Date di esistenza: sec. XIV -
Intestazioni:
Comune di Caiolo, Caiolo (Sondrio), sec. XIV -, SIUSA
Comune del terziere di mezzo della Valtellina, appartenne alla pieve di Sondrio. La denominazione del comune fino al XVI secolo fu Soltogio. Solo in seguito il comune assunse gradatamente il nome di Caiolo, da una delle contrade; dopo il 1551 Soltogio non compare nemmeno più come squadra. In antico Soltogio fece parte probabilmente del comune di Andevenno. Il toponimo di Caiolo compariva infatti già in un atto del 10 marzo 1024: "in Andevenno campo ubi dicitur Cailiolo"; e ancora, da un atto del 1425 risultava che Ubertino de Fedrigati e Giovanni detto Musida degli Uberti di Soltogio erano sindaci e procuratori del comune di Andevenno. Il toponimo Soltogio invece compariva anticamente citato in un'investitura del 1202 (Archivio della mensa vescovile di Como) dove è detto che dell'antico feudo comprendente il territorio di Soltogio dal vescovo Guglielmo della Torre era stato investito un Jacobo del fu Jacobo (dei Capitanei) di Sondrio insieme ai suoi fratelli e ancora in una pergamenna del 14 luglio 1204 rogata da Rolando de Figino. Del 1377 è la "parabula et licentia" data dalla curia comense e rogata dal notaio Johanino de Fenegrote autorizzante il comune e gli uomini di Soltogio a nominare uno o più sacerdoti per la cura d'anime. Circa un decennio dopo l'estinzione dei Capitanei di Sondrio, le vicinie delle contrade chiesero e ottennero dal vescovo di Como l'investitura di metà del feudo di Soltogio (fu escluso verosimilmente il castello); ai benefici dell'affrancazione non partecipò però la squadra di Liuri (Livrio), benché i suoi delegati continuassero poi a prendere parte ai sindacati del comune: rogato dal notaio Silvestro de Ambria è l'instrumentum sindicatus del comune e uomini di Soltogio dell'8 luglio 1446, convocati a consiglio in contrada Caiolo nella pubblica strada, con precetto ed imposizione del decano. Vi intervennero ottantacinque capifamiglia delle squadre di Caiolo, Soltogio, Pranzera e Nogaredo, ed elessero messi e procuratori che dovevano recarsi a Como per ricevere dal vescovo e conte l'investitura "in feudo et nomine feudi, nominative et generaliter de omnibus et singulis decimis honoribus ac districtibus quam aliis feudalibus terrarum". Alla metà del XV secolo, il comune aveva un consiglio ed era presieduto dal decano, aveva un notaio, o cancelliere, un servitore e canepari, forse uno per squadra. La comunità era divisa nel XVI-XVIII secolo nelle squadre di Pranzera, a monte della chiesa di San Bernardo e ad ovest del torrente Merdarolo; Lotero, presso la chiesa di San Bernardo, prima del 1550 semplice contrada; Nogaredo, con la località Palù e il noceto a valle di San Bernardo; Livrio, al piano. La comunità di Caiolo nel 1589 contava, con le frazioni, 220 fuochi, Lotero 4 fuochi, nel 1624 1.250 abitanti, nel 1797, infine, 1.150 abitanti. In base al progetto di divisione in distretti della Valtellina e Bormio, il comune di Caiolo sarebbe stato inserito nel distretto 5° con capoluogo Sondrio.
Nella prima ripartizione del dipartimento d'Adda e Oglio, il comune di Cajolo apparteneva al distretto di Castione. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda e Oglio, il comune di Caiolo fu compreso nel distretto V di Sondrio. Nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, Caiolo era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario. Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Caiolo venne ricollocato nel V distretto dell'ex Valtellina con capoluogo Sondrio, nel quale fu confermato, comune di III classe, nel 1803. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda nel regno d'Italia, il comune di Caiolo venne ad appartenere al cantone I di Sondrio: comune di III classe, contava 843 abitanti. Nel prospetto del numero, nome e popolazione dei comuni del dipartimento dell'Adda secondo il decreto 22 dicembre 1807, figurava anche il comune denominativo di Caiolo, con 692 abitanti. Il progetto per la concentrazione dei comuni del dipartimento dell'Adda, seguito al decreto 14 luglio 1807, prevedeva l'aggregazione di Cajolo al comune denominativo di Albosaggia, nel cantone I di Sondrio. Il progetto fu visto in forma riservata tra novembre e dicembre del 1807, dal consultore di stato e direttore generale della polizia Guicciardi, il quale propose l'aggregazione di Cajolo, con Faedo e Cedrasco, nel comune denominativo di Albosaggia. A seguito dell'approvazione del compartimento, fu eseguita la concentrazione dei comuni, con decorrenza dal 1 gennaio 1810; tale comparto, confrontato con quello in corso nel 1796, fu rimesso il 23 agosto 1814 alla reggenza provvisoria del regno d'Italia e fu confermato nel 1815, dopo l'assoggettamento del dipartimento dell'Adda al dominio della casa d'Austria nel regno lombardo-veneto: a quest'ultima data, Caiolo figurava (con 843 abitanti), insieme a Faedo, comune aggregato al comune principale di Albosaggia, nel cantone I di Sondrio. Nell'estate del 1814 delegati di Cajolo avevano trasmesso istanza per la separazione da Albosaggia (Istanza comune di Caiolo, 1814). In base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, Caiolo avrebbe dovuto costituire un comune unitario con Faedo; l'imperial regia delegazione provinciale sostenne invece la separazione dei due comuni: con l'attivazione dei comuni della provincia di Sondrio, il comune di Caiolo con Cantone e Pranzera fu inserito nel distretto I di Sondrio. Cajolo con Cantone e Pranzera, comune con consiglio, fu confermato nel distretto I di Sondrio in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Caiolo con le frazioni Cantone e Pranzera, Minotti, Sant'Antonio ed Uberti, era comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 902 abitanti sempre inserito nel distretto I di Sondrio. In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna., in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Caiolo con 995 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento I di Sondrio, circondario unico di Sondrio e provincia di Sondrio. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 887 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.092 (Censimento 1871); abitanti 1.256 (Censimento 1881); abitanti 1.330 (Censimento 1901); abitanti 1.416 (Censimento 1911); abitanti 1.383 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario unico di Sondrio della provincia di Sondrio. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.257 (Censimento 1931); abitanti 1.160 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Caiolo veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.101 (Censimento 1951); abitanti 1.025 Censimento 1961); abitanti 948 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Caiolo aveva una superficie di ettari 3.335.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Caiolo (fondo)
Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2006/07/05, prima redazione