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Guida on-line agli archivi non statali
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Maestro Roberto

fondo

Estremi cronologici: 1950 - 2016

Consistenza: L’intera documentazione dell’archivio di Roberto Maestro, comprendente sia la parte conservata nell’abitazione dell’architetto che quella in corso in donazione alla Biblioteca di Architettura, è contenuta in circa 165 cartelle, 230 faldoni, 5 scatole, 72 fascicoli e un plastico.
Le cartelle sono di varie misure – 35x50 cm, 70x50 cm, 100x70 cm – e conservano i disegni dell’architetto; alcune sono contraddistinte da un titolo che si riferisce a un progetto ben preciso inserito al loro interno; altre invece non hanno alcun tipo di contrassegno e contengono schizzi e studi di progetti diversi. Gli elaborati grafici, di numero imprecisato, appartengono a varie tipologie; per lo più si tratta di disegni a penna su carta da spolvero o lucidi, oltre a copie eliografiche e fotostatiche di singoli studi o di tavole complete. Sono raffigurati schizzi preparatori, progetti definitivi ed esecutivi, rilievi in pianta, prospetti e sezioni, prospettive, impianti, strutture.
Molto altro materiale è conservato nei faldoni, nelle scatole e nei fascicoli. La maggior parte dei contenitori è dotata di un titolo correlato al contenuto. Si tratta di documentazione di natura eterogenea, come documenti relativi a progetti, tavole grafiche, corrispondenza, pratiche amministrative ed edilizie, relazioni tecniche, fatture e parcelle, contabilità, schizzi, stampe, appunti, e altro.
Si contano inoltre numerose diapositive e ventina di album fotografici con stampe di formato classico, 10x15, 12x18 o 13x9 cm. Il numero esatto delle immagini non è definito e solo in parte gli scatti sono stati riordinati per argomento. I soggetti si riferiscono per lo più a progetti di architettura, edifici, sopralluoghi, disegni e plastici. In particolare alcune foto riguardano il recupero dell’ex carcere di Santa Verdiana e delle Murate a Firenze, il progetto per Piazza Tasso, il Liceo scientifico nell’area di San Salvi, la sede centrale della Cassa di Risparmio di Jesi, il quartiere Casilino a Roma, la sistemazione della zona del Muro del Pianto a Gerusalemme, il Museo per l’ex campo di concentramento di Fossoli e vari interventi di urbanistica.

Storia archivistica: L’insieme dei disegni e dell’eterogenea documentazione prodotta da Roberto Maestro nel corso della sua lunga attività di progettista e di docente universitario, si trovava nel suo studio in via dei Servi, a Firenze, fino al marzo del 2018. In quella data parte del materiale è stato trasferito nella casa dell’architetto a San Donato in Collina, frazione di Bagno a Ripoli (Firenze), e parte, grazie a una donazione, è attualmente in corso di trasferimento nei locali della Biblioteca di Scienze Tecnologiche - Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. L’archivio ha avuto una prima sintetica descrizione nel 2007 da parte dell’architetto Stefania Iurilli, pubblicata nel volume “Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana”, a cura di Elisabetta Insabato e Cecilia Ghelli. È seguita nel 2012-2014 la digitalizzazione e catalogazione di una parte dei disegni e degli scritti a cura della dottoressa Chiara Ricci che attualmente si sta occupando dell’inventariazione e del riordino della documentazione conservata sia a San Donato in Collina che presso la Biblioteca di Architettura. Di tale documentazione sono stati approntati degli elenchi in formato digitale.

Descrizione: L’archivio in oggetto è il prodotto emblematico di un architetto, professore universitario e artista del Novecento italiano che ha raccolto schizzi, disegni e progetti di carattere professionale insieme a pubblicazioni, alcune ancora sotto forma di bozza, materiale fotografico e artistico, quaderni di appunti, interventi a convegni e a tavole rotonde, ritagli e articoli di giornali e molto altro ancora. Sul fronte dei progetti, fra i più indicativi e che maggiormente si trovano presenti all’interno della documentazione di Maestro, spicca quello risultato vincitore del concorso bandito dal Comune di Firenze nel 1986 per la nuova sede del Dipartimento di Architettura, ricavata all’interno del complesso storico di Santa Verdiana, ex convento vallombrosano ed ex casa circondariale. Dell’intervento sono stati conservati appunti, documentazioni storiche, relazioni, fogli di studio, disegni, schizzi a mano libera, un dossier fotografico dello stato originario del complesso carcerario, progetti di massima, oltre a computi metrici estimativi, elaborati tecnici e analisi strutturali. Si tratta di una notevole mole documentaria raccolta dall’architetto che peraltro ha custodito anche molto materiale di progetti che, per quanto vincitori di concorso, non sono stati mai realizzati (per problemi di “budget” o altro). è il caso del recupero e della trasformazione in parco-museo monumentale dell’ex campo di concentramento di Fossoli (Carpi, Modena), di cui si conservano schizzi di studio, prospettive, relazioni, disegni di vedute a volo d’uccello e appunti. Il concorso, indetto nel 1988 e vinto da Maestro con un progetto molto suggestivo, non ebbe seguito per il “budget” insufficiente a disposizione dell’amministrazione comunale, rimanendo così solo un «monumento di carte, però di carte belle, di bei disegni e belle idee» (intervista a Roberto Maestro, 19 aprile 2016, in Becattini 2017, p. 205).
Nel fondo si trovano anche alcuni progetti che risalgono al periodo in cui l’architetto ha lavorato nello studio romano di Quaroni (1962-1964), come il villaggio turistico del Gualdo a Punta Ala (Grosseto), realizzato nel corso degli anni Sessanta, il centro direzionale di Torino, “Progetto Acropolis 9” (1962), primo classificato al concorso indetto dal Comune ma non realizzato, e il quartiere INA-Casa del Casilino (1964), un complesso urbano alla periferia di Roma formatosi – al pari di altri quartieri romani, come Spinaceto, Laurentino, Vigne Nuove e Corviale – in base alla legge 167 del 1962 per l’edilizia economica e popolare (PEEP).
è inoltre presente, seppure in misura minore, del materiale relativo agli interventi all’estero di Maestro: vi sono schizzi e disegni preparatori per la ricostruzione del quartiere Hafsia a Tunisi e per il progetto di un quartiere centrale della città di Ashdod, vicino a Gerusalemme. Altri documenti riguardano i concorsi internazionali per il centro civico di Espoo (Finlandia, 1960), per un campus universitario a Dublino (Irlanda, 1964), per una fabbrica per la lavorazione del cacao a Cardenas (Messico) e per la sistemazione dell’area del Muro del Pianto a Gerusalemme (1977-1979).
Ancora in veste di urbanista, ma in Italia, si trova la progettazione di una nuova piazza per la zona delle Caserme ad Arezzo e di un’area residenziale in località “Il Colombo” a Montevarchi; la riutilizzazione dell’ex carcere delle Murate a Firenze; la creazione di un centro interscolastico (1970-1974) nel quartiere di San Salvi (Firenze) comprendente un liceo scientifico, un istituto tecnico commerciale, un gruppo di servizi interscolastici (aula magna, mensa, palestra, biblioteca, impianti sportivi all'aperto); la sistemazione dell’area di piazza Tasso e di piazzale Michelangelo, a Firenze; il progetto di un parco urbano a Grassina (Firenze); uno dei primissimi lavori realizzati da Maestro, il nuovo quartiere residenziale Galcetello a Prato (fine anni Cinquanta) e uno degli ultimi, la rivalorizzazione della Manifattura di Doccia (Sesto Fiorentino) dallo stato di degrado e di abbandono in cui era stata lasciata. Il piano di recupero è il risultato di uno studio di fattibilità realizzato dal gruppo formato da Roberto Maestro, Francesco Gurrieri, Adolfo Natalini e altri, approvato nel 1996; il progetto ha permesso lo sviluppo di un’importante area residenziale e l’allestimento della nuova Biblioteca Ernesto Ragionieri all’interno di Villa Buondelmonti, edificio in cui il marchese Carlo Ginori nel 1737 aveva fondato la storica Manifattura di porcellane di Doccia.
Complessivamente, nell’arco della sua intera attività professionale Maestro è riuscito a redigere centoundici progetti, lavorando sia in Italia che all’estero; alcuni di questi sono stati realizzati e pubblicati sulle principali riviste di architettura, con commenti di Bruno Zevi, Leonardo Benevolo, Giuseppe Samonà, Ludovico Quaroni, Aldo Rossi.
Tra i premi ricevuti per l’attività di architetto e disegnatore si segnala, nel 2005, un importante riconoscimento accademico, il “Certificate of Magister” dell’U.I.D. (Unione Italiana per il Disegno).


Biblioteca:
Parte integrante del fondo dell’architetto è la sua biblioteca personale che raccoglie materiale di diverse tipologie, dai libri alle riviste, dagli atti di convegni a locandine e a cataloghi di mostre. Complessivamente ammontano a un centinaio circa i periodici, i quotidiani, le riviste, gli estratti di giornali e gli articoli fotocopiati. Ognuno di essi riporta a partire dal 1954 fino al 2008 o uno scritto che si riferisce a un progetto di Maestro o un contributo a firma dell’architetto stesso (interviste, saggi, trafiletti, disegni). Fra i titoli più frequenti si trova «Professione Architetto», in cui sono presentati alcuni articoli firmati da Bob Teacher, uno pseudonimo usato talvolta da Maestro nelle sue pubblicazioni.
I libri, per un totale di circa cento titoli, comprendono sia quelli che sono stati dati alle stampe dall’architetto dal 1971 (“Studente Amore mio”) al 2015 (“L’Africa, le donne, un posto di mare”), sia i volumi pubblicati da altri autori con il contributo di Maestro sotto forma di presentazioni o saggi inseriti al loro interno, come per esempio “La città rimossa. Strumenti e criteri per l’analisi e la riqualificazione dei margini urbani degradati”, a cura di Roberto de Rubertis, che contiene lo scritto “Le ragioni del brutto. Analisi e proposte operative per opporsi ai processi degenerativi” (2002). Fra i libri vi sono anche gli studi e le analisi sviluppate nel corso dell’attività svolta dall’architetto negli anni Settanta su incarico della Regione Toscana; di quel periodo sono conservate relazioni, normative, resoconti dei lavori del Gruppo Tecnico e alcuni volumi pubblicati per conto della Regione.
Parte del patrimonio librario riguarda inoltre materiale didattico – prevalentemente dispense – elaborato da Maestro nei suoi corsi universitari di Disegno e Rilievo. Vi sono anche alcuni testi serviti all’architetto nell’ambito della sua attività professionale e gli atti di alcuni convegni a cui è intervenuto come relatore.
Una parte cospicua del materiale presente nella biblioteca è rappresentato dai cataloghi di mostre di architettura che hanno visto Maestro o in veste di partecipante – come quella in cui si esponevano i progetti ammessi alla prima fase del concorso internazionale bandito dal Comune di Firenze per le Murate (1988) – o in veste di curatore, come ad esempio “'Disegnare per capire'. 50 anni di disegni delle scuole di Architettura di Firenze “(1980). Alcune mostre, tenute in gallerie d’arte, associazioni culturali o in altri spazi espositivi, hanno visto Maestro coinvolto prevalentemente in qualità di artista e disegnatore, come nel caso di Lerici: “Uomini, donne, architetture, paesaggi e marine disegnati a penna e/o lapis nell’estate del 2005 da Roberto Maestro, 'Bob Teacher' per gli amici”, o come la mostra tenuta insieme a Francesco Gurrieri e Carlo Cresti all’Accademia delle Arti del Disegno, “Disegni di classe” (Firenze, 2008).
Ai cataloghi si aggiungono “brochures” – fra le quali si può menzionare quella per la mostra “Roberto Maestro. 50 anni di disegni e pitture” (2008) – inviti a inaugurazioni (per es. per la mostra “Il labirinto e la memoria. Un progetto per Fossoli”, Firenze, 1993) e locandine. Considerevole è infine il numero di manoscritti, bozze dattiloscritte con note a margine, di appunti, di diari, di raccolte di poesie e di scritture dal 1950 a oggi, materiale che è servito all’architetto per la stesura definitiva delle sue pubblicazioni, per le lezioni universitarie e per gli interventi a congressi e convegni. Tutta questa documentazione è raccolta in 120 quadernini scritti a mano, ordinati cronologicamente, e in un centinaio di fascicoli rilegati e dattiloscritti in ognuno dei quali si trova un unico soggetto, come per esempio la bozza di un determinato libro, oppure una raccolta di articoli di Maestro.


Strumenti di ricerca:
Maestro Roberto. Elenco

Documentazione collegata:
In riferimento ai progetti firmati con Ludovico Quaroni negli anni 1962-1964 si può trovare ulteriore materiale nel fondo dell’architetto romano, Il complesso archivistico si compone, tra l’altro, di una raccolta di circa ottomila disegni e di oltre trecento progetti su un arco temporale di oltre mezzo secolo (1928-1985). Conservata presso: Associazione Archivio storico Olivetti (Consulta la descrizione online)
Fondo Quaroni LudovicoConservata presso: Associazione Archivio storico Olivetti (Consulta la descrizione online)
Fascicoli e documenti su Roberto Maestro relativi sia alla sua funzione di docente alla Facoltà di Architettura, come per esempio le attività e gli incarichi di insegnamento – sia al periodo trascorso come studente. Conservata presso: Archivio dell’Università di Firenze (Consulta la descrizione online)

La documentazione è stata prodotta da:
Maestro Roberto

La documentazione è conservata da:
Università degli Studi di Firenze. Biblioteca di Scienze Tecnologiche. Architettura (1999 - )


Bibliografia:
Stefania Iurilli, scheda "Roberto Maestro (1930 – vivente)", in "Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana", a cura di Elisabetta Insabato e Cecilia Ghelli, Edifir, Firenze, 2007, pp. 229-232
Chiara Becattini, "Storia della memoria di quattro ex campi di transito e concentramento in Italia e in Francia 1945-2012", tesi di dottorato, Università degli Studi di Padova – Université Paris 8 Vincennes-Saint Denis, Corso di dottorato di ricerca in Storia contemporanea, coordinatore: Maria Cristina La Rocca, supervisore: Simon Levis Sullam, co-supervisore: Marie-Anne Matard-Bonucci, XXIX ciclo, 2017

Redazione e revisione:
Nocentini Monica, 2021/07, supervisione della scheda
Ricci Chiara, 2020/11, prima redazione

Modalità di consultazione:
L’archivio è consultabile su appuntamento.


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