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Comune di Penna San Giovanni

Sede: Penna San Giovanni (Macerata)
Date di esistenza: 1248 -

Intestazioni:
Comune di Penna San Giovanni, Penna San Giovanni (Macerata), 1248 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità di Penna, 1248 - 1860

Il nome deriverebbe dal celtico "Pinna", cioè altura, e dimostrerebbe l'antichità dell'insediamento. Anche all'epoca romana pare sia stato un ottimo luogo di villeggiatura per la sua posizione.
Posto vicino a Santa Vittoria in Matenano, dovette essere soggetto ai monaci dell'Abbazia di Fiastra.
Successivamente passò sotto signori locali della famiglia Monaldi o Bonifazi, forse discendenti dagli antichi Conti di Camerino.
E' del 1248 il primo atto di indipendenza della comunità, che si configura come un vero e proprio statuto, sigillato col nome di Innocenzo IV. I nobili sono costretti a cedere i loro diritti di signoria tramite patti e riserve al popolo costituitosi in "comunaria", ottenendo in cambio di essere podestà per almeno venti anni. Di questo avvenimento si possiede l'atto originario, stipulato in Penna il 24 maggio di quell'anno; si tratta della pergamena detta "Charta libertatis", pubblicata dal Colucci nel volume XXX delle "Antichità picene" come primo documento del codice diplomatico, traendola non dal suo originale, ma da una copia del 1320. Il Leicth, invece, nel suo studio su tale documento, afferma che nell'archivio esiste l'originale, come effettivamente è, da lui collazionato con l'edizione colucciana, rilevando in questa "non poche varianti ed errori".
Nel 1251 la nuova comunità di "Monte San Giovanni", di parte guelfa, ottenne la cittadinanza della guelfa Fermo, allo scopo soprattutto di averne protezione contro le molestie dei ghibellini. Per intervento del rettore della Marca, tale unione cessò e Penna San Giovanni tornò ad essere libero comune, che intanto si estendeva con l'acquisto dei vicini castelli di Colmerlo, Agello e Gismondi.
Con Fermo Penna ebbe poi a sostenere parecchie lotte per la difesa della propria libertà, come nel 1317 quando il comune di Fermo incorse nella censura da parte del rettore della Marca a causa di Penna San Giovanni, ottenendo l'assoluzione per intercessione dello stesso comune.
La "Descriptio Marchiae albornoziana" del 1356 registra Penna San Giovanni tenuta dai Varano; nel 1377 venne loro concessa in vicariato e ciò sino al 1416.
Nel 1440, come altri comuni della Marca, anche Penna subì l'occupazione degli Sforza. Alla caduta della signoria sforzesca, Penna tornò libero comune, eleggendosi il podestà.
Restò tuttavia quasi di continuo terra immediatamente subjecta alla Santa Sede e fece parte del Governo generale della Marca fino al 1808. Sono del 1582 i nuovi statuti.
Numerose sono nella storia pennese le liti per i confini con i vicini comuni di Monte San Martino, Sarnano, Gualdo, Montefortino, Sant'Angelo in Pontano.
Nel territorio di Penna, inoltre, vi sono sorgenti di acqua salina che hanno costituito nel tempo notevole fonte di benessere per il Comune, avendo questi ottenuto il privilegio di poter estrarre sale per uso domestico.
Nel 1808, all'annessione delle Marche al Regno d'Italia, fece parte del Dipartimento del Tronto, Distretto di Fermo, Cantone di Sarnano.
Con la Restaurazione fu comune sede di podestà sotto il Governatorato di Sarnano nella Delegazione di Macerata, Distretto di San Severino.

Con l'Unità d'Italia entrò a far parte della Provincia di Macerata. Seguì poi tutte le vicende istituzionali ed amministrative dei comuni italiani.
A Penna San Giovanni, nel 1752, nacque l'abate Giuseppe Colucci, autore della monumentale opera "Antichità picene", il quale ha dedicato un intero volume, il trentesimo, alla sua città natale.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale (1860 - )
preunitario (1248 - 1860)

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Penna San Giovanni (fondo)
Stato civile del Comune di Penna San Giovanni (fondo)


Bibliografia:
G. COLUCCI, Delle antichità picene, Fermo 1796 (rist. anast., Ripatransone, Maroni, 1990), tomo 30
Gli archivi storici dei comuni delle Marche. Indici degli inventari, a cura di V. CAVALCOLI ANDREONI, Ostra Vetere 1986
M. BALDONI, Penna S. Giovanni. Storia, monumenti, territorio, 1985
G. DE ROSA, Qualche nota sui vicariati dei Da Varano, in Studi Maceratesi, 18, Macerata 1983
L. MERCANDO, Rinvenimenti e notizie di mosaici pavimentali romani nel Maceratese, in Studi maceratesi, 1979, 13, 31
P. CARTECHINI, Fonti archivistiche per la storia della provincia di Macerata, in Studi maceratesi, 1, Macerata 1965
E. LODOLINI, Gli Archivi delle Marche con cenni particolari sulle fonti per la storia del Medioevo marchigiano, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche, s. VIII, IV (1964-1965), fasc. 2
P. S. LEICHT, La Charta libertatis di Penna San Giovanni, in Studi in onore di A. De Gregorio, II, Roma, 1955, 11-120

Redazione e revisione:
Locci Massimo, 2016/12/03, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2016/12/28, supervisione della scheda


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