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Registri parrocchiali di Vicenza

complesso di fondi / superfondo

Estremi cronologici: 1536 mar. 18 - 1882 apr. 27

Consistenza: Unità 2182: regg., voll. e bb.

Descrizione: Il fondo è costituito dai registri di battesimo, cresima, matrimonio, morte, «status animarum», ecc., compilati nelle singole parrocchie della città e della diocesi di Vicenza e presentati successivamente al cancelliere di Curia, che doveva vistarli e conservarli nell´archivio. Tale prassi nacque da precise prescrizioni delle Costituzioni sinodali del vescovo Michele Priuli del 1583, che facevano proprie le indicazioni fornite dal Concilio di Trento. Recita infatti il tit. VII della parte III: «[...] statuimus, ubi primum quis fuerit mortuus, parochum sub cuius parochia ille decessit [...] debere in libro ad hoc deputato ascribere nomen, cognomen, patriam et alias qualitates illius defuncti et quo die et hora mortuus sit et ubi sepultus; cuius libri exemplum quotannis tam parochus quam praefectus [...] ad archivum episcopalem deferant». Consimili norme si riscontrano anche riguardo agli altri registri canonici. Solo un´esigua minoranza dei registri porta l´indicazione «exemplum» (cfr. b. 127/1293, «Libro di tutti batezzati, dal 1585 [...] et de matrimoni et morti [...] Mont´Orso»), mentre per la maggioranza non si è riscontrato che si tratti di copie. Oltre alle menzionate prescrizioni sinodali, era consuetudine del vescovo di Vicenza richiedere nel corso della visita pastorale che i registri canonici fossero portati in Curia. Un preciso esempio di tale prassi è costituito dalla visita del vescovo Giovan Battista Rubini, effettuata il 9 maggio del 1687 nella chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo in Montemezzo, in occasione della quale si ordinava all´arciprete di «mandar cautamente, o portar li libri parochiali de´ battezzati, matrimonii e morti della stessa parochiale, niuno eccettuato, alla cancelleria episcopale per esser conservati nell´archivio assieme con gli altri» (cfr. «Actorum», b. 148/0148, «1690. Primus litterarum»). Nella tradizione archivistica locale i «Registri parrocchiali», per le ragioni storiche innanzi dette, sono stati ordinati e inventariati come una delle varie serie appartenenti al fondo Curia (cfr. «Inventario del 1920», serie n. 70 e 71 e «Inventario del 1990», serie n. 33); si è preferito considerarli come un fondo a sé stante, direttamente dipendente dall´Archivio diocesano. Pertanto all´interno del fondo «Registri parrocchiali» si è individuata una singola partizione per ciascuna parrocchia, articolata nelle serie denominate «Registri dei battesimi», «Registri dei matrimoni», «Registri dei morti», «Registri delle cresime», «Status animarum», «Registri dei battesimi, cresime, matrimoni e morti» (che viene a colmare le lacune delle altre serie); per quest´ultima denominazione, di volta in volta, si sono riportate esclusivamente le voci incontrate nei registri: ad es. «Registri dei matrimoni e morti».
Piuttosto che di archivi parrocchiali conservati nella loro interezza, si tratta di nuclei documentari costituiti senza alcuna pretesa di organicità e completezza; parte dei registri canonici infatti si trova tuttora presso gli archivi delle parrocchie d´origine, come attestano pure le schede prodotte in occasione dell´indagine del card. Mercati (1953). La maggior parte dei registri conservati nell´Archivio diocesano risale al periodo che va dagli anni immediatamente successivi alla chiusura del Concilio di Trento fino al primo ´700, mentre in epoca posteriore è venuta gradualmente scemando la pratica di farli pervenire in Curia.
Una particolare situazione si riscontra nel fondo dei registri canonici della cattedrale, dove si osserva che il numero dei libri dei battesimi è di molto superiore e assai sproporzionato rispetto a quello dei registri di matrimoni e morti. Tale anomalia si giustifica col fatto che sino al 2 luglio 1797 tutte le parrocchie cittadine «intra moenia» si servivano di un unico fonte battesimale costituito presso la cattedrale, mentre alla data sopraindicata fece seguito una deliberazione della Municipalità provvisoria vicentina, con la quale ad ogni singola parrocchia si permise l´erezione di un proprio fonte. Per quanto riguarda i registri delle curazie, talora la documentazione relativa è confluita totalmente o in parte in quella della parrocchia matrice. Per le note storiche cfr. «La Diocesi di Vicenza. 1981», Vicenza 1981.


La documentazione è conservata da:
Archivio storico diocesano di Vicenza


Redazione e revisione:
Michelon Marco, 98, prima redazione
Sardi Francesca, 98, prima redazione
Cavazzana Romanelli Francesca, 98, supervisione della scheda


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