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Pretini Ferdinando

fondo

Estremi cronologici: 1943 ago. 5 - 1959

Consistenza: b. 1

Storia archivistica: Le carte furono donate all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea da Ferdinando Pretini tra il 1959 e il 1960. Nel 2020 in occasione della digitalizzazione della collezione di opuscoli e volantini dell’ISRT è stato rinvenuto un volantino recante il timbro “Fondo Ferdinando Pretini”. Questo volantino è stato quindi riaggregato al fondo di origine. Al fine di valorizzare la documentazione, nel 2018 il fondo è stato estratto dalla Miscellanea di piccoli fondi nel quale era stato inserito in data imprecisata. Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana ed è stato descritto da Francesca Maccarone nel 2018.
Il complesso archivistico e l'aggiornamento delle relative schede sono stati oggetto delle attività previste nel progetto per la confluenza nel SIUSA delle descrizioni del patrimonio archivistico degli Istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, promosso con l'accordo di cooperazione tra l'Istituto centrale per gli archivi - ICAR e l'Istituto nazionale Ferruccio Parri, siglato nell'aprile 2022.

Descrizione: Il fondo contiene corrispondenza di Ferdinando Pretini dal 1943 al 1959, comprensiva di minute di lettere. Tra i corrispondenti si segnalano Ernesto Codignola, Mario Campolmi, Augusto C. Dauphiné, Carlo Ludovico Ragghianti, Emma Tesi Piccagli e Gaetano Salvemini.
Più corposo il carteggio con la moglie Maria Mainardi nel corso della prigionia presso il carcere fiorentino delle Murate (dicembre 1943-25 maggio 1944). In luogo di eventuali minute quest’ultimo include direttamente le lettere – con relative buste viaggiate – inviate da Pretini e ricevute dalla consorte, che affiancano le più esigue lettere della donna. Queste missive familiari risultano tuttavia scarsamente leggibili perché scolorite.
Il fondo è costituito anche da note manoscritte di Ferdinando Pretini su moduli a stampa del carcere le Murate, redatte durante il periodo di reclusione, dal testo dattiloscritto della sua deposizione del 9 maggio 1951 al presidente della Corte d’Assise di Lucca nel corso del processo alla Banda Carità e da due versioni di un profilo autobiografico a firma dello stesso Pretini (1953).
Sono poi presenti 9 fotografie in bianco e nero: spiccano due foto della visita del presidente del consiglio Ferruccio Parri a Palazzo Strozzi tenutasi l’11 agosto 1945, in occasione del conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla città di Firenze; seguono immagini di altre cerimonie successive alla liberazione ritraenti Pretini, un primo piano di Vivilla Beltrami – cugina di Pretini, fucilata nella strage di Marzabotto – nonché i ritratti di un’altra giovane donna uccisa dai nazifascisti e dell’amica azionista Clara Sospizio (la Grisa), anch’essa sopravvissuta alla lotta clandestina e alle sevizie della Banda Carità.
Il fondo è arricchito infine da tessere di riconoscimento, francobolli del Partito d’azione e oggetti appartenuti a Pretini, tra cui un bracciale del Comitato toscano di liberazione nazionale, un foulard della divisione Giustizia e Libertà e un fazzoletto usato per tamponare il sangue delle ferite provocate dalle torture della banda Carità.

Strumenti di ricerca:
Francesca Maccarone, Ferdinando Pretini. Elenco di consistenza

Siti web:
Sguardi politici. Manifesti, volantini e opuscoli nella propaganda politica - Fondo Ferdinando Pretini - Volantino del fondo Pretini consultabile on line

La documentazione è stata prodotta da:
Pretini Ferdinando

La documentazione è conservata da:
Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea - ISRT


Redazione e revisione:
Borgia Claudia, 2020/05/28, supervisione della scheda
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/07/14, supervisione della scheda
Lisi Simone, 2020/03, prima redazione
Mascagni Francesco, 2023/07/14, rielaborazione
Morotti Laura, 2020/05, revisione

Modalità di consultazione:
La consultazione dei documenti avviene solo su prenotazione (archivio@istoresistenzatoscana.it) nei giorni e negli orari di apertura dell’archivio, previa presentazione del Modulo di accesso all’archivio e autorizzazione della Direzione.


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