Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Indice dei fondi » Complesso archivistico

Mensa vescovile di Verona

fondo

Estremi cronologici: sec. XV - sec. XX

Note alla datazione: con documenti successivi al 1926

Consistenza: Unità 373

Descrizione: Sicura documentazione sul complesso dei diritti patrimoniali del vescovado veronese risale al sec. XII, epoca nella quale si situano la bolla di Eugenio III del 1145 e i privilegi di Federico Barbarossa del 1154 e del 1184 (cfr. «Guida», p. 49). L´assetto patrimoniale rappresentato in queste fonti trovò una sostanziale modifica nel corso del secolo successivo, a seguito di una permuta (che si segnala per la cospicua portata) intercorsa tra vescovo e Comune di Verona. Il primo acquisiva infatti i beni facenti capo a Monteforte in cambio di una cosistente rinuncia ad altri posti in località varie del territorio veronese, nell´ambito della quale costituisce significativa eccezione il mantenimento del complesso patrimoniale facente capo a Bovolone (località sulla quale, al pari di Monteforte, il vescovo esercitava anche potere giurisdizionale). Sullo scorcio del sec. XIII avveniva probabilmente anche l´acquisizione della villa di Pol di Valpolicella. Tale assetto patrimoniale (destinato a rimanere sostanzialmente inalterato fino al pieno sec. XIX; cfr. anche «Guida», p. 50) dà apparentemente ragione dell´organizzazione del materiale documentario, che ad una prima sommaria analisi presenta una significativa partizione corrispondente alle "fattorie" di Monteforte, Bovolone e della città (quest´ultima inglobante anche i beni facenti capo a Pol), rispecchiata nel «Repertorio degli atti e fascicoli d´archivio riordinato nel 1840». Il fondo Mensa venne conservato, nella sua totalità, presso l´archivio storico della Curia fino al 1875; in tale data, sotto l´episcopato del cardinale Luigi di Canossa, una parte del materiale, e precisamente la porzione che, prescindendo da valutazioni di carattere patrimoniale, parve la più preziosa per antichità e importanza documentaria, venne fatta oggetto di deposito presso gli Antichi Archivi Veronesi, annessi alla Biblioteca Comunale. Si trattava presumibilmente di un complesso documentario isolato da tempo, come suggerisce il «Repertorio e registro delle carte antiche del vescovado per ordine cronologico», sul quale buona parte dei pezzi è riscontrabile: esso potrebbe infatti fornire, con la data di redazione (1756) anche una traccia della probabile data dell´estrapolazione. Tale complesso costituisce oggi il fondo «Mensa vescovile» dell´Archivio di Stato di Verona, dove confluirono gli Antichi Archivi (cfr. «Guida generale degli archivi di Stato, IV», p. 1285). Ulteriore documentazione pertinente alla Mensa vescovile è reperibile nella sezione «Amministrazione economica e finanziaria» della Curia (relativamente al sec. XX) e nel fondo «Miscellanea documenti diversi da restaurare». Il materiale dell´attuale fondo Mensa è complessivamente in buono stato di conservazione. Raccolto in registri e buste, ad un esame sommario suggerisce, tuttavia la necessità di un intervento riordinatore. Tale situazione rende compresibilmente problematico il riconoscimento della struttura interna, che in taluni casi appare per ora solo suggerita dal presentarsi di tipologie documentarie ricorrenti.

La documentazione è conservata da:
Curia diocesana di Verona. Archivio storico

icona top