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Venturi Ginori Lisci

Luogo: Firenze
1863 -

marchesi di Riparbella (titolo spettante ai Ginori Lisci)

Intestazioni:
Venturi Ginori Lisci, Firenze, 1863 -, SIUSA

La famiglia Venturi Ginori Lisci trae origine da Ippolito Venturi (1752-1817), di nobile famiglia fiorentina ascritta al patriziato fiorentino fin dal 1751, figlio del senatore Neri Venturi e di Marietta Firidolfi. Egli si occupò di studi di economia rurale ed introdusse in Toscana l'estrazione dell'olio dalla sansa di oliva e dai semi di lino. Vicino alle sue proprietà sparse in tutta la Toscana (la fattoria di Lecchi, a Poggibonsi, quella di Belmonte all'Antella, Firenze, quella di Carmignano, e Collegalli) aprì anche fornaci di laterizi e vasellami.
Particolarmente legato alla Francia per i suoi viaggi e per il matrimonio con la francese Marianna Testard, essendo ultimo del suo casato e privo di discendenza, adottò, con atto del 10 marzo 1792, Carolina Colon, figlia di primo letto della moglie e di Pietro Colon. Nel 1801 la dava in sposa al marchese Paolo Garzoni di Lucca che aggiungeva il cognome Venturi al proprio.
Quest'ultimo (Lucca, 15 giugno 1762 - Pisa, 18 febbraio 1842), rampollo di una antica e ricca famiglia lucchese, aveva studiato al Collegio Nazareno di Roma. Iniziò la sua attività pubblica come diplomatico (lo troviamo nel 1790 presso l'imperatore Leopoldo II): dal 1796 al 1797, partecipò a diverse missioni diplomatiche in Francia presso Napoleone. All'arrivo dei Francesi a Lucca all'inizio del 1799, partecipava al nuovo governo, il Direttorio, insieme al Moscheni, a Stefano Erra ed altri, che si erano messi al servizio dei dominatori nell'intento di conservare l'autonomia per la città di Lucca e il suo stato. Cacciati i Francesi da Lucca nel luglio di quell'anno grazie agli Austro-Russi, con Marengo (1800) Lucca tornava ai francesi e si formò un governo provvisorio nel quale Paolo Garzoni fu ministro degli Affari esteri (a Firenze nel 1801 presso Murat). La sua attività diplomatica proseguì anche sotto il Regno d'Etruria per il quale fu mandato a Parigi dal 1807 al 1808. Ciambellano della principessa Elisa Baciocchi (1809) e governatore del Palazzo imperiale a Firenze, come Gran Maresciallo di palazzo seguì la Baciocchi a Parigi dove rimase fino al luglio 1812. Per i suoi meriti presso l'Impero fu nominato barone dell'impero.
Dal matrimonio con Carolina Venturi nacquero tre figlie: Marianna, Chiara e Luisa. Alla prima il nonno Ippolito Venturi assegnò l'eredità della sua famiglia, insieme all'obbligo di assumerne il cognome. Marianna sposava nel 1821 il marchese Leopoldo Carlo Ginori Lisci (1788-1837), portando una cospicua dote di 300.000 scudi. Dal loro matrimonio nasceva Lorenzo (23 maggio 1823 - 13 febbraio 1878), il quale si univa in matrimonio con Ottavia Strozzi Majorca Renzi.
I figli nati dal loro matrimonio erano: Carlo (1851-1905) con il quale proseguiva la discendenza Ginori Lisci, Ippolito (1858-1947), Giulia che sposava Pietro Torrigiani Guadagni e Marianna che sposava Andrea Digerini Nuti.
Ad ereditare patrimonio e cognome Venturi da parte della nonna paterna, Marianna Garzoni Venturi, era Ippolito con il quale si dà inizio al ramo Venturi Ginori Lisci, ramo che mantenne il diritto di assumere il titolo di marchesi di Riparbella, spettante ai Ginori Lisci.
Dal matrimonio di Ippolito con Tecla Rucellai, nel 1882, nascevano: Roberto (1883-1965), Nello (1884-1943) e Maria Anna (1892- ?) che andava in sposa a Migliore Torrigiani Guadagni. E' al livello di questa generazione che il patrimonio Venturi venne diviso tra i tre: in particolare a Roberto andavano la fattoria di Carmignano e quella di Collina (Calenzano) e a Maria Anna la fattoria di Belmonte (Antella).
Lo stesso destino subiva l'archivio Venturi: quando si attivò la vigilanza della Soprintendenza archivistica per la Toscana successivamente al legge del 1939, il marchese Roberto ne possedeva una quota, in particolare erano in suo possesso la maggior parte delle carte Magalotti, oltre alla preziosa biblioteca dei Magalotti andata dispersa: le carte Magalotti nel 1970 confluirono nell'Archivio di Stato di Firenze, mentre un gruppo di documenti patrimoniali restava in possesso del figlio Paolo, e venivano dichiarati di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana. Sono questi ultimi descritti nella scheda CA collegata.


Complessi archivistici prodotti:
Venturi Ginori Lisci, famiglia (fondo)


Redazione e revisione:
Insabato Elisabetta, 2014/12/12, prima redazione


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