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Comune di Locorotondo

Sede: Locorotondo (Bari)
Date di esistenza: 1806 -

Intestazioni:
Comune di Locorotondo, Locorotondo (Bari), 1806 -, SIUSA

Locorotondo, a partire dal XII secolo (ma probabilmente sin dalla seconda metà dell'XI), risultava essere un possedimento del Monastero benedettino monopolitano di Santo Stefano. Ciò è testimoniato dal diploma, dato a Cesena il 19 maggio 1195, inviato all'ente monastico da Enrico VI di Svevia, che annovera tra le proprietà di Santo Stefano un "locum qui dicitur Rotundus cum omnibus olivis, vineis, aquariis et pertinentiis suis et in eo ecclesiam Santi Georgii" [cfr. A. D'ITOLLO, I più antichi documenti del Libro dei Privilegi dell'Università di Putignano (1107-1434), Società di Storia Patria per la Puglia, Bibliografie e Fonti Archivistiche, VIII, Bari, Editrice Tipografica, 1989, pp. XCV-CIV e 15-27; G. LIUZZI, V. DE MICHELE, P. CORDASCO, Ricerche per una storia di Locorotondo, Fasano, Schena, 1990, pag. 12-14].
Nella prima metà del XIII Locorotondo è una "grancia" o "obbedienza" di Santo Stefano, come attesta una lettera del 1234 inviata al monastero benedettino e conservata tra le pergamene dell'archivio della Basilica di San Nicola di Bari [cfr. Codice Diplomatico Barese, vol. VI, Le pergamene di San Nicola di Bari (1195-1266, a cura di F. Nitti, Bari, 1906, doc. n. 80, pp. 125-126; Ricerche..., cit., pp. 18-20].
La documentazione angioina pervenutaci, e di cui Liuzzi offre un'ampia panoramica, dimostra che Locorotondo nella seconda metà XIII secolo si era trasformato da "villa" rustica in un vero e proprio borgo o "casale", sempre alle dipendenze del Monastero monopolitano di Santo Stefano [cfr. Ricerche..., cit., pp. 20-24].
Durante il XVIII secolo, l'Universitas di Locorotondo fu costantemente sotto il regime feudale dei duca di Martina (Francesco Maria Caracciolo dapprima, e in seguito sua moglie, la duchessa Eleonora Gaetani; dal 1753 il duca fu Petracone Caracciolo VI, fino al 1773 quando fu la volta di Francesco Caracciolo XI), ad eccezione di un vasto possedimento territoriale, che l'Universitas aveva acquistato, nel 1566, dalla dogana regia della città di Monopoli. Purtroppo, i feudatari iniziarono ad esigere la vigesima (sistema di tassazione che prevedeva il versamento della ventesima parte sulla produzione totale) anche sui territori non feudali spingendo i cittadini di Locorotondo, nel 1754, a denunciare l'abuso alla Regia Camera della Sommaria, la quale, nel 1756, ordinò al feudatario di esigere la vigesima solo sui terreni compresi nei tenimenti feudali, e di astenersene sui territori non pertinenti. La situazione tornò alla normalità per qualche anno, tuttavia, nel 1785, il duca Francesco Caracciolo XI, riprese ad effettuare le esazioni illecite; la situazione fu risolta, nel 1810, dalla Commissione feudale che, con sentenza del 24 febbraio, dispose l'abolizione assoluta delle riscossioni vigesimali, dimodoché la popolazione locorotondese fosse risarcita dei pagamenti indebiti ai quali era stata sottoposta [cfr. Archivio di Stato di Bari, Atti demaniali di Locorotondo, b. 69, fascc. 840, 841; Bullettino delle Sentenze della Commissione feudale, febbraio 1810, vol. II, pagg. 851-859, sentenza n. 81; Ricerche..., cit., pp. 29-31].
Per tutto il '700, gli organi deliberativi dell'Universitas di Locorotondo, furono il Parlamento, che solitamente si occupava della elezione del corpo amministrativo, ed il Consiglio generale, che provvedeva a disporre sull'ordinaria amministrazione; i due organismi erano soliti riunirsi in un palazzo detto "l'archivio".
Risulta interessante studiare l'apparato burocratico dell'Universitas, così come risulta dalle deliberazioni del Parlamento e del Consiglio generale, premesso che la realtà degli avvenimenti vide una situazione più mutevole e complessa di quella che si fornisce in questa sede. La struttura amministrativa, in genere, si compose di: un sindaco, dodici eletti, un cassiere, un cancelliere, due "depotati alla visione dei conti", due catapani (che si occupavano della polizia cittadina, della regolamentazione dei prezzi e dell'annona), due giudici della bagliva (che si occupavano della giurisdizione civile, della decretazione e dell'applicazione delle sanzioni), due apprezzatori della campagna (che determinavano il valore dei beni), due portulani (che gestivano l'utilizzo e l'accessibilità delle vie e dei luoghi pubblici). Particolare rilievo si attribuiva alla nomina dei "sindicatori" (i quali controllavano l'operato del sindaco uscente) e dei razionali (per la verifica dei conti finanziari forniti dalle amministrazioni uscenti). Di norma le cariche duravano un anno, con la possibilità di riconfermare gli amministratori. Il controllo del feudatario su Locorotondo veniva esercitato attraverso la rappresentanza di un luogotenente, o governatore, che rimaneva in carica per la durata di un anno [cfr. Archivio storico preunitario del comune di Locorotondo, Conclusioni del Parlamento dell'Università, b. 1, regg. 1-10; cfr. G. B. L'Abbate, Conclusioni del Parlamento dell'Università (1705-1783), Soprintendenza archivistica per la Puglia, 1989].
Questo assetto normativo fu profondamente modificato nel 1806, in seguito all'emanazione della legge del Regno di Napoli n. 130 del 2 agosto 1806, con cui si abolì la feudalità, e alla promulgazione della legge n. 132 dell'8 agosto dello stesso anno, in cui l'amministrazione delle terre del Regno fu ricondotta ad una regolamentazione centralizzata, che pose fine ai particolarismi peculiari delle universitates meridionali.
Con la "Legge che determina i distretti del regno" n. 272 dell'8 dicembre 1806, Locorotondo risulta assegnato al distretto di Bari, all'interno della Provincia di Terra di Bari, con capitale Bari.
Nel 1811, ai sensi del "Decreto per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie del regno di Napoli" n. 922 del 4 maggio, rimanendo inalterata l'appartenenza sia alla provincia, sia al distretto, il Comune di Locorotondo fu eletto capoluogo di circondario. Con la "Legge portante la circoscrizione amministrativa del regno di Napoli n. 360 dell'1 maggio 1816, fu confermata la struttura amministrativa del 1811. La Legge n. 2248 del 20 marzo 1865, resa esecutiva dal Regio Decreto n. 2321 dell'8 giugno 1865, che, tra le altre disposizioni, modificava la denominazione dei distretti in circondari e dei circondari in mandamenti, ribadì Locorotondo capoluogo di mandamento. Quanto all'ordinamento provinciale, sin dal 1806, la condotta dell'amministrazione comunale, fu sottoposta al controllo dell'Intendenza di Terra di Bari. Il Comune, quale capoluogo di circondario, fu sede del giudice regio e delle carceri circondariali.
Per il toponimo Locorotondo, durante l'età moderna, si assistette, nei documenti ufficiali, al proliferare di una molteplicità di varianti grafiche, tutte utilizzate indifferenziatamente: "Rotondi", "Ritondi", "Loco Retundo", "Loco Rotundo", "Loco Rotondo", "Loco Ritondo", "Luoco Rotondo", "Luocorotondo", "Luogorotondo", "Locorotundus", "Locorotundo", "Locoritondo", "Locoretondo", "Locorretundo", "Locorotondo", ecc. [cfr. Ricerche..., cit., pag. 10]. Durante la prima metà del XIX secolo era invalsa, oltre la denominazione di "Locorotondo", quella di "Luogorotondo". A testimonianza della duplice attestazione, si segnalano i già citati provvedimenti legislativi: la legge n. 272/8 dicembre 1806, nel cui testo si legge "Locorotondo"; il decreto n. 104/4 maggio 1811 e la legge n. 360/1 maggio 1816, ove è riportata la variante "Luogorotondo". Nel corso del 1800, questa accezione scomparirà completamente.
Dalle deliberazioni del decurionato [cfr. Archivio storico del Comune di Locorotondo, Conclusioni del Decurionato, 3 ottobre 1821, b. 2, reg. 11; cfr. G. B. L'ABBATE, Conclusioni del decurionato (1807-1863), Soprintendenza archivistica per la Puglia, 1989, pag. 61] risulta che, nel 1821, Locorotondo annoverava una popolazione di 4781 abitanti.
I dati relativi alla demografia, dal 1861, possono così essere sintetizzati (elaborazione dati Istat, 1985): anno 1861: abitanti 5890; a. 1871: ab. 7467; a. 1881: ab. 7301; a. 1901: ab. 8289; a. 1911: ab. 8883; a. 1921: ab. 9144; a. 1931: ab. 9547; a. 1951: ab. 10370; a. 1961: ab. 11178.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Soggetti produttori:
Universitas di Locorotondo, predecessore

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Locorotondo (fondo)
Stato civile del Comune di Locorotondo (fondo)


Bibliografia:
G. GUARELLA, "La storia di Locorotondo nel manoscritto di Angelo Convertini", Locorotondo, Amministrazione comunale, 1985.
S. COLELLA, "Colonizzazione e ruralizzazione. Un modello: il territorio di Locorotondo", Martina Franca, 1940.
G. LIUZZI - V. DE MICHELE - P. CORDASCO, "Ricerche per una storia di Locorotondo. Disegni di Pasquale Montanaro", Fasano, Grafischena, 1990.
"Quaderni per Locorotondo", Locorotondo, Amministrazione Comunale di Locorotondo Biblioteca Comunale, 1988.
G. BACCARI, "Memorie storiche di Locorotondo", Locorotondo, Biblioteca del lavoratore, 1968.

Redazione e revisione:
Caldarola Alessandro - direzione lavori Giovanni Battista L'Abbate, 2006/06/01, prima redazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/07/06, supervisione della scheda


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