Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Persone » Soggetto produttore - Persona

Banchi Corrado

Firenze 1912 nov. 6 - Massa Marittima 1999 apr. 24

Intestazioni:
Banchi, Corrado, fotografo, (Firenze 1912 - Massa Marittima 1999), SIUSA

Corrado Banchi nacque a Firenze in via Ponte alle Mosse il 6 novembre 1912 da Ofelia e Natale Banchi, ultimo di tre fratelli, Guido e Ada. Passò l’infanzia nell’agiatezza, la famiglia gestiva un negozio di pizzicheria e coloniali in viale Toselli e possedeva un podere a Vallombrosa nel Casentino, dove, tra l’altro, il marito della sorella Ada era fattore della contessa Grottanelli. Corrado, per natura incline alla scrittura, alla poesia, alla pittura e al disegno, era insofferente al commercio e contrastava con i genitori. Piuttosto precocemente rivelò l’amore per la fotografia quando a 12 anni chiese una macchina fotografica. Era affascinato dallo sport, alcune fotografie del 1924 dell’Associazione calcio Fiorentina lo ritraggono bambino dietro ad una porta del campo di calcio, piccolo raccattapalle nella storia del calcio fiorentino quando la squadra si chiamava ancora Libertas. Giocò per quattro anni a pallone negli allievi della Fiorentina degli anni ’30, fino a che venne chiamato a fare il militare in aviazione, destinazione Orbetello. Tornato a Firenze intraprese una attività di cartellonista per alcuni cinema della città dove si proiettavano pellicole della Metro Goldwin Mayer.
Nel 1941 venne richiamato in guerra e destinato al presidio sulla linea Castiglioncello - Follonica.
Nel 1942 conobbe Lola Chiti , una ragazza di Follonica che sposerà nel 1944. Dalla fine della guerra fissò la sua residenza a Massa Marittima dove aprì, in via Cappellini, un laboratorio e studio fotografico. In seguito si spostò nel laboratorio di via Moncini. La professione di fotografo itinerante lo portò a documentare anche grandi eventi. Eventi drammatici come le foto scattate agli 83 martiri della Niccioleta trucidati nel giugno del 1944 dai tedeschi a Castelnuovo, ritratti mentre venivano seppelliti in una fossa comune. Per documentare quel fatto terribile Corrado aveva percorso la strada a piedi insieme al padre di una delle vittime che voleva rivedere il figlio un’ultima volta.
La curiosità e l’istinto per la notizia lo portò a riprendere l’arrivo a Massa in piazza del Duomo degli Americani con le jeep e i carri armati il 24 giugno 1944. Unico civile ad avere l’intuito di fissare quel momento, provò il brivido della paura quando un soldato americano, scambiandolo per un fascista a causa della gabbanella nera che indossava, con la pistola puntata minacciò di distruggere l’apparecchio fotografico.
Il dopoguerra con la voglia di dimenticare gli orrori passati portò l’inizio dei primi concorsi di bellezza è il 1947 quando Corrado, ritraendo a Follonica una ragazza che diventerà la prima Miss Italia del dopoguerra, entra con i suoi reportage nella storia di queste manifestazioni.
Al 1948 appartiene un fatto clamoroso che Corrado spontaneamente corse a documentare : la cattura dei banditi Russo e Cucchiara che avevano compiuto il primo rapimento di persona in Italia ai danni di un cittadino svizzero. La vicenda si svolse nel volterrano tra Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi e Pomarance. Nello stesso anno Corrado collaborò come inviato per “Il Tirreno”con il giornalista Milziade Torelli. Collaborava anche per “La Nazione”con il giornalista Beppe Pegolotti.
Gli eventi sportivi ricoprivano un posto importante negli interessi artistici di Corrado. Nel calcio Corrado stesso riassume di aver compiuto servizi fotografici con la nazionale italiana nei campionati d’Europa e del Mondo pari a 68 presenze oltre ai campionati di serie A. Nel 1950 nello stadio comunale di Firenze scattò quella che fu definita la più celebre fotografia spettacolare di tutti i tempi “La rovesciata di Parola” che fu riprodotta tra libri, quotidiani, riviste e figurine in milioni di copie (200 e oltre).
Dal 1952 al 1956, chiamato dal prof. Marino Marchi, collaborò come operatore cinematografico con la Settimana Incom, cinegiornale dell’epoca. In quegli anni avventurosi ed esaltanti concepì l’idea pionieristica di riprendere i ciclisti dalla motocicletta. Di questa idea parlò nel 1952 a Firenze con l’attore Rossano Brazzi che entusiasmato la caldeggiò con il Pallavicini direttore della settimana Incom. Il Pallavicini lo convocò a Roma per esporre il progetto, che però i dirigenti giudicarono non attuabile per la difficoltà di maneggio dell’apparecchio Arriflex 35 su una motocicletta in movimento con due persone a bordo. Tra i suoi servizi alla settimana Incom si ricorda nel 1953 all’ippodromo di Pisa una corsa di giovani puledri che vide la prima vittoria di Ribot. Sempre nel 1953 l’ultima vittoria di Gino Bartali che concluse con quel Giro della Toscana la sua prestigiosa carriera. Nel 1954 l’alluvione del Polesine che Corrado riprese per diversi giorni dalle barche e da un elicottero. Nel 1954 a Bologna all’ippodromo dell’Arcoveggio suggerì all’altro operatore Mario Dolci di riprendere i cavalli dalla macchina sul fianco della pista, inaugurando così una tecnica di ripresa oggi comunemente usata.
Malgrado le frequenti uscite per motivi di lavoro, Corrado rimase fedelmente attaccato al territorio su cui aveva scelto di vivere ed è qui, dalle colline metallifere al litorale, che documenta gli aspetti salienti della vita sociale e lavorativa, anche nelle miniere del bacino minerario della Montecatini a cui si associano le immagini drammatiche della tragedia nella miniera di Ribolla del 1954 e la vita ricreativa del dopolavoro.
Insieme si accompagnano le immagini che documentano l’ evoluzione del territorio che emergono attraverso le foto degli anni ’60 dalla nascita dello stabilimento Montedison del Casone di Scarlino, alla costruzione del mondo esclusivo di Punta Ala.
Personalità versatile ed estroversa si può dire che amasse la vita in tutti i suoi aspetti, apprezzando molto l’amicizia, “sarai triste se sarai solo” era il motto che in versione latina aveva scritto su una parete del suo laboratorio.
Tra i riconoscimenti che Corrado ha ricevuto ricordiamo nel 1971 la nedaglia d’oro assegnata dal Comune di Massa Marittima per aver portato l’A. C. Fiorentina a Massa dove rimarrà fino al 1976.
Nel 1979, il 9 luglio, a Castiglioncello ha ricevuto il 2° premio al concorso letterario in onore del giornalista Mauro Mancini scomparso nell’Atlantico in barca a vela con Ambrogio Fogar , con il racconto “Quando il mare e il vento lo vorranno”.
Nel 1980 ha ricevuto il 1° premio per la provincia di Grosseto, a Roma dal Ministero degli Interni per un manifesto pubblicitario per il museo della miniera di Massa Marittima.
Nel 1981 il Rotary Club gli è stata conferita la Medaglia d’Oro per aver contribuito a far conoscere Massa Marittima nel mondo.
Nel 1985 a Pisa ha ricevuto dall’Associazione italiana reporters fotografici la targa d’argento come premio per i 50 anni nella fotonotizia.
Nel 1985 il presidente della Repubblica Sandro Pertini gli ha conferito il titolo di “Cavaliere”.
Nel 1999 la RAI 3 gli ha dedicato un ampio servizio a cura di Gianluca Vatti giornalista di Rai 3 regionale.
Corrado Banchi è morto a Massa Marittima il 24 aprile 1999.


Complessi archivistici prodotti:
Banchi Corrado (fondo)


Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Pacifico Sveva, 2020/07/17, revisione
Soldatini Simonetta, 2009/06/23, prima redazione


icona top