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Comune di Zoppè di Cadore

Sede: Zoppè di Cadore (Belluno)
Date di esistenza: sec. XII -

Intestazioni:
Comune di Zoppè di Cadore, Zoppè di Cadore (Belluno), sec. XII -, SIUSA

Nonostante Zoppè sia geograficamente inserita nella Val di Zoldo, è tradizionalmente e storicamente parte del Cadore. I traffici si rivolgevano un tempo soprattutto in quella direzione e potevano usufruire, oltre che del passo Cibiana, anche della forcella Ciandolada che la collegava a Vodo di Cadore. Il primo documento che cita il paese con il nome di Zopedo risale al XII secolo, epoca in cui le terre cadorine facevano parte del Patriarcato di Aquileia. Il patriarca, come era costume, concesse parti del territorio in feudo e l'unità tornò parzialmente solo al tempo dei Caminesi, che divennero signori del Cadore dal 1135 al 1335. In questo periodo, nel territorio di Zoppè vennero scoperti giacimenti minerali di cui iniziò lo sfruttamento con le officine per la purgazione del ferro, rimaste in attività fino al secolo XV.
La comunità si organizzò nella Regola, istituto amministrativo autonomo tipico dell'area bellunese e cadorina in particolare, basata sull'assemblea dei capifamiglia che, attraverso l'elezione di un marigo e di altre cariche con compiti specifici, governava la vita comunitaria e gestiva i beni comuni. La Regola di Zoppè faceva parte del Centenaro di Venas, una delle dieci circoscrizioni giuridico-amministrative che formavano la Magnifica Comunità del Cadore. Frequenti furono le controversie con le Comunità vicine, soprattutto per questioni confinarie. Si ricorda, in particolare, la lite degli abitanti di Zoppè con quelli di San Vito durata dal XVI al XIX secolo; la Regola, inoltre, sostenne alcune liti di carattere religioso con la pieve di San Floriano di Zoldo, dalla quale dipendeva la chiesa di Zoppè. Nella prima metà del XV secolo, con la dedizione del Cadore a Venezia, Zoppè entrò a far parte della sfera di interessi di terraferma della Serenissima, soprattutto grazie alla ricchezza di legname per l'Arsenale e per le fornaci di Murano. Caduta la Repubblica di Venezia nel 1797, si succedettero le dominazioni francese e austriaca.
Nel repertorio generale del 1769 delle ville e comuni di tutte le provincie della terraferma, formato sulla documentazione dei Deputati e aggiunti alla provvision del denaro pubblico, Zoppè di Cadore non compare tra le ville del Territorio di Belluno. Nel compartimento territoriale austriaco del 1802, compilato a seguito del decreto governativo del 19 giugno 1801, il paese è compreso come villa con denominazione Zoppe, con capoluogo Venus e centenario Venus nel compartimento territoriale della Patria del Friuli, Distretto del Cadore. Il decreto napoleonico del 22 dicembre 1807, n. 283, sulla divisione dei nuovi dipartimenti ex veneti, inserisce il comune nel dipartimento della Piave, distretto III di Cadore, cantone I di Pieve di Cadore. Con la sovrana patente del 7 aprile 1815, che istituì il Regno del Lombardo Veneto, Zoppè è assegnato alla provincia di Belluno, distretto III di Pieve di Cadore. Il nuovo compartimento territoriale delle provincie venete, pubblicato con dispaccio 40.285/3. 94 del 2 novembre 1845, e la successiva sovrana risoluzione del 28 gennaio 1853, che definì il compartimento territoriale delle provincie venete attivato col 1 luglio 1853, descrivono la seguente situazione: il comune fa parte della provincia di Belluno, distretto III di Pieve di Cadore. Tale stato di cose non venne mutato dalla normativa degli anni seguenti, fino alla fine della dominazione austriaca. I territori veneti vennero poi annessi al Regno d'Italia ed il comune entrò a far parte della provincia di Belluno, con il regio decreto del 13 ottobre 1866 n. 3282, col quale è pubblicata e messa in vigore nelle provincie della Venezia e di Mantova la legge elettorale politica del Regno del 17 dicembre 1860 n. 4513.
Dalla fine del XVIII secolo si registrò un forte e persistente flusso migratorio stagionale, legato soprattutto alla produzione del gelato. Nel 1896 un incendio distrusse quasi completamente l'abitato di Zoppè, danneggiando pesantemente anche l'archivio comunale.
Con il D.P.R. 2.4.1955, n. 413 il comune cambiava il nome da Zoppè a Zoppè di Cadore.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Zoppè di Cadore (fondo)
Stato civile del Comune di Zoppè di Cadore (fondo)


Bibliografia:
Archivi nella Provincia di Belluno. Indagine conoscitiva per la ricerca storica. Archivi comunali a cura di G. MIGLIARDI 0RIORDAN e D. TESTA BENZONI, con la collaborazione di M. DE BONA e S. MISCELLANEO, Archivi delle IPAB a cura di S. MISCELLANEO, Belluno, Provincia di Belluno Editore, 2003, 207-208
G. FABBIANI, Breve storia del Cadore, Pieve di Cadore, Magnifica Comunità di Cadore editore, 1992 (5^ ed.)
F. PELLEGRINI, L'inserimento di Zoppè in Zoldo, [Belluno], [Tipografia Piave], 1988
M. DAL MAS - G. MATERA - F. PALMA, I manufatti e le aggregazioni rurali nella Comunità montana Cadore-Longaronese-Zoldano, Belluno, Tipografia Piave, 1984
G. ZANDERIGO ROSOLO, Appunti per la storia delle Regole del Cadore nei secoli XIII-XIV, Belluno, Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali, 1982

Redazione e revisione:
Pavan Laura, 2014/03/12, integrazione successiva


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