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Meriggi, famiglia

fondo

Estremi cronologici: 1191 - 1966

Consistenza: bb. 209, regg. 73 (circa), pergamene e fascicoli pergamenacei 35

Storia archivistica: L'archivio, lasciato in eredità nel 1974 da Silvio Meriggi ai propri eredi, fu da questi affidato all'Archivio Storico Civico di Pavia. Il complesso documentario era pervenuto a Silvio Meriggi dal padre, ingegner Lino, e comprendeva diversi nuclei. Un primo nucleo, contenente carte delle famiglie Bonetta, Fiamberti, Bassano Zambelli, Maffeo, era stato ereditato da Lino nel 1870 alla morte di Carlo Bonetta, suo tutore dopo la morte del padre nel 1858. Un secondo nucleo, costituito dall'archivio feudale di Villanterio, pervenne a Lino nel 1879, alla morte della prima moglie, Amalia Carena, che lo aveva a sua volta ereditato dal primo marito, Giuseppe Vitali Rizzi.

Descrizione: L'ultimo ordinamento effettuato ha introdotto una numerazione progressiva dei fascicoli, disposti in base al contenuto prevalente e nei limiti di una eterogeneità dei materiali conservati in ciascuna cartella. Per le zeioni I e V non è stato effettuato nessuno spostamento di carte da un contenitore ad un altro, ma esse sono state riordinate e descritte all'interno di ciascuno di essi.La sezione II è stata invece riordinata per nuclei di famiglie. Sono in ordine di famiglia anche i registri della sezione III. Le carte della sezione III sono state invece ordinate sommariamente in base al contenutoNel passato l'archivio ha subito diversi riordinamenti parziali; ad esempio, i Porro ordinarono il loro archivio raggruppando le scritture relative ai loro beni e adottando una segnatura con lettere maiuscole per contraddistinguere i "mazzi dei fitti perpetui". Nella famiglia Vitali Rizzi, Cecilia Marinoni nel 1734 fece compilare l'inventario dei beni lasciati dal marito Galeazzo includendo anche l'elenco dei documenti e delle scritture. Note di documenti e elenchi di strumenti sono anch'essi rinvenibili all'interno dell'archivio. Un ordinamento più accurato dei documenti fu operato da Galeazzo, figlio di Giuseppe, agli inizi dell'Ottocento; Galeazzo rifuse tutte le carte in suo possesso e le dispose in fascicoli numerati, collocandoli poi in contenitori segnati con numeri romani. Questo ordinamento tuttavia, non è pervenuto intatto poiché altri familiari posero mano alle carte secondo propri criteri. Anche Silvio Meriggi, infatti, operò sulle carte degli archivi provenienti dalle diverse eredità raggruppandole e riordinandole con un criterio che pare rispondere all'esigenza di amministrazione dei propri beni.

Strumenti di ricerca interni al fondo: Inventario delle scritture ritrovate alla morte di Gerolamo Bonetta (in fasc. 350). Libro di memorie, compilato da Alessandro Bonetta, intorno alle scritture di ragione dello stesso e del fratello Domenico (fasc. 832).

La documentazione è stata prodotta da:
Meriggi

La documentazione è conservata da:
Comune di Pavia. Biblioteca civica Carlo Bonetta. Archivio storico civico


Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2006/03/23, prima redazione
Gobbo Raffaella, 2005/04/22, raccolta delle informazioni


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