Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Persone » Soggetto produttore - Persona

Sottsass Ettore

Nave San Rocco (Trento) 1892 apr. 12 - Torino 1953 ott. 5

Architetto

Intestazioni:
Sottsass, Ettore, architetto, (Nave San Rocco 1892 - Torino 1953), SIUSA

Tra il 1898 e il 1909 frequenta le scuole popolari a Cavalese, Predazzo e Lana d'Adige nonché i corsi elementari della Scuola d'arti e mestieri, prima a Trento, poi a Bolzano. Dal 1909 al 1912 continua gli studi a Innsbruck, presso la Werkmeisterschule Baugewerbliche Richtung, dove consegue il diploma di Abteilung für Maurer (capomastro). Quindi si stabilisce a Vienna, dal 1912 al 1914, per ultimare la formazione scolastica con la frequenza dei corsi alla Scuola di architettura dell'Accademia di belle arti, sotto la guida dell'architetto Ohmann. Il primo conflitto mondiale interrompe il percorso formativo con la chiamata alle armi di Sottsass. Ohmann tuttavia nel 1918 gli rilascia l'Absolutorium date le capacità dimostrate. Rientra in Trentino nel 1920, in un clima culturale in grande fermento. Qui aderisce al Circolo Artistico Tridentino, il polo culturale di riferimento degli artisti trentini nel dopoguerra, partecipando alle rassegne d'arte promosse dall'associazione: le edizioni della Mostra d'arte della Venezia Tridentina allestite tra il 1922 e il 1928 e la Mostra di architettura moderna tenutasi a Trento nel 1924. Nel 1920 partecipa al concorso promosso dal Consorzio della Provincia e dei Comuni nell'ambito del programma dell'amministrazione civile per la ricostruzione postbellica. In quest'occasione vengono premiati i due progetti di Sottsass contraddistinti dal motto "Fiore di montagna" e "Casa mia, casa mia". Due anni più tardi presenta una serie di bozzetti al concorso per i piccoli monumenti architettonici, indetto nell'ambito delle onoranze ai caduti della prima guerra mondiale, due dei quali vengono in seguito realizzati a Pinzolo e a Calceranica (Tn). In questi anni esordisce professionalmente con numerose realizzazioni per edifici pubblici come il palazzo per un Consorzio del pubblico impiego e quello commissionato dalla Cooperativa "Giovanni Prati" a Trento, entrambi del 1922-23 e l'edificio comunale di Varena (Tn), del 1926, che rappresenta una delle opere più riuscite di Sottsass nel contesto locale di questo periodo. Contraddistingue tali architetture un'aderenza autentica ai criteri di semplicità e funzionalità nel ricordo della tradizione della terra d'origine. Risentono del clima di retorica e monumentalità imposto dal fascismo - ma pur sempre aderenti al rispetto degli elementi stilistici e qualitativi delle scelte iniziali - le opere successive, quelle realizzate durante il soggiorno a Torino, dove si trasferisce a partire dal 1929. Il momento di passaggio dall'attività trentina a quella piemontese è segnato dai progetti per il Municipio di Merano e per lo Stabilimento balneare di Bolzano, eseguiti tra il 1928 e il 1931 e di cui si conserva anche una ricca documentazione fotografica. Nel capoluogo piemontese Sottsass partecipa attivamente, con G. Pagano, G. Levi-Montalcini, O. Aloisio, U. Cuzzi e G. Gyra alla costituzione del nucleo regionale del MIAR (Movimento italiano per l'architettura razionale) e all'attività del gruppo, in particolare al progetto per la risistemazione di via Roma. Nel giugno del 1931 sottoscrive il manifesto "La via Roma di Torino", con il quale si sancisce la necessità di utilizzare un linguaggio più consono ai tempi, seguendo criteri di modernità sia dal punto di vista sociale che architettonico. Gli anni Trenta sono contraddistinti da un'intensa partecipazione a concorsi nazionali di alto livello e dalla realizzazione di opere fondamentali come il Palazzo della Moda di Torino (1936-38) e la Colonia di Marina di Massa (1938). Nel secondo dopoguerra l'attività professionale è caratterizzata da progetti destinati alla ricostruzione del paese. Questa fase vede il superamento dei criteri monumentalistici che avevano improntato le precedenti realizzazioni, il recupero di riferimenti al contesto originale e una progettazione ispirata ai principi di massima essenzialità.
E' figlio di Giovanni Sottsass. Nel 1916 sposa Antonia Peintner madre del loro unico figlio Ettore jr., nato a Innsbruck l'anno successivo. Nell'ambiente viennese, che si distingue per il fervore di attività e dibattito culturale, intrattiene rapporti significativi - alcuni dei quali porteranno a collaborazioni negli anni a venire - con i conterranei S. Zuech, F. Trentini, L. Bonazza, O. Tomasi, G. Tiella e J. Zotti; con il goriziano G. Gyra e gli istriani G. Pagano e U. Cuzzi. E' legato da un rapporto di amicizia a G. Wenter Marini, figura di spicco nel contesto culturale trentino degli anni Venti e voce critica del Circolo Artistico Tridentino. Condivide con l'ingegner Pier Luigi Nervi la progettazione della sistemazione del complesso della Torino Esposizioni (ex Palazzo della Moda e delle Esposizioni, 1953). Con il figlio Ettore, anch'egli architetto, realizza alcuni progetti a partire dalla seconda metà degli anni Quaranta.

Complessi archivistici prodotti:
Sottsass Ettore sr. (fondo)


Bibliografia:
"Ettore Sottsass senior. Architetto". Milano: Electa, 1991

Redazione e revisione:
Duci Mirella, prima redazione
Solai Nadia, revisione


icona top