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Cecchi Emilio

fondo

First and last date: 1903 - 1966

Note to the date: Sono presenti alcuni documenti con datazione anteriore.

Consistence: 69 tra scatole, contenitori, album, raccoglitori, più circa 8500 volumi e 1600 fascicoli di riviste appartenenti alla biblioteca.

Archival history: L'archivio personale di Emilio Cecchi reca l'impronta indelebile del suo produttore, che aveva fatto dell'organizzazione delle proprie carte strumento e metodo di lavoro. I taccuini sono l'esempio più lampante della costruzione di una rigorosa e compatta macchina-laboratorio (nonostante una prima impressione di disordine nascondono dei meccanismi che li regolano dall'interno: gli appunti sono indicizzati tramite un sistema di "intestazioni", gli argomenti affini sono legati tra loro da rimandi interni, in calce ai volumi degli indici per soggetto ne guidano la lettura: un sistema funzionale alla tipica tecnica cecchiana di ritornare - a distanza di tempo - su vecchi appunti per riutilizzarli al momento opportuno). Ma Cecchi ha impresso il proprio segno in tutto l'archivio: i carteggi in arrivo erano stati ordinati secondo una sequenza cronologica (successione che, per ragioni pratiche, è stata smontata) al cui mantenimento calzavano perfettamente i raccoglitori ad anelli - da lui così apprezzati - dentro quali provvedeva a immagazzinare i documenti epistolari via via che giungevano a destinazione. A una volontà del destinatario è attribuibile la distinzione tra corrispondenza "personale" e di "lavoro", lui stesso aveva anche provveduto a numerare di suo pugno il carteggio ricevuto dalla moglie, la pittrice Leonetta Cecchi Pieraccini, e a incollare (quasi) puntualmente i propri articoli di giornale (e quelli scritti su di lui) sopra fogli di carta, per poi condizionarli in ordine cronologico dentro i soliti raccoglitori. Su un gruppo di negativi di fotografie (e in un elenco riepilogativo) ha annotato, luogo, soggetto e data delle singole immagini. Come pure le assenze, i vuoti, sono tutt'altro che casuali: la quasi totale mancanza di manoscritti autografi rientra in una precisa volontà d'autore, che ha eliminato scartafacci e versioni preliminari, facendo piazza pulita di tutta la stratificazione testuale (tranne le prove salvate in quel serbatoio di idee che sono i taccuini): Cecchi ha sì allestito con rigore una macchina archivistica, ma funzionale al proprio metodo e alle sollecitazioni della propria ispirazione piuttosto che a prestare il fianco ai sondaggi della critica del testo. Chi fosse invitato, per usare parole dello stesso Cecchi, nel "sottoscala" del suo laboratorio, lo troverebbe liberato da qualsiasi ingombro di carte.
Oltre all'intervento di Emilio, quotidiano e costante nel corso degli anni, anche la famiglia (prima di tutti Leonetta, che dopo la scomparsa del marito si è da subito messa all'opera per sondare la "penetrabilità" di quell'ordine puntiglioso, poi i figli e i nipoti) si è occupata delle carte di Cecchi. Il riordinamento del fondo ha avuto una accelerazione in vista della consegna delle carte, che ha obbligato a un loro censimento più rigoroso. I carteggi indirizzati a Emilio sono stati redistribuiti in una sequenza alfabetica per mittente, ordinata cronologicamente al suo interno (ordinamento ancora vigente), è stata completata la numerazione della corrispondenza indirizzata da Leonetta a Emilio, la biblioteca ordinata e schedata (seppure con criteri non professionali), mentre i taccuini di Emilio erano già stati oggetto di una trascrizione dattiloscritta.
Il Fondo Emilio Cecchi, acquistato nel 1982 dalla Regione Toscana, è stato assegnato nello stesso anno in comodato all'Archivio Contemporaneo. La gran parte della documentazione è giunta in archivio nel giugno 1982, altri materiali sono stati scaglionati in varie tappe negli anni successivi. Le carte - a più riprese - sono state sottoposte a una revisione generale (per esempio - per ragioni di buona tutela - sono state estratte, quando vi erano stipate, dagli originari raccoglitori ad anelli), ordinate e descritte, prima su strumenti cartacei (cataloghi a schede mobili, elenchi dattiloscritti) poi, tra la fine del 2006 e l'inizio del 2009, in una banca dati raggiungibile on line, dove ora sono ricercabili i carteggi (provenienti sia da mittenti personali che "collettivi") indirizzati a Emilio (in precedenza parzialmente descritti in un catalogo cartaceo a schede mobili i cui dati sono stati riconvertiti in questa piattaforma informatica, ambiente dove è stata completata l'inventariazione analitica di tutti i documenti del carteggio). I libri sono stati catalogati nell'opac della biblioteca del Gabinetto Vieusseux (mentre per le riviste è disponibile un elenco alfabetico). La descrizione del resto della documentazione è registrata su strumenti cartacei, in parte scaricabili dalla rete in formato pdf. In questo formato disponibili anche alcuni elenchi dei mittenti delle corrispondenze inviate a Emilio: costituiscono degli strumenti che sintetizzano il contenuto della documentazione ricercabile nella banca dati. Insieme alle carte di Emilio, per la precisa volontà della famiglia di tenere uniti i due archivi, così intimamente legati, sono state consegnate anche le carte di Leonetta Cecchi Pieraccini, singolare pittrice e scrittrice, oltreché moglie di Emilio Cecchi.


Description: - Corrispondenza indirizzata a Emilio Cecchi: carteggi ricevuti da Emilio Cecchi da circa 2000 mittenti, a cui corrispondono - complessivamente - poco più di 9000 documenti. Tra i nomi dei mittenti (una lista sommaria per forza di cose rende solo parzialmente merito all'intero carteggio) si trovano i protagonisti della storia di un intero secolo, e l'ambito di interesse non è circoscritto al solo mondo culturale italiano (frequenti i documenti scritti in francese e, soprattutto, in inglese). In un campionario solo parziale possono figurare allora Sibilla Aleramo, Riccardo Bacchelli, Bernard Berenson, Umberto Boccioni, Massimo Bontempelli, Italo Calvino, Dino Campana, Joseph Conrad, Benjamin Crémieux, Benedetto Croce, Giuseppe De Robertis, Thomas Stearns Eliot, Carlo Emilio Gadda, Guido Gozzano, Max Jacob, James Joyce, John Maynard Keynes, Roberto Longhi, Curzio Malaparte, Thomas Mann, Eugenio Montale, Alberto Moravia, Ugo Ojetti, Aldo Palazzeschi, Giovanni Papini, Cesare Pascarella, Cesare Pavese, Luigi Pirandello, Giuseppe Prezzolini, Medardo Rosso, Umberto Saba, Renato Serra, Ardengo Soffici, Mario Soldati, Giuseppe Ungaretti, Paul Valery. Sono sparute le presenze, in forma di minuta o di copia, di lettere di mano dello stesso Emilio. Più sistematica, ma il loro incremento alle carte del fondo fa parte di una storia estranea all'archivio vero e proprio, la presenza di copie di alcuni carteggi a firma di Emilio, ricevuti (in anni più recenti, prima o dopo la consegna delle carte) spesso a titolo di scambio dagli istituti dove si conservano gli originali. La Serie della corrispondenza privata va integrata con il contenuto di quella che raccoglie la corrispondenza di "lavoro" proveniente da enti, associazioni, riviste ecc., dove possono ripetersi - tra le firme dei documenti - i nomi dei corrispondenti che si trovano nella sezione dei carteggi "personali" (o, viceversa, qui si trovano - invece di mittenti personali - nomi di enti con una loro "ragione sociale").
- Corrispondenza indirizzata a Emilio Cecchi da Leonetta Cecchi Pieraccini: carteggio indirizzato da Leonetta a Emilio, lo scambio epistolare comincia alcuni anni prima del matrimonio e prosegue per quasi tutta la loro vita in comune, documentando una unione intima e intellettuale. Speculare a questa corrispondenza è il carteggio indirizzato da Emilio a Leonetta, conservato nella relativa Serie del fondo di quest'ultima.
- Corrispondenza di Emilio Cecchi ai familiari: molto consistenti le corrispondenze inviate alle sorelle Amalia, Luisa e Rita (mentre non si conservano le risposte di queste ultime indirizzate al fratello, come pure è quasi esclusivamente la voce del padre che si sente mentre si rivolge - in queste carte - ai figli, sporadiche sono le risposte di Giuditta, Dario e Suso). Tra i carteggi indirizzati ai figli, più vasto è lo scambio epistolare con la primogenita, Giuditta, più rarefatti i messaggi spediti a Suso e Dario. Sono qui coinvolti, anche se più lateralmente, altri membri della famiglia, come la madre, Marianna Cecchi, e poi Amerigo Bartoli, Argene Pieraccini, Teresa Pintacuda Pieraccini.
- Corrispondenza indirizzata a Emilio Cecchi da aziende, enti, istituzioni: l'articolazione della Serie, che potremmo definire genericamente di "lavoro" per distinguerla da quella "personale" (ma le intersezioni e le sovrapposizioni, è comprensibile, sono all'ordine del giorno), rispecchia i vari campi professionali in cui si è cimentato Emilio o i ruoli istituzionali che ha ricoperto nel corso della sua vita. I nomi dei firmatari possono ripetersi più volte tra le varie sezioni, come pure possono già trovarsi nella sequenza della corrispondenza generale. I personaggi sono di tutto rispetto, per fare solo qualche esempio rammentiamo i nomi di Sibilla Aleramo, Massimo Bontempelli, Giacomo Debenedetti, Carlo Emilio Gadda, Roberto Longhi, Indro Montanelli, Alberto Moravia, Ugo Ojetti, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Alberto Savinio, Vittorio Sereni, Ardengo Soffici, Elio Vittorini.
- Taccuini di Emilio Cecchi: 12 (numerati dall'1 all'11, l'ultimo reca il numero 23) tra quaderni rilegati e bloc notes a fogli sciolti, di formato tascabile e con paginazione irregolare, tutti fittamente annotati fino a coprire ogni centimetro disponibile. Non sono propriamente dei diari, l'autore li chiamò "liber studiorum" o anche, semplicemente, "libri" e possono essere considerati uno Zibaldone dove si alternano note e appunti di varia natura. Vi si trovano intuizioni in presa diretta accanto a stesure quasi definitive, e per i testi apparsi a stampa queste ultime costituiscono gli unici testimoni di versioni preliminari, mancando cronicamente una raccolta sistematica di manoscritti. Sono conservate nel fondo anche le trascrizioni curate da Benedetta e Masolino d'Amico in vista dell'edizione antologica del 1976 uscita presso Mondadori. Sono invece assenti le 24 agende dove Emilio ha appuntato in forma telegrafica, dal 1942 al 1966, fatti e eventi quotidiani, secondo la scansione giornaliera del calendario.
- Manoscritti, dattiloscritti, bozze di stampa di Emilio Cecchi: sparuta raccolta di alcuni testimoni di articoli, saggi, traduzioni, soggetti e sceneggiature cinematografiche. Si presentano in forma di dattiloscritto, bozza di stampa, ritaglio di giornale, e anche quando è presente la versione manoscritta si tratta generalmente di esemplari poco tormentanti, quasi in pulito, evidentemente frutto di redazioni anteriori. Quasi tutti i documenti sono stati pubblicati in varie sedi.
- Negativi di fotografie scattate da Emilio Cecchi e fotogrammi estratti da pellicole cinematografiche: negativi delle fotografie che ritraggono, quasi come un diario, le immagini dei viaggi che Cecchi ha intrapreso negli anni Trenta: vi si ritrovano "istantanee" dagli Stati Uniti e dal Messico, dalla Grecia, la Libia e l'Africa (alcune di queste fotografie sono servite ad illustrare i suoi articoli e i suoi libri di viaggio). Luoghi dei reportage sono anche località italiane, come Roma e Firenze, la Toscana e altri piccoli centri. O i soggetti, piuttosto che scenari e paesaggi, possono essere "tipi di strada", "nature morte", i protagonisti del pellegrinaggio al Santuario della SS. Trinità di Vallepietra. Ma le fotografie ritraggono anche l'ambiente familiare (la moglie, i figli, gli amati gatti) e i colleghi letterati. Presenti anche negativi di fotografie prese sui set di film Cines oltre a fotogrammi estratti direttamente da pellicole cinematografiche. I negativi sono stati trasferiti e memorizzati in formato digitale (immagini schedate anche in un data base, consultabile però solo in sede). Al di là dei negativi, all'interno del fondo sono invece poche le stampe vere e proprie di fotografie (in genere si tratta di fotografie di famiglia o ritratti di se stesso e di amici), che si conservano in fascicoli e contenitori miscellanei.
- Articoli di e su Emilio Cecchi: raccolta di buona parte della ricchissima produzione pubblicistica di Emilio Cecchi, circa 3000 titoli (la bibliografia di Giuliana Scudder conta poco meno di 3500 voci). Gli articoli e i saggi si presentano sotto forma di colonne ritagliate da quotidiani o di pagine estratte da riviste, in alcuni rari casi (quasi sempre si tratta di testi di conferenze) come testi dattiloscritti. A questa collezione si aggiunge la rassegna critica sull'opera e sulla persona di Emilio Cecchi (circa 800 articoli).
- Materiale grafico e iconografico: raccolta di opere d'arte con disegni e dipinti di vari artisti (questo materiale iconografico si integra con il resto della raccolta d'arte che fa capo al fondo di Leonetta).
- Biblioteca: biblioteca personale ricca di circa 8500 volumi (integrata da una emeroteca che conserva collezioni - complete o solo occasionali - di circa 250 riviste) dove sono ampiamente rappresentate la letteratura italiana e straniera (soprattutto angloamericana) ma anche altre discipline testimonianti gli interessi del loro possessore, tra tutte - naturalmente - la storia dell'arte. Presenti numerose copie di libri dedicati, dai relativi autori, a Emilio Cecchi.


Organization: L'archivio di Emilio Cecchi è distinto in 10 Serie. I criteri di ordinamento si diversificano a seconda delle varie tipologie documentarie: i carteggi indirizzati al critico sono fisicamente conservati secondo l'ordine di descrizione (la consueta sequenza alfabetica dei mittenti può essere ristabilita tramite gli strumenti di ricerca, cioè grazie alla descrizione nella banca dati e all'indice dattiloscritto dei corrispondenti); i documenti dei carteggi di Leonetta a Emilio seguono un ordine cronologico; i carteggi familiari sono distinti secondo il rispettivo destinatario (e al loro interno in ordine cronologico); le corrispondenze di "lavoro" sono divise secondo una distinzione relativa al settore professionale dei vari mittenti (e poi in ordine cronologico, tranne alcuni casi); i taccuini hanno un ordinamento cronologico (anche se la loro scrittura può seguire una sequenza a salti, non perfettamente temporale); i manoscritti sono ordinati secondo la loro aderenza a uno specifico argomento; le fotografie si trovano secondo la sequenza dei fotogrammi (che non è detto rispetti fedelmente quello cronologico); le rassegne stampa con articoli di e su Cecchi sono ordinate secondo una successione cronologica; la biblioteca è disposta sugli scaffali secondo una sistemazione che rispetta a grandi linee le discipline della classificazione decimale Dewey.

Finding aids:
Inventari dell'archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti. Gabinetto Vieusseux
Margherita Ghilardi, Sara Risi, Fondo Emilio Cecchi. Corrispondenza privata
Sara Risi, Fondo Emilio Cecchi. Corrispondenza di lavoro
Margherita Ghilardi, Fondo Emilio Cecchi. Corrispondenza indirizzata a Emilio da Leonetta Cecchi Pieraccini
Margherita Ghilardi, Fondo Emilio Cecchi. Corrispondenza di Emilio ai familiari
Margherita Ghilardi, Fondo Emilio Cecchi. Taccuini
Margherita Ghilardi, Fondo Emilio Cecchi. Manoscritti
Margherita Ghilardi, Fondo Emilio Cecchi. Inventario dei negativi
Catalogo della biblioteca del Gabinetto Vieusseux
Laura Desideri, Fondo Emilio Cecchi. Emeroteca
Catalogo delle opere d'arte dell'archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti. Gabinetto Vieusseux

Web sites:
Archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti". Gabinetto Vieusseux (elenco dei fondi) - Pagina del sito del Gabinetto Vieusseux dove sono elencati i fondi conservati presso l'archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti", vi si trovano informazioni sintetiche sulla consistenza dei fondi e sugli strumenti di ricerca disponibili.

The documents were created by:
Cecchi Emilio

The documents are kept by:
Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux. Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti


Bibliography:
Emilio Cecchi, "Taccuini", a cura di Niccolò Gallo e Pietro Citati, Milano, Mondadori, 1976.
"Guida ai 'Taccuini' di Emilio Cecchi", Milano, Mondadori, 1977.
"Emilio Cecchi. Firenze, Palazzo Strozzi, 28 aprile-26 maggio 1979, mostra bio-bibliografica", a cura di Roberto Fedi, con la collaborazione di Caterina d'Amico de Carvalho, Firenze, tip. Mori, 1979.
"Emilio Cecchi. Un discorso, una tavola rotonda, una mostra", 15 dicembre 1984-5 gennaio 1985, Firenze, Gabinetto G.P. Vieusseux, 1984.
"Cecchi al cinema. immagini e documenti, 1930-1963", Firenze, Palazzo Strozzi, 15 dicembre 1984-5 gennaio 1985, mostra e catalogo a cura di Margherita Ghilardi, Firenze, tip. Mori, 1984.
Margherita Ghilardi, "Tra sottoscala e salotto. L'archivio dello scrittore secondo Emilio Cecchi", in "Archivi degli scrittori. Le carte di alcuni autori del Novecento, indagini e prospettive", atti del convegno, Treviso, 27-28 settembre 1991, a cura di Gianfranca Lavezzi e Anna Modena, Treviso, Edizioni Premio Comisso, 1991, p. 63-82.
Guida agli Archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, a cura di E. CAPANNELLI - E. INSABATO, Firenze, Olschki, 1996, p. 161-163.
Cristina Cavallaro, "Biblioteche in biblioteca. Collezioni private nel Vieusseux", in «Culture del testo e del documento», a. 3 (sett.-dic. 2002), n° 9, p. 19-68, poi capitolo III, "Fondi speciali nel Gabinetto G.P. Vieusseux", di ID, "Fra biblioteca e archivio. Catalogazione, conservazione e valorizzazione di fondi privati", Milano, Sylvestre Bonnard, 2007, p. 98-100. ("Biblioteche d'autore" del Gabinetto Vieusseux)
Gloria Manghetti, "Le carte di Emilio e Leonetta", in "Artiste - Women Artists. Firenze 1900-1950", Firenze, Spazio Mostre Fondazione CR Firenze, 22 settembre-18 novembre 2018, mostra e catalogo a cura di Lucia Mannini e Chiara Toti, Firenze, Edizioni Polistampa, 2018, p. 63-65.

Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 15 aprile 2019, integrazione successiva
Desideri Fabio, 5 agosto 2009, rielaborazione
Manghetti Gloria, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2008, revisione

Access:
La consultazione è libera, previo appuntamento e consegna di una lettera di presentazione; ma i taccuini personali e il carteggio scambiato tra Emilio e Leonetta sono sottoposti a particolari regole e per la loro lettura è richiesta un'autorizzazione degli eredi della famiglia Cecchi.


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