancelliere del Censo ed aveva ufficio proprio, mentre l'esecutivo era affidato alla Deputazione, composta di tre membri.
Fu annesso all'Italia nel 1866 e compreso nel Mandamento di Pordenone. Nel 1968 passò dalla Provincia di Udine alla neocostituita Provincia di Pordenone. Attualmente il Comune comprende le frazioni di Cavolano, Schiavoi, Vistorta, Ronche di San Michele, Villorba, San Giovanni del Tempio, San Giovanni di Livenza, Sant'Odorico e Cornadella.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune preunitario (Friuli), sec. XII fine - 1866, (Venezia Giulia), sec. XIII - 1918
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Sacile (fondo)


Bibliografia:
Il Friuli Venezia Giulia paese per paese, Firenze, Bonechi, 1985
Enciclopedia monografica del Friuli Venezia Giulia, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1971

Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, SIUSA nazionale, 2023/02/02, supervisione della scheda
Talamini Stefano, 2023/02/02, revisione
Trapani Francesca, 2005/10/04, prima redazione


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