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Comunità di Limigiano

Sede: Bevagna (Perugia)
Date di esistenza: sec. XII - 1860

Intestazioni:
Comunità di Limigiano, Bevagna (Perugia), sec. XII - 1860, SIUSA

La prima notizia certa riguardante il Castrum di Limigiano risale al 1181, e precisamente al Liber censuum Romane Ecclesie, dal quale si deduce anche la sua diretta dipendenza dall'amministrazione ecclesiastica con una tendenza a quell’autonomia che già sembra in qualche modo essere presente nel 1252 allorché il Castello, insediatosi saldamente sul territorio, si avvia, con la vicina Castelbuono, a divenire unità indipendente, sfuggendo al controllo della vicina Bevagna. Contesa tra la stessa Bevagna, la Chiesa e le rivendicazioni imperiali, nel 1257, Limigiano risulta data in concessione ad un tale Tancredo che, in data 9 giugno di quell’anno, pare cedette per il prezzo di 550 anconetani, a Giovanni Peccii, syndicus del comune di Assisi, ogni diritto sul castello a lui attribuitogli dalla Chiesa Romana o dall’Impero, salvo il diritto di patronato a lui spettante sul monastero di S. Angelo.
Dipendente da Assisi quantomeno sino al 1310, anni in cui versa quote derivanti da pesi e gravami fiscali, riconoscendole i diritti di supremazia anche attraverso l’imposizione dei giusdicenti, col 1311 Limigiano cominciò ad entrare nell’orbita politico-amministrative dei Trinci. Difatti nello stesso anno, scelse come suo podestà Corrado Trinci, il quale inviò nel castello, a suo nome ed in sua vece, Nero dei Ranieri di Foligno.
Esentata nel 1313 dal pagamento dei pesi camerali e, nel 1371, concessa in dono, da Gregorio XI, assieme a Bevagna, a Trincia Trinci, Limigiano, che era passata nel frattempo sotto la dominazione di Perugia, sembra non perdere i vantaggi acquisiti, al termine delle contese intercorse tra questa città e gli stessi Trinci, nel quadro della più generale e non di rado contrastata vicenda del rientro del papato da Avignone a Roma.
Conclusesi le ostilità con la stipula della pace tra la città umbra ed Urbano VI tra il 1378 e il 1379, Limigiano, come i circostanti castelli, ottenne, in cambio della sottomissione ai perugini per i successivi venti anni, che fossero conservati lo stesso tipo di amministrazione e governo con giurisdizione libera nelle cause di prima istanza, col vincolo che i giusdicenti fossero perugini ed a patto che, passati venti anni, il castello dovesse ricadere sotto il dominio diretto della Chiesa.
Di nuovo, nel 1389, Limigiano si pose sotto la protezione di Ugolino IX Trinci, richiesto come podestà e signore; anche successivamente il castello dipese in maniera sempre più stretta dai Trinci che dal 1414 al 1424 vi nominarono governatori e podestà. La caduta dei signori folignati nel 1439, riportò Limigiano sotto il diretto dominio della Chiesa.
Nel 1482 il castello si dotò di uno statuto. Tornato alle dipendenze dirette del papa sino al 1530, in tale anno venne concesso a Malatesta Baglioni assieme alla vicina Castelbuono. Nel 1538 soffrì le ruberie ed i saccheggi delle truppe di Pierluigi Farnese che, inviate dal pontefice Paolo III alla conquista di Camerino, si erano accampate nelle vicinanze, ottenendo tuttavia, nel successivo 1539, agevolazioni fiscali per cinque anni a seguito dei danni subiti.
Dal punto di vista amministrativo al podestà, normalmente un notaio, massimo giusdicente del castello, eletto ogni sei mesi e con uno stipendio di 15 fiorini d’oro, competeva la giurisdizione (civile e criminale e danni dati) nonché la maggior parte degli atti amministrativi come la convocazione del Consiglio o Arengo (presumibilmente per capita domorum) e la gestione contabile delle entrate ed uscite della comunità. Il podestà aveva anche funzioni di polizia potendo elevare direttamente contravvenzioni (le inventiones potestatis). In particolare l’amministrazione del castello era composta dai seguenti funzionari che affiancavano il Consilium boni status: un sindicus, un camerarius, sei massarii, due catastarii, due viarii, due preposti causarum sanguinis, quattro preposti alla custodia del danno dato, dieci homines super venditionum et fortificariones loci, undici supersrites ad actandum et fortificandum locum.
Non molte sono le notizie dopo l’assestarsi politico amministrativo dello Stato pontificio a seguito della riforma di Sisto V e sino alla Restaurazione post napoleonica.
Con il nuovo assetto territoriale stabilito dal cardinale Consalvi nel 1816, Limigiano, assieme a Castelbuono, divenne appodiato di Bevagna e tale restò sino all'Unità d’Italia quando diventò frazione della stessa Bevagna.

(tratto dall'inventario)


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario

Soggetti produttori:
Comune di Bevagna, collegato

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII

Complessi archivistici prodotti:
Comunità di Limigiano di Bevagna (fondo)


Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2020/07/29, revisione


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