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Scaroni Giovanni Battista

fondo

Estremi cronologici: 1934 - 1947

Consistenza: 30 bobine

Storia archivistica: Il fondo filmico è stato donato all'associazione Laboratorio 80 il 3 febbraio 2017 per volontà di Luisa Scaroni, nipote del cineamatore, nell'ambito delle attività del progetto Cinescatti. Le pellicole, in formato 9,5mm Pathé Baby, conservate fino a quella data nelle diverse abitazioni della famiglia a Vicenza, a Desenzano del Garda (Bs) e poi a Bergamo, sono il risultato di un lavoro di montaggio, compiuto dall'autore con una moviola e una giuntatrice 9,5mm Pathé Baby. Dopo l'acquisizione il materiale è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro conservativo e trasferito su supporto digitale. Il riordino è stato effettuato in collaborazione con Luisa Scaroni, avvalendosi della sua testimonianza orale durante la visione dei film, attraverso alcune interviste realizzate nel mese di settembre 2017 e gennaio 2018, grazie alle quali si sono potute ricostruire le circostanze che hanno portato alla realizzazione dei film, e attraverso la consultazione di documentazione storica messa a disposizione dalla famiglia. Nel 2017 il fondo è stato oggetto di rilevamento nell'ambito del progetto di «Censimento dei fondi filmici di famiglia promosso dall'ICAR-Istituto Centrale per gli Archivi».

Descrizione: Il fondo filmico è costituito da 30 bobine in formato 9,5mm Pathé Baby in bianco e nero di diversa lunghezza, per una durata complessiva di circa 2 ore, girate tra il 1934 e il 1947. La maggior parte dei filmati è corredata da cartelli con didascalie esplicative, realizzati dallo stesso cineamatore, in cui sono indicati i luoghi, gli anni e le situazioni riprese. I filmati sono muti.
Il contenuto delle pellicole si riferisce principalmente alla vita familiare durante i frequenti soggiorni a Tripoli (Libia), dove Giovanni Battista Scaroni era proprietario di un'azienda agricola. Oltre ai filmati che ritraggono la famiglia e l'attività dell'azienda, se ne evidenziano alcuni girati a Tripoli e dintorni, tra il 1936 e il 1938, in occasione di avvenimenti politici e militari del Partito nazionale fascista. In particolare il ritorno degli Spahis Libici (truppe coloniali libiche del Regno d'Italia) dall'Africa Orientale il 22 agosto 1936, le esercitazioni di una batteria indigena someggiata, la visita del Duce a Tripoli nel 1937 per l'inaugurazione della XI Fiera di Tripoli, il 17 marzo, con il discorso del Duce agli Italiani rivolto alla piazza affollata di coloni e indigeni, una manifestazione militare ad Ain-Zara il 18 marzo 1937, e una sflilata di Meharisti (corpi militari costituiti da soldati indigeni appartenenti alle truppe coloniali montate su dromedari), il 21 marzo 1937.
I filmati a carattere familiare realizzati a Tripoli sono stati girati negli anni 1935-1937 e documentano passeggiate degli Scaroni nella città. Uno di questi, introdotto dal cartello con didascalia "Visioni e costumi della Tripolitania - Primavera 1935" è costituito da riprese girate ai giardini pensili del Castello di Tripoli e in varie strade della città mostrandone la vita quotidiana, con l'attività dei lustrascarpe in strada e quella dell'affollato mercato del pesce, il corteo del Governatore Italo Balbo per la messa domenicale, con la fontana di Piazza Italia e il lungomare Conte Volpi, oltre ai funerali del Vescovo Giacinto Tonizza con al seguito Balbo, il 18 aprile 1935. In altri filmati del biennio 1936-1937 Scaroni documenta l'attività del Suk el Giuma (Mercato del venerdì), a pochi kilometri da Tripoli, la visita a una comunità berbera nella regione del Garian, alcuni momenti di gioco della famiglia sulla spiaggia tripolina Riviera Cagni, e l'inaugurazione del teatro romano di Sabratha, avvenuta nel marzo 1937, verso il quale si dirigono una moltitudine di persone.
Il cineamatore documenta inoltre l'attività della sua azienda agricola: la raccolta dell'uva, l'aratura del terreno con i dromedari, le fiorenti piantagioni di tabacco e la raccolta delle foglie da parte dei contadini indigeni guidati dai coloni veneti, le rigogliose piantagioni di olivi.
Tutti i filmati girati a Tripoli e nelle piantagioni ad Azizia, Suani Ben Aden, Fonduk Ben Gascir vedono protagonisti non solo la moglie, Luigia Bassani, e i loro due figli, Maria e Umberto, ma anche il socio di Scaroni, Marco Girardi, con la sua famiglia, e l'amministratore della loro azienda agricola, il ragioniere Fredino Tinti, originario di Pordenone. Tra le pellicole è presente anche un filmato che documenta le attività educative di alcune colonie estive gestite dal Comando Federale di Vicenza della GIL - Gioventù Italiana Littorio, la Colonia marina di Cesenatico (Fc), la Colonia alpina di Cesuna (Vi), la Colonia alpina di Asiago (Vi), e alcune riprese del campeggio per Avanguardisti e moschettieri di Lavarone (Tn).
Scaroni documenta inoltre alcuni momenti trascorsi con la famiglia in alcune delle residenze italiane e in villeggiatura al mare. A Villa Mirabella a Breganze (Vi) negli anni Trenta, nella casa della famiglia di sua moglie, a Sarcedo (Vi), nella casa di alcuni parenti, sempre negli anni Trenta, al mare a Cesenatico nel 1934. Gli ultimi due film sono stati girati a Desenzano del Garda nel Dopoguerra, nel 1947, città nella quale la famiglia Scaroni si trasferisce in quegli anni.


Ordinamento: Al materiale filmico è stato dato un ordinamento cronologico.

Informazioni sulla numerazione: Numero di corda sequenziale da 1 a 30.

La documentazione è stata prodotta da:
Scaroni Giovanni Battista

La documentazione è conservata da:
Laboratorio 80


Redazione e revisione:
Fiorini Karianne, 2018/12/18, prima redazione
Fiorini Karianne, 2019/02/11, revisione
Fiorini Karianne, 2020/05/12, integrazione successiva
Santolamazza Rossella, SIUSA nazionale, 2019/03, supervisione della scheda


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