fondo
Estremi cronologici: sec. XVII - 1798
Consistenza: Unità 20: 16 filze; 2 buste; 2 registri.
Storia archivistica: I beni della famiglia Suarez de la Concha passarono ai Pecori a seguito del matrimonio di Teresa di Bartolomeo Suarez de la Concha con Bernardo di Francesco Maria Pecori (1720-1763), stipulato nel 1746. Maria Teresa era infatti sorella del balì Ferdinando (1718-1799), ultimo della sua famiglia che trasmise parte del patrimonio ai nipoti Pecori, Antonio e Giovanni. Le carte seguirono quindi la sorte di quelle degli archivi Pecori e Giraldi e, dopo consistenti dispersioni dovute presumiblimente all'ultima guerra, vennero rinvenute da Giovanni Michon Pecori, del ramo cadetto della famiglia, in una fattoria di sua proprietà.
Insieme ai documenti degli altri archivi, il fondo Suarez de la Concha è stato notificato dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana con provvedimento n. 563 dell'11 luglio 1988.
Descrizione: - Memorie e ricordanze:
-- Storia della famiglia Suarez de la Concha (1696), 1 registro
-- "Repertorio dei Giornali e Ricordi degli Illustrissimi sig. Balì Baldasar e Ferdinando Suarez de la Concha" (1714-1798), 1 registro
-- "Scritture e memorie delle Provenienze, Provanze e Descendenze della Famiglia Suarez de la Concha Balì di Firenze", 1 filza con indice dei 7 fascicoli
-- "Notizie della nobiltà di casa Suarez, 1 filza con provanze di nobiltà e memoriali ai granduchi di Toscana
- Processi, 9 filze nn. da "20" a "23", "25", "32", "36";
- Affari diversi:
-- Lettere di Luca degli Albizi al balì Ferdinando Suarez (1679-1682), 1 filza
-- Carte del balì Ferdinando Suarez (1743-1795), 1 busta
-- Atti diversi, 4 filze nn. da "1" a "4".
-- Miscellanea, 1 busta.
Strumenti di ricerca:
Giovanni Contini Bonacossi, Elisabetta Insabato, Michon Pecori, famiglia. Elenco di consistenza dell'archivio
La documentazione è stata prodotta da:
Suarez de la Concha
La documentazione è conservata da:
privato
Redazione e revisione:
Romanelli Rita, 2008/03/029, prima redazione
Modalità di consultazione:
Dietro richiesta ai proprietari e con lettera di presentazione alla Soprintendenza Archivistica per la Toscana.