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Comune di Atri

Sede: Atri (Teramo)
Date di esistenza: 1251 -

Intestazioni:
Comune di Atri, Atri (Teramo), 1251 ante -, SIUSA

Antica città italica e poi municipio romano, Atri tornò ad assumere un ruolo di rilievo nel periodo comunale: la sua appartenenza allo schieramento guelfo le valsero nel 1251 l'elevazione al rango di città e la creazione della diocesi, affiancata alla diocesi di Penne. Il comune era retto inizialmente da un consiglio di trenta "barones et domini nativi", appartenenti ai corpi dei proprietari terrieri e dei notabili cittadini, e successivamente dal Consiglio speciale, le cui sedute erano riportate nei "libri delle cernite", da un parlamento e da alcuni ufficiali: il podestà, il capitano di nomina regia, che lo sostituisce dall'inizio del sec. XIV, il massaro. Si ha notizia di capitoli statutari risalenti alla seconda metà del sec. XIII, confermati nel 1366 da Giovanna I e richiamati negli statuti del 1503. Fra la metà del sec. XIII e il sec. XIV, la città conobbe un periodo di grande espansione economica e culturale, favorita dalla notevole autonomia all'interno del debole regno angioino: ne sono esempio la ricostruzione del porto del Cerrano (1255), la costruzione della cattedrale, le convenzioni con altri comuni abruzzesi, come Lanciano, l'allargamento del suo patrimonio demaniale ai feudi di Silvi e Villa Bozza, e alla Villa di Mutignano. Tutto ciò non impedì la vendita della città, ceduta nel 1395 da Ladislao di Durazzo ad Antonio Acquaviva, conte di S. Flaviano e quindi duca di Atri. Gli Acquaviva, che divennero una delle sette maggiori casate del regno di Napoli e nel 1479 ottennero di aggiungere al proprio il cognome d'Aragona, mantennero il possesso fino al 1760, quando, per l'estinzione del ramo, la città e il suo territorio vennero devoluti al demanio regio (il titolo di duchi di Atri andò invece al ramo dei conti di Conversano e duchi di Nardò).
Nel 1807 Atri era capoluogo del circondario che comprendeva le università di Mutignano, Silvi, Bozza, Cellino, Scorrano, Castilenti, Montesecco (poi Montefino), Casoli, San Giacomo, Santa Margherita e Vaccaro (Legge per la circoscrizione dei governi del Regno, 19 gennaio 1807, n. 14). Nel 1927 al comune di Atri venne aggregato il comune di Mutignano (r.d. 24 novembre 1927, n. 2191); in conseguenza di ciò gli atti del Comune di Mutignano vennero trasferiti a quello di Atri (verbale del 29 dicembre 1927 in Archivio storico del Comune di Pineto, b. 1, f. 3, class. I.1). L'unione fu di breve durata: con r.d. 28 marzo 1929, n. 626, il territorio pertinente al comune di Mutignano venne distaccato dal Comune di Atri e ricostituito in comune autonomo con la denominazione di "Pineto".
Le attuali frazioni del comune sono: Casoli di Atri, Santa Margherita, già Melegnano, Fontanelle, San Giacomo, già Preteto, San Martino, Treciminiere, mentre Villa Bozza è frazione del comune di Montefino.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815

Profili istituzionali collegati:
Universitas (Regno di Napoli), sec. XIII - 1806
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Per saperne di più:
Comune di Atri

Complessi archivistici prodotti:
Codici e carte antiche (collezione / raccolta)
Comune di Atri (fondo)
Pergamene (collezione / raccolta)
Stato civile del Comune di Atri (fondo)


Bibliografia:
SORRICCHIO Luigi, Il comune atriano nel XIII e XIV secolo. Esame storico originale su di una raccolta diplomatica inedita posseduta dall'Autore, Atri, Tip. D. De Arcangelis, 1893.
SORRICCHIO Luigi, Hatria - Atri, Roma, Tipografia del Senato, 1911.

Redazione e revisione:
Censorii Anna Maria, 2012, prima redazione
Di Zio Tiziana, 2013.XII.16, integrazione successiva


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