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Comune di Preci

Sede: Preci (Perugia)
Date di esistenza: sec. XIII -

Intestazioni:
Comune di Preci, Preci (Perugia), 1860 -, SIUSA
Comunità di Preci, Preci (Perugia), 1817 - 1860, SIUSA
Comunità del Castello di Preci, Preci (Perugia), sec. XIII - 1816, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità del Castello di Preci, sec. XIII - 1816
Comunità di Preci, 1817 - 1860

Antica villa sabina, fu sottomessa prima al Ducato di Spoleto e successivamente, sotto il pontificato di Innocenzo III, alla Chiesa. La realtà di castello, ovvero di cittadella fortificata, sembra consolidata già negli anni 1232-1233, quando risulta tra quelli che pagano il "fodrum", prima al duca Corrado poi al rettore pontificio.
Sempre come "castrum precis" compare nel 1385 nel registro dei consigli e riformanze del Comune di Norcia. Alla metà del XIII secolo risale, infatti, la sottomissione al comune nursino, riconosciuta dal legato apostolico cardinal Capocci e ufficializzata nel 1276, come documentato nell'istrumentario dei secoli XIII-XIV conservato presso l'archivio del Comune di Norcia. Risulta citato come uno dei castelli et ville sottoposti alla terra di Norcia nella relazione del 1587 del visitatore apostolico monsignor Innocenzo Malvasia.
Preci, come Abeto, Castelvecchio, Poggio di Croce, aveva una propria giurisdizione su alcuni beni comunali. Norcia, sede della Prefettura della Montagna dal 1569, aveva infatti suddiviso il territorio in modo che ci fosse per "ogni Castello la sua portione per pascolo, per aratro e per fieno dette in altro nome, l'herbatico, le cese et le parti falciative con distinguere tutte l parti fra di loro con termini, et confini, et le parti della terra si chiamano Guaite, quelli de i Casteli e Ville si chiamano sindicati".
La Comunità amministrava la Chiesa della Madonna santissima della Peschiera Padronata che aveva anche un Monte frumentario e un Monte della pietà.
Con la costituzione della Repubblica romana (1798-1799) e le successive riforme amministrative, Preci entrò a far parte del Dipartimento di Spoleto e del Cantone di Visso, sottraendosi alla secolare sottomissione a Norcia, non senza accusare scompiglio nella gestione ordinaria.
Con la prima Restaurazione pontificia fu compresa nella Delegazione apostolica di Spoleto.
Con la seconda occupazione francese (1809-1814) Preci fu eletta a "maire" e inserita nel Cantone di Norcia, Dipartimento del Trasimeno, con i villaggi di Abeto, Todiano, Poggio di Croce, Montebufo, Collazzone, Montaglioni, Roccanolfi, Villarella. Altra "maire" era Castelvecchio, con i villaggi di Saccovescio, Orvano, Corone, Collescille, Acquaro, Vallo, Villa, Piedivalle.
Nel maggio del 1814 l'Umbria e il Lazio vennero restituiti allo Stato pontificio; nell'ambito delle riforme amministrative che seguirono, nel 1817 Preci divenne comune autonomo.
Il 6 aprile 1818, davanti al Govenatore distrettuale di Norcia e per ordine del medesimo, si adunò il publico consiglio di Preci, comunità appartenente alla Delegazione di Spoleto.
In seguito al motu proprio di Leone XII 5 ottobre 1824 Preci rientrò nella nuova Delegazione di Spoleto e Rieti, mentre nel 1831 rientrò nella ricostituita Delegazione di Spoleto.
Nel 1850 gli editti del cardinale Antonelli raggrupparono tutte le province in cinque legazioni: Preci fu così un comune della Provincia di Spoleto, appartenente alla Legazione dell'Umbria.

Dopo l'Unità d'Italia Preci seguì le vicende amministrative degli altri comuni italiani.
In epoca fascista, il consiglio comunale si riunì per l'ultima volta il 25 luglio 1926 quando, in virtù del r.d. 17 giugno 1926, n. 1124 e dopo la legge 4 febbraio 1926, n. 237, venne sciolta l'amministrazione comunale e insediato il podestà nella persona di Antonio Rotelli.
Il 4 giugno 1940 avvenne il passaggio di consegne dal podestà Pasquale Mastromatteo al commissario prefettizio Renato Orsomando, nominato con decreto 1 giugno 1940 n. 2207. Il 12 gennaio 1941 l'amministrazione tornò nelle mani del podestà Vittorio Mensurati, nominato con decreto n. 6336 del 27 dicembre 1940. Un nuovo commissariamento si ebbe il 5 dicembre 1941, con la nomina di Giuseppe Gentili (decreto 19 novembre 1941 n. 97776) a causa del richiamo alle armi del podestà. Il 24 gennaio successivo entrò in carica un nuovo commissario, Luigi Luciani, eletto con decreto 29 dicembre 1941 n. 10885 e operante fino al 4 ottobre 1943 quando fu rinominato il podestà Vittorio Mensurati fino al 10 luglio 1944.
In seguito all'avviso diramato dalla Commissione di sorveglianza delle elezioni amministrative presieduta da Aurelio Femi, al fine di eleggere il sindaco, i consiglieri eletti nelle frazioni di Roccanolfi, Saccovescio, Piedivalle e Castelvecchio si riunirono il 6 agosto 1944. Il primo sindaco fu Giovanni Sbriccoli.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario (sec. XIII - 1860)
ente pubblico territoriale (1860 - )

Soggetti produttori:
Ufficio annonario del Comune di Preci, collegato
Direzione didattica di Norcia, collegato, 1923 -

Profili istituzionali collegati:
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Preci (fondo)
Direzione didattica di Norcia (complesso di fondi / superfondo)
Stato civile del Comune di Preci (fondo)


Bibliografia:
A. FABBI, Preci e la Valle Castoriana. Terra ignorata, Spoleto, Tip. Arti grafiche Panetto & Petrelli, 1963
COMUNE DI PRECI, SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, Castella et guaita abbatie. Tracce di un itinerario storico ed artistico da S. Eutizio a Preci (secc. X-XIX), a cura di A. BIANCHI, L. PISTELLI, C. ROSSETTI, Pistrino, Globalprint, 2002, 53

Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2011/11/23, revisione
Sargentini Cristiana, 2008/06/11, prima redazione


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